domenica, ottobre 14, 2007

S'ode a destra...


Un forte segnale contro l'antipolitica è giunto ieri dall'imponente manifestazione tenutasi a Roma, al Colosseo, da Alleanza nazionale sui temi incandescenti dell'oppressione fiscale e l'esigenza di sicurezza nelle città e nel Paese.


Finalmente qualcosa si muove nell'ambito della Casa delle libertà e la presenza dei circoli della Brambilla all'incontro nella capitale è un altro indizio della capacità di reagire all'immobilismo, che per troppo tempo ha caratterizzato il centro-destra, sollevando dubbi sulla sua esistenza reale nella società, tra la gente.


Il principe dei politologi dell'unione, l'onnipresente, onnisciente ed onnivoro professor Giovanni Sartori non ha mancato occasione di sottolineare, dagli spalti del Corriere e dalla televisione corriva l'avvento del grillismo come fenomeno salutare, capace di rinnovare la sinistra ormai decotta, anche in confronto ad una destra che "pensa solo a fare i soldi!"


Gli ha fatto eco il curiale opinion maker del capital-progressismo dalle colonne di Repubblica e dalla ribalta dei grandi circuiti mediatici dei poteri forti, nonché direttore del Mulino, Edmondo Berselli, raccomandando quel che rimane dell'elettorato radical chic di tenere presenti le istanze raccolte dal comico genovese, nella previsione della nascita della cosa nuova, il partito democratico, aggiornato strumento di potere per la plutodemagogia dei Caracciolo - DeBenedetti & Company.


In questo panorama, vedere affluire in piazza cinquecentomila sostenitori dell'area moderata, esponenti della intramontabile maggioranza silenziosa, discendente diretta e più copiosa della marcia dei trentamila organizzata a Torino, alla fine degli anni ottanta, da Sergio Ricossa, Antonio Martino e Gianni Marongiu, rappresenta una riconquista della scena politica ed una sorpresa positiva da parte dell'opposizione, soprattutto se sarà seguita da una organizzazione articolata e coerente e da concrete, fattive iniziative tendenti a rinnovare sul serio, alla radice, la classe politica alternativa alla maggioranza governativa, sulla base della selezione delle qualità e dell'esempio virtuoso dei comportamenti, in vista di possibili consultazioni elettorali a breve termine.


Al di fuori e contro la Casta (o le Caste) per venire incontro alle esigenze più profonde della comunità nazionale, che chiede disinteresse personale, onestà, spirito di servizio e senso dello Stato da parte dei rappresentanti politici, a tutti i livelli dell'amministrazione pubblica.


Ci sarà spazio per superare le contraddizioni e gli ostacoli della partitocrazia?


Tutto dipenderà da quanto, in campo, riuscirà a fare il popolo della Casa delle libertà, un movimento nato, ricordiamolo, per vincere le oligarchie di chi non avendo ideali, ma sete di potere, soffocava le energie del consorzio civile, all'ombra di tangentopoli.


Intanto ci pare che i temi sollevati da Fini costituiscano punti di un programma condivisibile e da perseguire col contributo di tutti gli appartenenti al centro-destra, per realizzare una svolta efficace ed attuare un ammodernamento effettivo del sistema: tassazione proporzionale ai servizi che lo Stato fornirà al cittadino; lotta per la legalità e contro le infiltrazioni mafiose nell'economia e negli apparati amministrativi e dei partiti; difesa della libertà e riforma della giustizia a fronte di un riconoscimento della responsabilità e dei doveri individuali; meritocrazia e solidarietà; istituzioni rivolte all'interesse nazionale e quindi superamento degli egoismi e delle conflittualità di classe; rinvigorimento della cultura anti-utopistica e post-sessantottina; una nuova disciplina dell'immigrazione dei lavoratori stranieri, che limiti la delinquenza e favorisca l'inserimento nell'ambito produttivo, a parità di diritti con i cittadini italiani, secondo le possibilità offerte dal mercato; un'attenta presa di posizione contro le speculazioni finanziarie del grande Capitale, funzionale, soprattutto, all'attuale Governo ed incentivi mirati per l'impresa, le famiglie, gli anziani ed i giovani.


Dalle parole del leader di An e dalle immagini di un pubblico intergenerazionale ed interpartitico, entusiata e motivato, si è avuta l'impressione che la riscossa della Politica vera, limpida, capace di ricreare ideali, con nuovi fermenti per un'Italia identitaria e futuribile, continuatrice di una rispettata tradizione storica e culturale nell'ambito europeo, sia ancora possibile.


Sta alle varie componenti del "Partito della Libertà" sviluppare dal basso la scintilla di nuove aspettative ed impegni elevati, a dispetto della supponenza dei vari Sartori e Berselli.

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