venerdì, settembre 23, 2005

La legislatura è (quasi) finita


E' proprio così.

Il premier avrebbe dovuto "esplodere" da tempo, in modo da rendere chiaro all'opinione pubblica che un conto è l'interesse a rinnovare un paese, vittima ancora della partitocrazia e dei poteri forti, ed altro è coltivare i piccoli orticelli privati, mantenere le poltrone a tutti i costi, e tentare, magari, di raddoppiarle a beneficio dei soliti vecchi "professionisti" della politica.

Speriamo bene.

Ma è meglio essere un'opposizione agguerrita e compatta, piuttosto che una maggioranza da "re travicello".

E allora, che questi ultimi mesi siano l'occasione per un esame critico di quanto si è fatto, per correggere gli errori d'impostazione e per assumersi responsabilità chiare e precise sul programma da realizzare nella prossima legislatura, ammesso che gli elettori abbiano ancora la pazienza e la bontà di credere ad un centrodestra rinnovato.

E' l'ultima chance, non per un pateracchio tra partitanti, ma per schierarsi per una nuova battaglia di libertà con idee e principi e traguardi da raggiungere nell'interesse generale, non per qualche cadreghino da mercanteggiare.

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