lunedì, luglio 04, 2005

Va tutto ben Madama la Marchesa...


Tutto è bene quel che finisce bene.

Al congesso dell'Udc, dopo i proclami di Follini e Tabacci, il discorso ecumenico del Presidente della Camera, il quale riconosce i meriti di Berlusconi per la creazione della Casa della libertà e indica inequivocabilmente, all'interno di essa, la posizione del suo partito, impegnandosi per una politica unitaria del Centrodestra in vista delle elezioni del prossimo anno, sigilla una nuova armonia con gli alleati dell'esecutivo.

La successione al premier rimane sullo sfondo, in prospettiva, non come autocandidatura, ma per investitura unanime, sebbene non urlata, dell'intero UdC.

Meglio di così non poteva chiudersi il congresso neo centrista.

A destra, il vice premier Fini si pone come naturale erede della leadership berlusconiana, difendendo la politica del Governo e, contro il tentato strappo delle correnti interne post referendarie, riesce ad ottenere la ricomposizione intorno ad un ordine del giorno, che riafferma l'identità di Fiuggi, la validità e perfettibilità della legge 40 sulla procreazione, secondo l'impianto normativo esistente e l'impegno uniforme, senza frammentazioni, per la costruzione del bipolarismo e l'alternativa moderata.

Poteva esserci un esito meno auspicabile per A.N. ?
Quindi tutto bene sul fronte moderato?

A di là degli unanimismi apparenti, temiamo che le lacerazioni all'interno della cosiddetta area liberaldemocratica permangano e che le suture abbiano bisogno di un po' di tempo per compiersi.

Lo stato di necessità imposto dalla prossima competizione ha stabilizzato, giocoforza, gli umori interni, per un elemetare principio di autoconservazione.
Anche il masochismo e le tendenze suicide hanno un limite.

E la corsa verso l'autodistruzione è apparsa, evidentemente, una soluzione assurda per le due componenti di governo, chiamate ad una pausa di riflessione dalla batoste delle regionali e dalla rissosità dei mesi precedenti, nonchè dai segnali ricavabili dal referendum (quasi un richiamo all'autocoscienza e all'identità etico-culturale della maggioranza).
Ma la partita si apre ora.
Dipenderà dalla capacità di autorigenerazione dello schieramento, che finora ha governato il paese, mettere a fuoco i problemi da affrontare nell'immediato e nel prossimo futuro, con serie convinzioni unitarie, creando una piattaforma ideologica persuasiva per l'opinione pubblica, dando segni di effettiva e corale vitalità, reagendo al pessimismo diffuso e agli attacchi sempre più concentrici del Centro sinistra, per evitare di fermarsi alle apparenze, ad un consenso di facciata, al solito refrain del " Va tutto ben Madama la Marchesa".

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