lunedì, ottobre 06, 2008

Noi e l'Islam


Il Prof. Franco Cardini illustre medievista, saggista, romanziere, polemista, studioso di rilevanza internazionale non ha bisogno di presentazioni. Ma le sue valutazioni sul fenomeno islamico e sui rapporti tra Occidente ed Islam, raccolte nel libro, che vide la luce nel 1994, dal titolo "Noi e L'Islam" (*), andrebbero tenute presenti nel dibattito contemporaneo sul fondamentalismo e la tolleranza dei cosiddetti paesi laici.


Non sempre le sue tesi anti-occidentali ci hanno trovato d'accordo con tutto il rispetto dovuto ad un intellettuale di profonda fede cattolica e di posizioni anticonformiste e coraggiose. Non tutta la critica rivolta agli Usa e alla sua tradizione culturale ai suoi costumi alla way of life, al liberismo e liberalismo ci convincono, ma in materia di relazioni tra popoli di religioni diverse, come la cristiana e la musulmana, ci sono punti fermi sui quali non si può dissentire.


Il caos delle opinioni raccogliticce, i pregiudizi, l'indifferenza, l'ignoranza ed i luoghi comuni, ma, soprattutto, l'intolleranza sembrano aver preso piede in Occidente, per ragioni ideologiche legate al concetto di laicità, falsamente interpretato e ad una vera e propria incomprensione della dignità dell'altro con il rischio di arrivare, in certi casi, a considerare, come già successe con gli ebrei, nel musulmano, il nemico metafisico, di cui ha brillantemente trattato H. Arendt a proposito del nazismo.


In questo campo sarebbe bene evitare fraintendimenti e fare opera di persuasione creando rapporti pacifici e di reciproca amicizia, fondati sul rispetto delle identità, senza ergersi a possessori della verità e maestri di vita per popoli dalle idee, usi e convinzioni diverse dalla nostra.

L'excursus dello storiografo, culmine di ricerche durate un'intera esistenza, giunge a conclusioni del tutto condivisibili. Nel corso dei secoli, in omaggio alle comuni radici delle tre religioni monoteiste, cristiana, ebrea, musulmana, risaltano maggiormente le affinità più delle disparità di vedute dottrinarie ed escatologiche, che smentiscono, anche nelle relazioni diplomatiche e negli scambi commerciali e di conoscenze, la superstizione, tuttora difficile da sradicare, di una guerra sotterranea e costante tra l'Occidente ed una delle più raffinate civiltà della terra, il mondo arabo regolato dal Corano.

La critica che lo scrittore rivolge, nell'esaminare il tempo attuale, all'Europa è la mancanza di rispetto per i princìpi di tolleranza delineati da Locke e Lessing, al di là delle proclamazioni ufficiali e le dichiarazioni formali. Difetti d'impostazione dei governi ed equivoci diffusi in larghi strati dell'opinione pubblica, sul concetto di Stato laico, generano ostacoli e difficoltà nella realizzazione di una comunità multietnica. Pare di assistere, nel clima neo-illuministico prevalente, a dispetto del relativismo di fedi e culture, ad una divinizzazione della laicità razionalista, atea e progressista, per la quale le convinzioni diverse e le tradizioni differenti, se non sono politicamente corrette e coerenti con la dimensione ideologica, non trovano spazio adeguato all'interno della nostra società, in spregio al concetto stesso di libertà.

Le parole di Cardini, che auspica nel rispetto dell'ordinamento di ciascun paese, una migliore considerazione del patrimonio culturale degli altri popoli, a vantaggio di relazioni più pacifiche, di una stabile convivenza e di un'effettiva integrazione, andrebbero meditate a fondo e rese note ai diversi livelli d'informazione ed anteposte alle reazioni istericamente e pregiudizialmente contrarie all'autonomia di quanti vivono in un paese straniero, pur rispettandone leggi e costumi differenti. Senza nulla togliere ovviamente all'indispensabile lotta contro i fanatismi, le violenze, il terrorismo.

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(*)Franco Cardini, Noi e l'Islam, casa editrice Laterza.



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