lunedì, dicembre 12, 2005

Desacralizzazione



Dalla Fiera del libro svoltasi a Roma, grazie ad alcune interessanti interviste di Marino Sinibaldi, abbiamo scoperto che i filosofi si occupano oggi della desacralizzazione, non tanto come oggetto di studio, quanto come finalità e conquista della più pura speculazione scientifica del tempo presente.

E così un tale pensatore di nome (non ce ne voglia se non lo riferiamo esattamente, vista la nostra ignoranza sulla sua esistenza) Agammato parla non solo di una nuova definizione della religione e del profano ed incita alla profanazione come metodo (pensiamo) neo - socratico, ma con argomentazione, a dir poco curiosa, desacralizza il telefonino (opera peraltro altamente meritoria), sostenendo che "se si scherza al cellulare, vuol dire che questo strumento di perversione è stato distrutto!"

Vattelapesca a capire...

Per fortuna provvede, subito dopo, il magnifico Marramao (filosofo - paroliere del cantante - guru Battiato), a ristabilire le sorti del pensiero contemporaneo, constatando genialmente che la vera dissacrazione nei confronti dell'antica religio è stata compiuta dal monoteismo ebraico, il quale ha annientato gli dei pagani. Un elevatissimo concetto, presumibilmente frutto straordinario dell'intesa profonda con il celebre cantautore siciliano, impareggiabile esegeta e cultore del sufismo mediterraneo.

Ora siamo consapevoli che la nostra perdita del centro, madre di tutte le desacralizzazioni, è il risultato di una congiura giudaica.

Ma che bravi questi filosofi moderni.