venerdì, febbraio 18, 2011

The Times e la repubblica delle banane



'The Times' ci dice che cosa pensano all'estero dell'Italia e del suo sultanato.

Del bambino viziato e capriccioso, delle gaffes, degli intrecci tra affari e politica, delle figure da clown in campo internazionale.

Notizie tenute riservate dalla diplomazia internazionale, ora ci qualificano inesorabilmente come incapaci a tenere banco nelle relazioni tra stati: buoni per appoggiare gli altri stati, quelli che hanno un ruolo ed una dignità nel consesso delle nazioni, nel bene e nel male.

L'unica proposta 'seria' del premier: per risolvere il problema di Gaza necessaria la realizzazione di un resort con investitori già scelti da lui...

Conclusione: per essere uno statista non è sufficiente aver fondato la Standa. 

Se fosse vero, qualsiasi bottegaio potrebbe aspirare a divenire presidente della repubblica - a meno che, beninteso, non si tratti di repubblica delle banane.

Meno male che c'è Benigni a ricordare che cos'è stata l'Italia.

Chi l'avrebbe detto che, per riscattare l'immagine da repubblica delle banane agli occhi degl'italiani, avremmo dovuto aspettare un comico nazional-popolare, ipocritamente omaggiato ed applaudito dall'establishment videocratico schierato sotto il palco di Sanremo?


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