mercoledì, settembre 17, 2008

Borges e l'amicizia


“L'amicizia” 

  

Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita 

  

Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori, però posso ascoltarli e dividerli con te 

  

Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro. Però quando serve starò vicino a te 

  

Non posso evitarti di precipitare, solamente posso offrirti la mia mano perché ti sostenga e non cada. 

  

La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei 

  

Però gioisco sinceramente quando ti vedo felice 

  

Non giudico le decisioni che prendi nella vita 

  

Mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi 

  

Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti, 

  

Però posso offrirti lo spazio necessario per crescere 

  

Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore 

  

Però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo. 

  

 Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere 

  

Solamente posso volerti come sei ed essere tua amica. 

  

In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico in quel momento sei apparso tu... 

  

Non sei né sopra né sotto né in mezzo non sei né in testa né alla fine della lista 

  

Non sei ne il numero 1 né il numero finale e tanto meno ho la pretesa 

  

di essere il 1° il 2° o il 3° della tua lista 

  

Basta che mi vuoi come amica 

  

NON SONO GRAN COSA, 

  

PERO’ SONO TUTTO QUELLO CHE POSSO ESSERE . 

  

  

(Jorges Luis Borges)  

  

  ***** 


   

  

   

Pur essendo un ammiratore di Borges, non conoscevo questo testo, scoperto grazie ad un blog di pregio, che mi suggerisce qualche considerazione malinconica. 

  

Quante volte siamo stati amici ed abbiamo avuto amicizie vere, seguendo i criteri indicati dal grande poeta argentino? 

  

Penso, e sono ottimista, molto poche. 

  

Virtuali o no, ha scarsa importanza, ma le relazioni amichevoli, poiché sono estremamente importanti, sono per ciò stesso rare, senza parlare di quelle fra uomo e donna, le quali, giocoforza, a causa del sesso, sono difficilissime da realizzarsi, benché non siano impossibili o inesistenti. 

  

Nel brano pubblicato si fa riferimento all'amica ed io vorrei avere delle amiche in senso stretto più di quante per mia fortuna ne abbia, atteso il profondo apprezzamento che nutro verso il genere femminile e le sue ineguagliabili qualità. 

  

In passato non mi è capitato spesso, ma, sono tuttora legato a donne conosciute casualmente e rivelatesi delle eccellenti persone, per carattere e sensibilità e ad ex compagne di studi, che stimo senza riserve e sulle quali, come suo dirsi, posso sempre contare. 

  

Un po' meno mi pare di poter dire di ex partner, con le quali mi sarebbe piaciuto intrattenere rapporti affettivi evoluti, al termine della vicenda sentimentale, che invece, forse inevitabilmente, tendevano a distaccarsi in maniera netta e ad allontanarsi definitivamente dalla mia vita. 

  

Oggi, alla lettura di Borges, temo che un tal genere di amicizia, post-amorosa, sia soltanto un'illusione. 

  

Il nobile sentimento che evoca non può confondersi con sotterranee continuate pretese di possesso dell'altro o con le mere convenienze sociali ovvero con l'opportunismo e la coltivazione d'interessi pratici, per i quali fa comodo mantenere un "amico", sfruttando la sua ingenua disponibilità, che priva la formale qualificazione di autentici contributi sostanziali, corrispondenti ad un’effettiva compartecipazione alla sua vita. 

  

E’probabile che sia inevitabile la dispersione di un patrimonio di sentimenti ed emozioni accumulato nelle tempo in circostanze diverse e pertanto sia assai problematica l’aspirazione a conservare intatta quella parte di affetto reciproco per costruire una valida e sincera amicizia. 

  

Lo spirito competitivo, il senso di rivalsa, l'amarezza per la fine di un amore o di qualcosa che gli assomigliava, sono ostacoli spesso insormontabili al conseguimento di un risultato positivo.

Nessun commento: