domenica, maggio 15, 2005

Carlo Michelstaedter

Per fare la grandezza di un pensatore basta un solo libro.
Se questo libro poi è stato scritto con profetica lucidità da giovane ed ha la profondità di un capolavoro, rimane un punto fermo per l'interpretazione di un periodo storico e della sua crisi.

E' il caso del filosofo goriziano Carlo Michelstaedter, uno dei più acuti osservatori della realtà sociale del primo novecento, interprete solitario e disperato del suo tempo, presago della decadenza europea in prossimità della prima guerra mondiale.

"La persuasione e la rettorica" è un'opera che colpisce drammaticamente l'animo di chi legge, per il dolore infinito che la pervade, la coscienza del pessimismo cosmico che accompagna ogni sua pagina e il fascino della lacerazione dello spirito individuale e collettivo nell'epoca della fine dell'Europa come soggetto politico.

Ora vede la luce "Sfugge la vita, Taccuini ed Appunti" del geniale intellettuale mittleuropeo e, mediante questa piccola opera, acquisiamo un notevole contributo di conoscenza della sua personalità, delle sue idee e della visione del mondo, trasfusa compiutamente ed organicamente descritta nel rigoroso saggio principale.
Vale la pena di legerla per apprezzare meglio la sofferente, sensibilissima e complessa umanità dello scrittore.

1 commento:

Piero Sampiero ha detto...

Sono d'accordo sul mancato pieno riconoscimento del valore di Carlo.M.
Grazie del commento e molti cordiali saluti.