martedì, febbraio 15, 2011

Il rimpasto

Questa storia del rimpasto ci riporta indietro nel tempo, alla prima repubblica ed ai governi di coalizione, per i quali era necessario, di tanto in tanto, distribuire incarichi nuovi e prebende inedite per accontentare i botoli indisciplinati.


Oggi come allora s’inventano nuovi posti di governo o sottogoverno senza grande fantasia, neppure aggiornando linguaggio e terminologia.


In questa legislatura c’è stato l’ingresso della Santanchè, che non si sa bene di che cosa si occupi; probabilmente ora è la volta di esponenti dei ‘responsabili’, e del gruppo di Storace, che finalmente vede legittimata ‘La destra’ al governo.


Nessuno pare ricordare i dissidi tra parlamentari interni alla maggioranza. Vanno tutti d’amore e d’accordo?
C’è da dubitarne.


Intanto una cosa è certa: la visione liberale pare allontanarsi sempre di più.
Fu Bondi a prendere l’iniziativa per dire, da buon ex comunista, all’indomani del voto di fiducia, che il pdl assomiglia più ad una formazione laburista che moderata e che le riforme annunciate e realizzate, ed i programmi vanno nella direzione del welfarestatalista, secondo la migliore tradizione del socialismo d’antan(quello craxiano).


E allora è probabile che, con l’apporto storaciano (o staraciano), e col permesso della lega, da liberale, la rivoluzione possa diventare nazional-socialista.


Insomma una bella pastetta. Tanto per cambiare.

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