mercoledì, febbraio 16, 2011

Eppur si muove...


L'impressione, che si ricava al termine della convention di 'Futuro e libertà' a Milano, è quella di un movimento politicamente teso ad innovare la società e le istituzioni.

Il richiamo alle riforme per allineare l'Italia all'Europa all'interno di una comune vocazione liberale e popolare con il cosiddetto polo della nazione, che dialoghi con Bossi e Bersani e Di Pietro per cambiare l'assetto del senato, facendone una camera delle regioni, nell'ambito della riforma federalista in discussione e conseguentemente la legge elettorale per la formazione di una nuova repubblica; l'attenzione ai giovani e alla società civile, cui proporre modelli di etica civile, non basati sul mito del denaro e delle scorciatoie facili per arrivare al successo; un'organizzazione legata alla forma del 'partito-non partito', nella quale abbiano sempre più spazio, non gli uomini di apparato, ma i rappresentanti della società, delle associazioni di volontariato, di tutela dei consumatori e dei corpi intermedi non legati alla partitocrazia; l'apertura verso circoli e sodalizi culturali in grado di dialogare col mondo moderno e le sue problematiche, elaborando soluzioni nuove, al di là di vecchi schemi ideologici. 

Si tratta di elementi che, se rafforzati sul piano pragmatico ed organizzativo, possono rappresentare una novità di rilievo per quella grande fascia di scontenti della politica che non sanno come uscire dal guado delle caste e della democrazia mafiosa.

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