venerdì, agosto 12, 2005

"Democrazie mafiose" di Panfilo Gentile


Torna in libreria, per merito della Casa editrice Ponte alle Grazie, il brillante, perspicace saggio di Panfilo Gentile, Democrazie mafiose, analisi lucida e spietata della partitocrazia.

Un esame profetico della degenerazione dei partiti, aggravatasi nel corso degli ultimi trentanni (la prima stesura del pamphlet è del 1969), resa ancora più evidente dalla tirannide esercitata - in questo lungo periodo - dal sistema delle tessere (dei partiti), il quale, dal dopoguerra in avanti, è succeduto a quello della tessera (del regime fascista), in pratica, innovando quasi nulla rispetto al passato.
Nella nuova edizione del volume, curata da Gianfranco de Turris, con una postfazione di Sergio Romano, compaiono altri importanti contributi dello scrittore e studioso liberale (aggiungeremmo liberale doc), che completano la visione della società italiana e dei suoi vizi mortali, unitamente ad un'intervista concessa allo stesso curatore).

La figura di questo grande intellettuale laico (ricordo un suo saggio dedicato ad un'agnostica Storia del cristianesimo), critico implacabile dei regimi di massa e sostenitore di princìpi elitari, a garanzia di una democrazia efficiente e non inquinata da cosche e gang travestite da "organizzazioni democratiche", nell'alveo della grande tradizione sociologica dei Pareto dei Mosca e dei Michels, merita oggi di essere riscoperta, per la lezione di realismo politico - ancora utilissima per un possibile rinnovamento delle istituzioni e del costume del nostro paese.

Se ne raccomanda vivamente la lettura agli spiriti liberi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Nella fretta sfuggono gli errori.

Piero Sampiero ha detto...

Grazie e buon ferragosto.

Anonimo ha detto...

Interessante! Ciao.Buon ferragosto!