venerdì, maggio 20, 2005

Bolle di sapone

Che strana sensazione a pensare che il mondo è solitudine eterna.

Veramente ci si sente un po' desolati e senza radici: tutto appare inutile e ripetitivo nei secoli dei secoli.

Da quando ho cominciato a rileggere Bertrand Russell e il suo "Matrimonio e morale", mi pare che tutto sia vano nella nostra vita. E' possibile che siamo organismi programmati per stare in questa esistenza per un certo numero di anni e poi ci perdiamo come una bolla di sapone, senza lasciare traccia, né passato, né avvenire.

Ci hanno insegnato tante di quelle cose a scuola, in famiglia, e poi i libri, le persone che incontriamo: sembriamo condividere un solo destino e invece?

Nulla di tutto quello che è entrato nel nostro patrimonio di idee e di credenze si dimostra fondato scientificamente, come suol dirsi.
Ci sentiasmo inutili e sperduti nella galassia dell'universo, come stelle di passaggio, ma che dico stelle, un pulviscolo di cenere che vola via in men che non si dica.

Ammiro coloro che hanno la forza di attenersi alla realtà di questa constatazione e sanno impostare la loro quotidiana esperienza in questa prospettiva di estremo relativismo.
Forse gli unici veri saggi, i soli coraggiosi sono loro.

Nessun commento: