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domenica, ottobre 12, 2008

"La voce del ribelle"


E' uscito il primo numero della rivista on line "La voce del ribelle"(anche in edizione cartacea) di Massimo Fini.
Un avvenimento importante e sicuramente interessante per la cultura del nostro paese.
E' a tutti noto l'anticonformismo dello scrittore e le posizioni scomode assunte in molteplici occasioni (basterà ricordare, ad esempio, la sua solidarietà a favore di Enzo Tortora, quando i colpevolisti parevano essere la maggioranza più per spirito gregario e rancore verso un personaggio popolare ed acquiescenza supina verso i pm, che per effettiva convinzione).
Fini è un intellettuale controcorrente, sia quando si occupa di storia che di filosofia, o di politica o costume.
Si potrà non essere d'accordo, in tutto o in parte con le sue opinioni, ma occorre riconoscergli onestà e chiarezza d'intenti.
Credo che la nuova iniziativa editoriale, pur nell'obiettiva difficoltà ad imporsi al grosso pubblico, avrà comunque un effetto positivo presso l'opinione pubblica più qualificata e presso i giovani.
I tempi sono maturi per nuove ricerche culturali e per tentare di dare risposte adeguate ai problemi della società post-moderna, riscoprendo, anche, valori antichi, dimenticati, ma adeguatamente rigenerati da una nuova freschezza mentale.
A ciò non osta la volontà di superare le vecchie distinzioni ottocentesche tra destra e sinistra, come banale espressione del parlamentarismo, da tempo uno dei cardini del pensiero di Massimo Fini e di Alain de Benoist, sostenitore del Manifesto del "Movimento Zero".
Mi auguro che la diffusione della rivista, e delle opinioni certamente originali che esprimerà, possano avere adeguati riscontri negli ambienti intellettuali non conformisti e dare frutti adeguati per il rinnovamento del nostro paese.
In bocca al lupo a Massimo Fini e ai suoi egregi collaboratori.