martedì, settembre 09, 2008

Le parole sono importanti


Il regista di Palombella rossa, qualche tempo fa, ebbe a sentenziare che "le parole sono importanti".

Ora, accade che qualche studioso di comunicazione abbia attinto a questa verità per affrontare il problema del linguaggio da un punto di vista scientifico.

L'operazione ci convince poco, perché non attribuiamo al Savonarola del vecchio PCI una grande esperienza al riguardo.

Già. Nanni Moretti non è un epistemologo, come l'infausto Umberto Eco; ha però la vocazione del pedagogo.

In uno dei suoi primi film, rimproverava aspramente la madre perché diceva "figa" anziché "fica".

Non mi son preso mai la briga ( o brica?) di verificare, sul Devoto Oli o sul De Mauro, se avesse ragione lui oppure la sua mamma.
Gli ho sempre creduto, come dire, sulla parola.

Ma pronunciare parole corrette (o scorrette) dal punto di vista lessicale e magari, se capita, del "bon ton" aggiornato ai tempi, non è sufficiente: occorre poter comunicare con efficacia il proprio pensiero al prossimo.

E, su questo punto, Nanni avrebbe avuto molto da imparare dal suo concittadino Aldo Fabrizi, il quale, a chi voleva stupire con un linguaggio fuori dalle righe, raccomandava, in puro romanesco, la saggia regola tradizionale del "parla come magni"!

Che sia questa la forma più adatta per fare comunicazione?

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