mercoledì, dicembre 28, 2005

I dintorni di Costanzo



Maurizio Costanzo è un ottimo presentatore, un buon anchorman, un pessimo giornalista.

Lo dimostrò con il flop di quello che doveva essere il primo quotidiano popolare di stile anglosassone, L'occhio, che nel giro di poche settimane dovette abbandonare le edicole dov'era messo in vendita a prezzi stracciati, senza seguito di pubblico.

Nonostante le sue rubrichette sul Messaggero e su Libero non crediamo riesca ad ottenere grande ascendente sui lettori, i quali lo preferiscono alla guida dei contenitori televisivi od altri spettacoli di varia umanità, in cui l'aceto romanesco ha più possibilità di farsi apprezzare.

E' un po' il limite di quanti, ottenuto successo in un determinato settore della comunicazione, pretendano di estenderlo ad altri ambiti, per i quali non sono votati.

In più, pesa su di lui il peccato originale del partito radicale, che sempre di più assomiglia ad un ircocervo, che costringe a continui salti mortali i suoi simpatizzanti, privi, probabilmente, di attitudini acrobatiche, in un infinito pencolare tra destra e sinistra, tra una posizione ed il suo opposto, nell'inutile tentativo di una sintesi inattuabile o di una composizione impossibile tra aspetti confliggenti.

Non dimentichiamo neppure il senso di colpa, che lo attanaglia a causa dei miliardi percepiti dalle aziende del premier, con il quale non può mostrarsi corrivo, pena la taccia di servo del padrone.

Costanzo ci pare il perfetto esemplare del radical chic, teso a farsi perdonare i consistenti patrimoni acquisiti in casa Mediaset. Deve prostrarsi o, perlomeno, strusciarsi alle gambe di personaggi di sponda opposta a quella del cavaliere, con un fare un po'ruffianesco, per accreditarsi comunque come un animo progressista ed indipendente.

E' chiaro a tutti, peraltro, che si tratta di pura apparenza, in quanto la comoda, privilegiata poltrona in cui il caso, la fortuna o il fiuto del suo datore di lavoro, l'hanno collocato, non può essere lasciata.

Sono troppi i benefits, e troppa la libertà di organizzare i programmi, da fare invidia tutti i giornalisti di regime.

Orbene, ognuno può difendere come crede, con l'opportunismo le proprie rendite economiche e d'immagine, ma lo faccia con semplicità e senza mascherature, né affettazione ed eccessiva sollecitudine verso gl'invitati al proprio salotto televisivo ritenuti, a torto o a ragione, veramente importanti.

L'untuosità con cui accoglie l'ospite di turno del suo Diario, con la falsa sicurezza di chi è abituato ad andare a braccetto con i potenti, non è sufficiente per guadagnarsi il ruolo di guru o di compagno di viaggio di personaggi di levatura intellettuale (anche di poco) superiore alla sua.

Se ne renda conto una volta per tutte.

I suoi dintorni non appartengono al suo paesaggio. Non sono propaggini del suo essere ed esistere.

Dopo che, com'è avvenuto l'altra sera, all'atto della presentazione di un sedicente pensatore come Galimberti (un filosofo della storia, definizione scarsa di significati pregnanti), dispensatore di consigli aulici dai rotocalchi femminili e supremo volgarizzatore di massime altrui, annuncia al popolo di darsi del tu con l'illustre ospite, da tempo immemorabile, non ha aggiunto nulla alla sua figura e a quella dell'invitato.

Il nostro presentatore sembra aspirare al ruolo della lumaca di Trilussa, che lasciando la propria scia sul monumento, era persuasa di aver lasciato un segno nella storia. E l'imbarazzo che coglie l'interlocutore, ancora in attesa di scrivere il proprio capolavoro, mostra quanto poco sia lusingato dalle affermazioni confidenziali di personaggi, inevitabilmente considerati inferiori sul piano culturale, e, nonostante gl'inchini, ineluttabilmente appartenenti all'armata del nemico.

Costanzo lasci perdere i dintorni e si convinca di non essere il Re Sole dell'universo della comunicazione e neppure il suo delfino.

Si accontenti del suo ruolo di mediatore televisivo, conservando la propria fortuna, senza dilapidarla con eccessi di presenzialismo, supponenza intellettuale ed espansionismo aziendale.

Gliene saremo tutti grati.

9 commenti:

Francesco Cassini ha detto...

Gran bella analisi su Costanzo : l'ho proposta pure ai lettori di B4CdL.
Ciao

Piero Sampiero ha detto...

Grazie. Un saluto cordiale a te e ai lettori di B4CdL.

Anonimo ha detto...

Non dimentichiamo neppure il senso di colpa, che lo attanaglia a causa dei miliardi percepiti dalle aziende del premier, con il quale non può mostrarsi corrivo, pena la taccia di servo del padrone.

Hai dimenticato di citare la sua appartenenza alla P2, insieme all'amato Silvio.

Non so se l'hai letto, nel qual caso ti consiglio di leggere "Maurizio Costanzo Shock" di Riccardo Bocca:

http://www.kaosedizioni.com/schdietrotv_costanzo.htm

E' un libro davvero illuminante sul viscidume del personaggio in questione, peccato che sia aggiornato al 1996 e manchino dunque cose molto interessanti.

Anonimo ha detto...

Ricordiamoci anche che Costanzo era iscritto alla Loggia P2...
Ciao

aroti ha detto...

odio il viscidume di costanzo quanto te..lo odio e lo detesto,quando lo ascolto mi viene l'orticaria e non capisco quando mi si dice "un tempo era un bravo giornalista"...l'attuale presentatore del circo di canale 5 nn appare beneficiare delle ex esperienze nel giornalismo...si contorna di starlette a cui chiede:cosa vorreste per il nuovo anno?e loro, pecore nere d scozia, rispondono la pace nel mondo...tanta bontàche esce da quelle bocche assatanate di vetrine, è stucchevole e elle volte irrispettosa per le popolazioni colpite dalla guerra.
ape
www.apeindiana.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Non lo sopporto, non lascia mai diritto di parola a chi non è d accordo con lui (famosissimo il suo cercare l applauso del pubblico con frasi fatte per zittire chi non è d accordo con lui), non sopporto quel suo "biascicare" invece di parlare!!!
E poi basta cpon quei cadaveri del grande fratello...ne ho abbastanza di vederli saltare o far finta di ballare....BASTA!!!!
Sopprimetelo per favore

Anonimo ha detto...

è uno che predica bene ma razzola
male insomma un baciapile per usare un eufemismo e nn scordiamoci che era iscritto alla
loggia p2

Anonimo ha detto...

Un articolo (con complimenti!?!) su Costanzo nel 2005? Ma sei precipitato sulla Terra da Marte ieri?

Anonimo ha detto...

quello che mi ha sempre disgustato di maurizio costanzo,oltre alla sua sola visione,è stato il suo potere,le sue mogli,la sua romanità,la sua presunta cultura.
quelle assurde e reiterate morali su i più disparati temi proprio da lui!un raccomandato avvolto da una coltre di mistero;m.costanzo deve la sua opulenta carrira a licio gelli e credo sia quanto meno di pessimo gusto pronunciare tutti quei moralistici discorsi sul male della raccomandazione,ma al di là di questo, trovo questo scherzo della nutura muniti baffi pericoloso e da fermare,unica consolazione...non vivra in eterno il potere non puo nulla contro la natura e il mio disgusto si placherà solo quando saprò costanzo sotto un metro di nuda terra umida.