martedì, febbraio 22, 2011

Non tutto è mercato...


Non azzardo ipotesi di nessun tipo sul mondo e la storia. 


Dico solo che ci sono, e ci sono stati, atteggiamenti diversi nel rapportarsi all'alltro sesso, sia da parte degli uomini che delle donne (la Contessa di Castiglione non fu certamente una Minetti del Risorgimento). 

Non è mai opportuno generalizzare, né ridurre tutto ad una compravendita, (magari per giustificare sé e gli altri) la quale oggi, in ogni campo, pare esercitare il proprio predominio nelle coscienze(si fa per dire).


Il do ut des è una delle categorie delle relazioni umane e non è l'unica; non è poi detto che debba essere quella più assorbente, o che non possa convivere con le altre mille sfaccettature presenti, da secoli, nell'animo umano, come c'insegna il fondatore dell'etologia K.Lorenz.

A me, purtroppo, pare inoppugnabile che l'omologazione, cominciata con la società di massa nel secolo scorso, ora rischi di diventare una grande indistinta gelatina, priva di qualità, che inghiotte tutto.

A proposito di sentimenti e di complessità della persona, non mi pare inutile consigliare la lettura, o la rilettura, di un libro interessante e suggestivo di Claudio Risé, il quale, partendo da un viaggio compiuto senza quattrini, da giovane, in Sardegna, scoprì l'esistenza della generosità nel gesto di un mozzo, che gli donò per pranzo, a bordo, l'unica mela che aveva con sé.

Il titolo del saggio è 'Felicità è donarsi'. 

Trattandosi di un professore di polemologia e di uno scienziato di scuola junghiana, penso che si possa credere alle sue parole, nell'indicare nelle relazioni sociali la sussistenza di criteri non meramente mercantilistici, nonostante i tempi favoriscano l'homo oeconomicus o l'uomo ad una dimensione, e la tendenza generale sia contrassegnata dalla plastificazione e dalla ginnastica sessuale a pagamento.

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