sabato, aprile 14, 2007

Sua Maestà, ci faccia il piacere!


Vittorio Emanuele di Savoia è intervenuto alla televisione per parlare delle vicende giudiziarie iniziate a Potenza e non ancora concluse, nel tentativo di ristabilire la propria immagine, dopo la catastrofica ondata di pettegolezzi ed accuse che l'ha travolto alcuni mesi fa.

L'impressione suscitata dal principe non è stata quella che ci si sarebbe aspettati dall'ultimo custode della monarchia sabauda, che, nel bene e nel male, ha contribuito in maniera determinante alla realizzazione dell'unità d'Italia.

Ci scusiamo nel dirlo, ma l'esibizione è stata semplicemente penosa ed ha quasi (avverbio da usare per carità di patria, perché oggi parlar male dei Savoia è come sparare sulla Croce Rossa) del tutto dissolto il residuo patrimonio di credibilità dell'antico casato.

Ostacolato da una conoscenza approssimativa della lingua italiana e da una erre moscia su cui incespica ad ogni pie' sospinto, proprio come un nobile decaduto, con levità degna di miglior causa, e per niente aristocratica, egli ha riferito delle battute goliardiche, riportate nelle intercettazioni telefoniche e dei suoi gusti sessuali (portandolo a dire, scherzosamente, al magistrato inquirente che lui è, semplicemente, un maniaco ).

Non è mancato l'atteggiamento vittimistico, allorchè ha ricordato di esser stato tratto in inganno (sottraendolo ad un appuntamento semi- mondano piuttosto importante) da alcuni sbirri, i quali lo hanno, manco a dirlo, oltraggiato, trasportandolo, fino a Potenza, su un'auto piccolo- borghese come la Uno.

Per finire, poi, indecorosamente dentro il carcere lucano, contornato da curiosità ed attenzioni da parte di secondini e visitatori, ai quali, come passatempo, rilasciava autografi ed attestazioni di simpatia, nel più puro ed inconfondibile spirito regale.

L'anziano rampollo ha tralasciato, per fortuna, di approfondire il tema dei rapporti familiari, dalla moglie alla sorella al cugino, limitandosi a sottolineare la propria superiorità, su tutti e tutto, con sonore risate ed affettata nonchalance, riaffermando, peraltro, che quanto da lui stesso subito non ha prodotto alcun rancore od acrimonia nell'animo suo.

Alla fine dell'apparizione, penso siano stati in molti a chiedersi come sia possibile allestire, in una manciata di minuti, una così grottesca manifestazione d'insipienza, mettendo in luce una personalità talmente inconsistente e sprovvista di senso della realtà, da far rimpiangere la rivoluzione francese e la ghigliottina, anche per chi, come il sottoscritto, non ha mai avuto eccessive simpatie per i giacobini.

Sua Maestà ci faccia il piacere: la prossima volta rimanga a casa!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

che acuto e veritiero articolo buon fine settimana

Anonimo ha detto...

Grazie della visita e del commento. Buona domenica anche a te.