martedì, ottobre 04, 2005

Pensiamo all'oggi e al domani


Caro Cavallotti,
credo di aver correttamente interpretato la sua analisi del modello svizzero, contenuta nel suo pregevole articolo del 2 ottobre su "Legno Storto" come una provocazione intellettuale, atta a considerare la mancata evoluzione verso una democrazia federale compiuta del nostro popolo.

Ho ritenuto opportuno rilevare la diversità dei caratteri dell'Italia e della Svizzera.

Anche se noi abbiamo molto da imparare dai nostri vicini, abbiamo la necessità d'individuare temi importanti e sentinti, convincenti ed appassionati per non cadere nel vuoto dell'astensionismo, che incombe soprattutto sull'elettorato di destra.

Forse non ci rendiamo ancora ben conto dei danni che le infinite diatribe all'interno del fronte moderato hanno causato presso l'opinione pubblica che ha sostenuto la "Casa delle libertà".

Abbiamo assistito all'indecoroso spettacolo di versipellismo da sinistra verso il centro e la destra, nell'intento di favorire unicamente interessi personali e di cordata, nonché lo scomposto assalto alla diligenza di enti e poltrone, né più né meno come nella prima repubblica.

Uno spettacolo patetico a tutti i livelli, centrale e periferico, ad opera di chi era stato eletto per cambiare e compiere la rivoluzione liberale ed antipartitocratica.
Addirittura ora pare si voglia semplicemente ripristinare il sistema dei partitini che ricattano ad ogni pie' sospinto, per coltivare il proprio orticello, con la proposta di una nuova legge elettorale in senso proporzionale, imposta come un diktat, senza spiegare le ragioni ideali che inducono a fare questa scelta.

Vogliamo pensare o no alla crisi di credibilità che attraversano i liberal-conservatori e i cattolici-liberali nei confronti di questo Governo?

Vogliamo capire che i rappresentanti eletti nel 2001 debbono fare autocritica ed impegnarsi seriamente per eliminare errori e compromissioni se voglio mantenere la fiducia degli elettori?

Abbiamo bisogno di convinzioni forti, non soltanto di strategie studiate a tavolino per contenere Prodi (com'è peraltro sacrosanto).

Desideriamo idee e programmi affascinanti anche per i giovani, per ricostruire l'identità culturale ed etica del nostro paese ed abbiamo il diritto-dovere di selezionare dalla realtà sociale uomini politici corretti ed entusiasti, pronti a rendere un servizio pubblico, disinteressati sul piano privato e personale.

E' su questo punto che vorrei richiamare l'attenzione sua e degli amici di "Legno Storto" come di altri aggregatori del libero pensiero moderato, perché si facciano coscienza critica dei politici e non tengano bordone al centro-destra, quando non interpreta la società ed i suoi bisogni di oggi e domani.



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