lunedì, agosto 01, 2005

Ex nemici = amici ?


Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti si uniscono in una società che provvederà alla costituzione di un fondo comune d'intervento a favore delle medie imprese in difficoltà.

La notizia, che ha raccolto un pressoché unanime favorevole accoglimento da parte della stampa, segna la nascita del nuovo salotto buono della finanza italiana.

Personalmente ci rallegriamo dell'ingresso di Berlusconi nella rinnovata mediobanca, al posto degli Agnelli e di Cuccia, a suo tempo inventore in campo economico delle nozze con i fichi secchi, atte a garantire - soprattutto - un avvenire relativamente sicuro a Mamma Fiat.

Non ci è mai parsa giusta l'idea di una sua esclusione, dalla cabina di regia, perché ritenuto un parvenu nel mondo imprenditoriale del bel paese.

Però un po' c'inquieta l'idea che ora egli si allei in qualche modo con De Benedetti.

Ciò di cui avrebbe bisogno l'Italia non è tanto la presenza di due papà come loro e di zii moderni e sportivi come Luca Montezemolo e Diego Della Valle e Nerio Alessandri, quali numi tutelari della stanza dei bottoni, in cui saranno bandite le banche nob d'affari e si lavorerà a favore della competizione internazionale, secondo l'annuncio solenne dell'Ingegnere, ma che alla teoria della libertà di mercato segua la pratica effettiva c che si favoriscano altre serie intraprese per essere presenti e protagonisti nell'era della globalizzazione, raccogliendo le sfide dell'economia nordamericana ed asiatica.

Vorremmo che l'iniziativa portasse buoni frutti a favore delle medie imprese in difficoltà ed aiutasse l'Italia a liberarsi dai monopoli legali, dai soggetti semiprivatizzati avvinti alle rendite di posizione parassitarie fondate sui debiti.

Riusciranno gli ex nemici ad essere amici tra loro e dell'economia libera, di cui il nostro paese soffre cronica mancanza?

Che se ne faranno altrimenti, i cittadini di un gruppo di protettori, quando non ci sarà più nulla da proteggere in questo antico suolo?

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