Fino ad un certo punto capisco quelle persone che partono in missioni di volontariato all'estero per brevi periodi di permanenza in località esotiche, delle quali sanno poco o nulla di usi e costumi di vita.
Mi chiedo quanto possa essere proficuo soggiornare per alcune settimane in paesi sottosviluppati per portare il proprio contributo di solidarietà(apprezzabile) e magari si trascurano i parenti prossimi o i vicini di casa o gli amici in difficoltà nel proprio paese.
Posso sbagliare, ma ho l'impressione che, in molti casi, si tratti di turismo benefico (per se stessi) e di una comoda e trendy tacitazione della propria malsicura coscienza.
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