domenica, maggio 15, 2005

Turismo benefico

Fino ad un certo punto capisco quelle persone che partono in missioni di volontariato all'estero per brevi periodi di permanenza in località esotiche, delle quali sanno poco o nulla di usi e costumi di vita.

Mi chiedo quanto possa essere proficuo soggiornare per alcune settimane in paesi sottosviluppati per portare il proprio contributo di solidarietà(apprezzabile) e magari si trascurano i parenti prossimi o i vicini di casa o gli amici in difficoltà nel proprio paese.

Posso sbagliare, ma ho l'impressione che, in molti casi, si tratti di turismo benefico (per se stessi) e di una comoda e trendy tacitazione della propria malsicura coscienza.

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