giovedì, febbraio 24, 2011

Transumanza


La maggiore occupazione dei commentatori politici si appunta soprattutto sulle fughe da un partito all'altro, dall'entrata e dell'uscita dentro e fuori della maggioranza, del movimento di tanti onorevoli e senatori sconosciuti tanto da essere definiti comunemente piripicchi.

C'è da chiedersi quanto valgano analisi e prospettive basate sui numeri di un parlamento, ridotto ormai ad un pallottoliere, con unità di conto, che passano da una parte all'altra come palline nell'urna, prima di essere estratte.

Credo che poco abbiano a vedere con la realtà di un paese sempre più insofferente ai giochi di palazzo.

Previsioni con scarso fondamento si possono fare sulla tenuta del governo con troppi fronti aperti in politica interna ed estera e con le questioni personali che attanagliano il premier.

Pensare ad una vittoria di Pirro, basata sulla transumanza, è fin troppo facile. 

Fossi un'analista sostenitore dell' establishment, mi preoccuperei non tanto del futuro di Fini e del Fli, quanto del centro-destra nel suo complesso, una volta venuto a termine, in un modo e nell'altro, il mandato del presidente del consiglio.

Che fine faranno i nominati,i responsabili, i misti ed i meticci, i pagliacci ed i feticci dell'attuale rassemblement, che rischia di divenire sempre di più un'armata Brancaleone, senza capo né coda, senza identità e senza un progetto chiaro? 

Un' accolita di anime morte non rappresenta più i moderati traditi dal fallimento della rivoluzione liberale.

Neppure la presenza dei fedeli Martino o Pisanu e pochi illustri personaggi del passato e del passato remoto, tenuti insieme come vasi di coccio potrà salvare il salvabile di un patrimonio ideale e culturale, messo in soffitta per far spazio alle modeste  carabattole della partitocrazia e del voto di scambio, clientelare, nepotista, furbacchione e in qualche caso perfino criminale.

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