domenica, giugno 26, 2005

Lor signori si accomodino...


"Nuove nostalgie: torniamo alla vecchia diccì."

Sembrava che fosse morta e sepolta, la vecchia Dc.

E invece no: eccola ancora lì, pronta a rimettersi in gioco.

Uno dei suoi massimi ideologi, una testa lucida (vecchio appellativo assegnato al celebre cranio pelato del famoso Galloni), più che appropriata definizione per Cirino Pomicino, inconsolabile parlamentare della Prima Repubblica ed inesausto laudatore del proporzionalismo scambista (di voti e di favori) non perde occasione per invocare i bei tempi che furono appannaggio del grande Centro... di raccolta delle più svariate tendenze e dei più svariati mercanteggiamenti, incarnato dalla declinante democrazia cristiana, crollata sotto il peso di tangentopoli.

Le statistiche affermano che tre italiani su dieci rimpiangono il vecchio regime consociativo, in cui era facile ottenere una pensione d'invalidità, un posto di segretario in una scuola di campagna, un impiego alle poste, un sussidio per la nonna o per il figlio quarantenne disoccupato e tanto debito pubblico insieme a tanta demagogia, nessun senso dello stato, un'infinitesima considerazione in campo internazionale ed il gesuitismo ipocrita, l'opportunismo servile, il tirare a campare e il "tengo famiglia", elevati a sistema.

Che sia un male adesso un rassemblement di ex democristiani? No davvero.
E'invece molto utile per una democrazia autentica semplificare la competizione politica, consentendo a tutti i vedovi della balena bianca di entrare in un nuovo movimento, entro cui fornire ospitalità ai nostalgici, nel frattempo infiltratisi nei vari partiti della Seconda Repubblica, sia a destra, sia a sinistra.
Purtroppo, ne rimarranno ancora d'incrostrazioni passate in entrambi gli schieramenti, nonostante questo nuovo contenitore politico, che pare sia a buon punto nella sua costituzione.

Lor signori si accomodino pure.
E, finalmente, lascino spazio a chi vuole innovare, possibilmente abbandonando il ciarpame della vecchia partitocrazia , nella società e nelle istituzioni, per tentare di realizzare qualcosa di meglio per il Paese.

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