mercoledì, giugno 15, 2005

Ricordando Tortora

Enzo Tortora. Sembra passato un secolo.

Eppure si è sacrificato un uomo, un personaggio pubblico intelligente e garbato sull'ara della giustizia spettacolo, mandandolo a morire, dopo avergli inflitto torture e sofferenze morali d'inaudita violenza.

Camorrista, trafficante di stupefacenti, inchiodato dai pentiti: erano i primi esperimenti di questa formula ambigua, tolta di peso dalla lotta al terrorismo.

Tortora una vittima. Ma anche un monito per tutti noi.

Ancora nessuna riforma è stata fatta in maniera adeguata.

La legislazione sul pentitismo è sempre ambigua e la libertà, i diritti dell'indagato, dell'imputato sono, a volte, del tutto incerti.

Il famoso referendum sulla responsabilità civile dei magistrati è rimasto sostanzialmente inapplicato, nonostante la chiara pronuncia popolare.

Sembra a volte che la Colonna infame del Manzoni sia sempre presente tra noi.

Ricordiamoci di Tortora per non condannare a priori, utilizzando magari il circuito mediatico-giudiziario, per fare giustizia sommaria e partigiana.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bel post, complimenti.
Babs

Piero Sampiero ha detto...

Grazie a te, Babs.Saluti.