Chi ricorda "Les hussards"? C'era in Francia, negli anni sessanta,una cultura anti-ideologica, libertaire e joyeuse, irriverente verso le mode del tempo, dai gusti eleganti ed aristocratici,una compagine intellettuale lucida e brillante, acuta e valorosa, ardita e buissonière con fior di scrittori come Roger Nimier,Jacques Laurent,Michel Deon ed altri eminenti personaggi del calibro di Jean Giono, autore de "L'Ussaro sul tetto",una scuola di pensiero intramontabile.
giovedì, agosto 18, 2011
Sparate di...mirto...
Abbiamo sempre pensato che per conoscere un località e la sua storia, non basta affidarsi alle notizie riportate per sentito dire, né tantomeno ritenere oro colato il contributo degli amici, soprattuto se corregionali. E’ un vizio che affligge molti scrittori di prestigio, dalla Sicilia al Piemonte, dalla Calabria al Veneto. Non ne è immune neppure il re dei bleuffer dell’industria culturale, l’ineffabile Umbert
Altro che Punta Rossa, come ama rappresentare, nel suo servizio, il nostro inviato speciale, la fatiscente versione della fortezza Bastiani del capolav
lunedì, agosto 15, 2011
Lasciate riposare Santoro &C
Qualcuno avverte mancanza d’informazione?
Io credo che ne abbiamo in eccesso e in tutte le salse: non solo tiggì e vari magazine settimanali, ma in tutte le trasmissioni d’intrattenimento le notizie, specialmente quelle morbose, sono oggetto di analisi da strapazzo anche da parte di esperti di grido.Non se ne può più.
Ormai siamo al ‘Cortile globale’, dove le chiacchiere ed il gossip imperano.
Altra cosa sono i talk show politici o politicizzati, quasi tutti in vacanza, i quali non fanno informazione, ma lavorano al servizio della lottizzazione partitocratica, con attacchi proditori all’opinione pubblica, per l’assoluta mancanza di obiettività.
Chi ha nostalgia dei Santoro, Floris, Gabanelli, Ferrara e compagnia cantante, tanto da volerli vedere perfino a Ferragosto?
Io no. La rai- radiotelevisione è uno stipendificio a tutti noto, una centrale di distribuzione d’ incarichi e sinecure per partitanti e loro ‘nepotes’ e ‘clientes’ .
Dove siano finiti i giornalisti seri e non gl’imbonitori di propaganda ideologica nessuno lo sa.
Per limitare i danni di questo pachiderma, giustamente condannato da K. Popper, per la sua deliquenziale attività di manipolazione delle coscienze dei cittadini, è ormai indispensabile almeno tentare di modificare il nostro sistema pubblico, prendendo a modello quello francese o inglese od optando per un’autentica liberalizzazione.
Impresa disperata se non impossibile. Fino a quando, con le tasse e gli altri salassi del fisco centrale o federale, i poveri beoti italici non si accorgeranno che sarebbe ora di abolire la casta dei cosiddetti giornalisti al servizio del potere… di maggioranza e di opposizione.
Santoro & soci, di destra o di sinistra, almeno d’estate, risposino e ci lascino tranquilli, senza affannarci a capire con che squadra giocheranno, a suon di milioni, la prossima stagione di campionato televisivo. Che il conduttore di Anno Zero stia con Sky o La 7 può importare solo a qualche critico di giornale con poca fantasia e fuori dalla realtà di un paese in preda ai soprassalti della crisi economica e, come diceva Giusti, preoccupato soprattutto di dover 'tirare quattro paghe per il lesso', quel lesso che gronda abbondante per la classe dei gazzettieri ed anchorman privilegiati dal regime.
sabato, agosto 13, 2011
Il successo
Credo di poter condividere una definizione di successo, colta al volo durante un’intervista ad uno scrittore contemporaneo, il quale saggiamente indica la libertà come significato autentico e pregnante del termine.
Successo uguale libertà.
Quando un uomo può alzarsi, camminare, lavorare o riposare solo se lo vuole, muoversi come gli pare, decidere secondo la sua scelta, non render conto che a se stesso, vivere senza costrizioni, in armonia con la propria anima e il mondo circostante, si può dire che ha raggiunto nella libertà ( che non è arbitrio) il proprio successo.
Affascinante e vero.
Difficile, ma non impossibile traguardo dell’ esistenza, senza dimenticare il detto agostiniano che si coniuga bene con la proposizione precedente: libertas vivit in interiore homine.
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