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domenica, luglio 27, 2008

Le leggi razziali


Il Prof. Guerri sostiene la tesi che le leggi razziali del 1938 furono determinate dal progetto mussoliniano del fascismo creatore di un nuovo tipo d'Italiano antiborghese e sostenitore della lotta e della battaglia per il rinnovamento della nazione.

Sulla scorta di quanto osservò sul tema del razzismo e della polemica contro gli ebrei Renzo De Felice, ho commentato nel modo seguente la teoria dello storico, esposta in un intervento scritto in occasione dell'anniversario della pubblicazione delle perfide norme.

Caro Professor Guerri, la sua tesi per quanto suggestiva non persuade. Nella ricostruzione dei rapporti internazionali che trovarono il loro culmine nel 1938, l'adozione da parte italiana delle leggi razziali fu sostanzialmente dovuto all'allineamento con la Germania, al termine di una lunga serie di tentativi di ottenere un "modus vivendi" più collaborativo con Francia ed Inghilterra portata avanti, senza positivi risultati, da Mussolini, il quale aveva, da tempo, con durezza ed irrisione, segnato la differenza tra la civiltà di Roma al tempo di Cesare, Virgilio ed Augusto e la "progenie di gente che ignorava la scrittura", "guardando a talune dottrine (come il razzismo e l'antisemitismo) d'oltralpe con sovrana pietà."

Il popolo italiano rifiutò nella sua grande maggioranza la propaganda antisemita, distaccandosi "psicologicamente" dal regime, benché l'adesione formale, frutto del conformismo imperante, non mancò.

"L'uomo nuovo ed antiborghese" si sarebbe, d'altra parte, potuto formare sui temi dell'anticapitalismo e della lotta tra nazioni ricche e povere, nella prospettiva mussoliniana di una più ampia "rivoluzione culturale e spirituale", cui il grave errore del manifesto della razza del 15 luglio 1938 avrebbe dato non un sostegno, ma un terribiile colpo - nella più profonda coscienza degl'italiani, tradizionalmente refrattari alla mostruosa ideologia hitleriana.

Fu proprio la delittuosa adesione all'antisemitismo del barbaro furher a innescare la prima seria opposizione al fascismo e a prepararne la caduta come fatale conseguenza di una innaturale e machiavellica alleanza.