mercoledì, agosto 20, 2008

Rompere i tabù...








L'ex ambasciatore Sergio Romano, commendevole editorialista del "Corriere della Sera", autorevole saggista in materia di politica estera,
si è presentato ad un pubblico dibattito, nel clima mondano di Cortina, con abbigliamento sportivo ed un tono talmente disinvolto, che è difficile riconoscerlo come il togato commentatore politico, avvolto diuturnamente nell'aplomb dell'ex diplomatico.

La sorpresa aumenta allorché Egli comincia a dissertare dei tabù e riconosce ormai l'indiscutibile necessità di abbatterli.

Sono tesi sovversive cui non è aduso uno scrittore proclamatosi conservatore urbi et orbi in plurime occasioni. Dichiarazioni che si accompagnano a modi significativi d'interpretazione del rivoluzionario concetto.

Infatti, dinanzi alle telecamere puntate sul suo viso, in una breve pausa della propria esposizione, il Romano comincia a grattarsi platealmente l'orecchio sinistro, con l'indice ben teso dentro il padiglione auricolare.

Fino a qualche tempo fa, avremmo giurato sulla sua incapacita costituzionale di azzardare un gesto del genere. Ma si sa. La società si evolve in continuazione e, quindi, anche i costumi degli ex ambasciatori mutano velocemente, eliminando anch'essi qualche tabù dal loro comportamento.

Di lì a poco, l'illustre giornalista, peraltro, si contraddice pesantemente.

Mentre afferma, come corollario dell'idea precedente, che i tabù non possono rompersi tutti insieme, ma solo uno alla volta , appena terminata la frase, si assiste alla continuazione dell'operazione di grattamento, con rapido passaggio dall'orecchiuo al naso.

Eccolo infatti dirigere la sua attenzione alla punta del suo aquilino, che viene catturata con forza dalla concomitante azione del pollice e dell'indice della stessa mano destra, per procedere a stropicciamenti e strizzature, fino ad acquietarsi, dopo interminabili minuti, in uno storcimento finale delle froge rimaste miracolosamente indenni d perdite di sangue.

Si rimane a bocca aperta di fronte alla spettacolarità della scena ed alle difficoltà che perfino personalità temprate incontrano nella vita quotidiana a mettere in pratica principì elevati come la dissoluzione contemporanea di più divieti

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