lunedì, aprile 18, 2011

Ai fascio-comunisti


Agli aspiranti nipotini di Gramsci sarebbe opport...uno suggerire di apprezzare in dosi omeopatiche l'opera di Pasolini, rievocando qualche altro autore non meno importante sul piano dell'impegno civile e della creatività poetica.



PPP non è un mito e non è un genio e non può essere considerato l'unico maitre à penser d'Italia.



E che dire dei santini del Che, di Arafat e magari di Castro, Mao e Ho Chi Min, del sostegno all'Olp e della condanna della congiura demo-pluto-giudaico-massonica?

E' un vero sprezzo del ridicolo ed una presa per i fondelli per chi cerca di ragionare con la propria testa.



Si convincano i ribelli della domenica che se si vuol votare a sinistra non c'è bisogno di replicanti, pappagalli, cattive copie e caricature dei partiti esistenti:questi si votano autonomamente, senza il viatico dei nuovi sansepolcristi in sedicesimo.



Costoro, convertitisi al verbo neo-leninista, dopo anni di rincorsa di modelli barricadieri e ambivalenti, ansiosi di autorealizzarsi nei salotti rossi,quasi avessero la coda di paglia, forse non sanno che, a furia voler fare gli anticonformisti sessantottardi, si diventa' conformisti dell'anticonformismo' e si corre il rischio di suscitare reazioni imprevedibili nell'opinione pubblica:si potrebbe, per rigetto nei confronti dei rivoluzionari fascio-comunisti, inneggiare, ad esempio, al razzismo del Conte de Gobineau, alla teoria del delinquente nato di Cesare Lombroso e perfino all'omofobia...a causa della stanchezza e della noia provocate da certe stucchevoli prese di posizione da cortigiani della sinistra storica o antagonista.



Procurad' e moderare...



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Nel ritatto, il conte A. De Gobineau autore de ' L'ineguaglianza delle razze'.


















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