giovedì, maggio 26, 2005

Sorella scimmia

Fa un certo effetto scoprire che fior di matematici e ricercatori scientifici, filosofi cognitivi e tuttologi di varia provenienza massmediologica s'infervorino oltre misura per celebrare i primati e gli scimpanzé per decretare la fine dell'antropocentrismo.

E' una sorta di autoflagellazione masochistica contro l'uomo e la sua storia recente e passata, per magnificare al contrario la scimmia antropomorfa, già compiuta nella sua perfezione evolutiva.

Io non ho nulla contro gli oranghi, né contro i delfini o gli elefanti.
Posso capire che l'uomo sia una specie diversa , una componente a se stante nell'evoluzione. Ma, questa crociata che i vari logici matematici, biologi, genetisti ed i cosiddetti cognitivisti contro la presunta (?) prevalenza culturale dell'uomo ed il suo diabolico voler essere al centro dell'universo, mi lascia piuttosto perplesso.

Mi fa sorridere l'affermazione di Oliviero Toscani, il quale, senza tante sottigliezze morali, ha utilizzato i più vari soggetti per trasmettere immagini pubblicitarie a volte di dubbio gusto, sentenzia l'assolutezza della regola del rispetto delle scimmie, bandendo ogni comportamento sarcastico nei loro confronti ed aborrendo l'uso della loro immagine a favore di qualche marca di carburante.

Nobile intento senza dubbio, ma mi domando se altrettanto farebbe con qualche facile umano soggetto tolto dalla strada, senza grande intelligenza od istruzione, a cui avrà probabilmente fatto riferimento, nel corso della propria carriera, in vista di fini meramente speculativi in materia pubblicitaria.

Mi pare che l'egualitarismo senza costrutto stia affrontando nuovi orizzonti, per esercitare al meglio la propria influenza in tutti i settori dello scibile. Forse al solo scopo - come ha affermato, in un un dibattito recente sull'evoluzione, un'accanita (spero non si offenda... per il riferimento ai nobili animali discendenti dai lupi) giornalista di rete - di voler mettere i piedi nel piatto.

Io ritengo che l'uomo sia un mix di male e bene ed ho molto riguardo per la natura, l'ambiente e l'evoluzionismo, ma non sono ancora dell'idea di dovermi genuflettere di fronte alla scimmia, né di doverla considerare a tutti i costi una sorella, per darle l' attenzione che merita.
Con tutta la simpatia per questi animali, che ho cominciato ad amare grazie ai film di Tarzan, immancabilmente accompagnato dalla tenera e lucidissima presenza di Cita o Tamba, non mi ritengo inferiore ad essi, come qualche genio dell'informazione cerca di fare, con apodittiche e stupefacenti affermazioni. Come quelle relative, ad esempio, alla minore intelligenza del bambino di tre anni allorché gioca con se stesso e ride a bocca aperta, a differenza del più evoluto scimpanzé, il quale, invece, nelle proprie ludiche esperienze, mantiene, con discreta eleganza, la faccia rilassata ed un sorriso appena accennato.

Mi diverte molto sentire annunciare, al contrario, che alcune specie di americani hanno sicuramente un grado inferiore di capacità intellettiva, in quanto, nell'ambiente di lavoro, di solito muovono, semplicemente e lievemente, i muscoli della bocca, per adempiere al dovere di assumere la cosiddetta espressione della sottomissione al superiore, atteggiamento tipico delle scimmie rilassate...ed evidentemente dotate, a paragone loro, di elevate qualità conoscitive.

Credo che ormai l'idiozia umana sia senza confini.
Ed allora sì, eccomi d'accordo nel posporre agli oranghi la classe degli scienziati incommensurabile nei propri inimitabili vocalizzi, gli eccelsi balbettii e gl' insuperabili grugniti.

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