martedì, luglio 26, 2005

L'estate degli ombrellai




In Sardegna, e segnatamente in Gallura, la stagione è appannaggio non solo degl'incendiari in servizio permanente effettivo, ma anche degli ombrellai, di coloro che, per traslato, noleggiano ombrelloni (e sedie a sdraio e lettini) con licenza di occupare chilometri di arenile, sottraendo la spiaggia pubblica ai cittadini e privatizzandola a proprio uso e consumo.

Le direttive regionali consentivano un massimo di 20 mq. quadrati concedibili ai noleggiatori, per deposito di attrezzature, ma riservavano all'uso generale le spiagge, com'è sacrosanto per i beni di proprietà pubblica.

Il pensatoio dell'ufficio decentrato nella nuova provincia regionale di Olbia -Tempio, ha ritenuto opportuno aggirare l'ostacolo, con l’escamotage di una conferenza di servizi del 2004, ma da considerarsi valida in eterno, con la quale si è deciso di elargire superfici consistenti dell'arenile pubblico a società o singoli, che investono poche lire per soddisfare il preminente interesse marittimo dell'ombrellone sopra la testa e della sedia sdraio sotto il culo - come se non fosse possibile fare altrimenti per tenere docili i fortunati concessionari, solitamente indisciplinati e - a quanto pare - difficilmente controllabili nell'espletamento dell'encomiabile servizio da parte delle autorità.

Sembrerebbe un vero e proprio monopolio legale, anche se largamente discutibile sul piano dei princìpi giuridici e della promozione qualificata e qualificante del turismo, la cui apparente giustificazione è, appunto, l'impossibilità di verificare se i noleggiatori rispettano le norme regionali o statali.

Come dire: non possiamo arrestare i ladri, consentiamo loro di rubare entro certi limiti...., superati i quali interveniamo.

Una beffa per la collettività e gli stessi turisti, che si devono accontentare dei rimasugli di spazi graziosamente lasciati fuori della concessione dell'area ombreggiata (costantemente attrezzata, di giorno e di notte, con ombrelloni, lettini e sedie, che sono permanentemente in offerta ai consumatori).

Aggiungete che la politica delle spiagge sicure, seguita in loco, comporta il sequestro di oggetti, lasciati per avventura sulla spiaggia libera da singoli o comitive, dimoranti o di passaggio nell'isola, qualora abbiano avuto la dabbenaggine di portare al loro seguito attrezzi balneari di loro proprietà, rifiutandosi di fare ingresso nei recinti in concessione, per garantirsi un posto all'ombra al prezzo medio di trenta euro....

L'affollamento di ombrelloni in certi punti è ormai tale che è difficile vedere il panorama e forse addirittura il mare.

Ma, d'altra parte, come si può incrementare meglio la vacanza in Costa, se non proteggendo il turista dai colpi di sole?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Abbiamo selezionato il post per Tocque-Radio di oggi.
Grazie!

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Piero Sampiero ha detto...

Grazie alla Redazione.Cordialità.