domenica, settembre 04, 2011

Quell'affascinante Lady di Francia


Il fascino di Anne Sinclair è contro tutti gli stereotipi della modernità: lascia stupefatti il suo comportamento, per nulla prevedibile, scontato, incline all'umore delle masse o ai tic della donna in carriera, libera di scaricare il marito, coprendolo di contumelie ed intimandogli il divorzio miliardario, per apparire libera, femminista, capace d'imporre la sua volontà a dispetto del Potere.
Viene alla mente la cruenta separazione di SarKo' dalla moglie, ormai trapiantatasi in Svizzera, alla viglia d'impalmare l'esangue, radical chic, modella, cantante con la chitarra ed italiana snob Carla Bruni.
Fu uno scandalo, non tanto per i legami pericolosi che entrambi avevano intrecciato con partner del tutto privi di carisma, quanto per l'assoluta mancanza di stile presidenziale...
Quel che colpisce in Lady Strauss-Kahn è la sua discrezione, la consapevolezza di essere sempre all'altezza delle circostanze, sia quando il marito rivestiva il ruolo importante di direttore del FMI e lei continuava tranquillamente il suo lavoro di giornalista brillante e di osservatrice, attenta degli avvenimenti dal suo celebre blog di commenti ed opinioni sui personaggi alla ribalta, sia nel rovescio della fortuna del marito, già in corsa per le prossime presidenziali francesi,  un' ascesa quasi del tutto compromessa per la disgraziata disavventura con la famosa cameriera d'hotel.
Una volta l'aplomb, l'understatement, il senso della misura e la capacità di gestire gli avvenimenti pericolosi, sconcertanti, inaspettati, insidiosi era appannaggio di pochi uomini lucidi, coraggiosi, sprezzanti del rischio e pronti a tutto per vincere o resistere al nemico.
Nella vicenda giudiziaria americana la prospettiva si è capovolta: accanto ad un Dominique grigio ed impaurito, non c'erano solo i suoi avvocati, impegnati nella difficile recita di una presunta diffamazione, ma soprattutto una donna matura ed elegante, determinata e seducente nella sua regale compostezza di antica dama  romana, uno spiccato temperamento, arricchito da lampi di sobria sensualità e vivace intelligenza , espressività di sentimenti ben radicati e forza di carattere, che comunicavano al mondo dei media quella  frase semplice ed incontrovertibile rivolta al suo uomo'' Ubi tu Caius, ego ibi Caia''.  
Parole da secoli dimenticate, triturate, polverizzate, disprezzate dal trend della femmina moderna, sintomo inequivocabile d'insicurezza e perdita d'identità.
In tutti i mesi della travagliata storia sull'accertamento della verità processuale, non c' è mai stato un attimo di debolezza, una pur piccola defaillance, il minimo tentennamento.
Per Anne il marito era al di sopra di ogni sospetto di violenza, di ogni accusa infamante.
Era innocente e doveva essere assolto: la sua immagine di uomo pubblico andava ricomposta e il suo pedigreedi politico di razza non doveva essere compromesso da basse imputazioni: con una moglie come lei, bella, attraente, dotata di glamour e di quell'aura di superiorità, derivante dalla ricchezza familiare risalente nel tempo, fino al nonno paterno, esemplare figura dell'intraprendente borghesia del secolo scorso, nutrita di buon gusto e senso appropriato degli affari, amante del progresso, ma allo stesso tempo distante dallo spirito rivoluzionario e giacobino, con una visione moderata dei rapporti di classe, chi avrebbe potuto dubitare delle sue dichiarazioni d'innocenza?
In tutta evidenza, dopo che il verdetto favorevole ha posto fine alla querelle sul piano processuale, la vittoria è stata,  soprattutto, di questa nuova lady di ferro, addolcita nei tratti e nelle movenze da una grazia squisitamente francese.
Chi potrebbe vantare, dopo una spinosa battaglia scandalistica, il sessanta percento delle simpatie popolari, come acclarato dai sondaggi per la bella e tosta, nonostante le sue primavere,  Anne ? La carriera del coniuge sul piano politico è probabilmente al declino, ma all'orizzonte delle prossime elezioni presidenziali in terra di Francia, c'è chi punta sull'astro nascente di Lady Sinclair, forse non solo à gauche...
L'Europa traballa un po' dappertutto, con leader affaticati e in grave difficoltà in vari paesi del vecchio continente. I governanti esibiscono sicumera e presunzione, ma sono boxer suonati al confronto di alcune donne di polso emergenti.
Peccato che l'Italia non vanti che donnette replicanti i soliti slogan mandati a memoria, e pronte a qualsiasi compromesso per procurarsi la dotefatidica.

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