martedì, febbraio 10, 2009

Eluana: né destra né sinistra


“Libero” ha pubblicato alcune dichiarazioni di uno “scienziato” ideologo, il quale, a proposito del caso Englaro, nell’affermare apoditticamente, ma senza adeguato riscontro probatorio,che solo un soggetto pensante, cosciente, può definirsi vivo, si richiama alla finta contrapposizione tra destra e sinistra.

Il problema però non è politico , ma di carattere squisitamente etico.

Dipende dalla nostra sensibilità e dalle decisioni conseguenti alla nostra visione della vita e del mondo.

Non saprei dire come deciderei. se fossi al posto di Beppino Englaro.

Bisogna soffrirle sulla propria pelle certe situazioni, per poter rispondere con onestà intellettuale.

Perciò mi astengo da qualsiasi giudizio e rispetto il dolore della famiglia.

Credo peraltro che la libertà di scelta individuale, a certe condizioni, non possa essere negata dallo stato.
Anche questa, legata magari al testamento biologico, è riconducile ad un irrinunciabile principio di libertà (e responsabilità) personale.

Ecco perché mi pare che lo schema di testamento biologico ,apparso su Facebook, a cura del gruppo dei riformatori liberali, sia condivisibile.

L’invadenza dello stato dovrebbe essere limitata a dettare regole di larga massima, senza voler minutamente disciplinare materie così delicate e cariche di pathos, nelle quali si rischia di compromettere un valore fondamentale come quello della dignità della persona.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

S. Valentino riflettendo e filosofando? Non male! Condivido l'analisi espressa. Dei matrimoni di durata decennale si dovrebbero magnificare molti elementi di coesione, in cui l'amore di coppia è diventato l'"amore" della famiglia, se non l'unico e possibile mondo di quel nucleo sociale: un'alleanza impegnativa.

Anonimo ha detto...

Il precedente commento è stato qui inserito chiaramente per errore.
Sulla vicenda di Eluana Englaro avrei voluto osservare un rispettoso silenzio. Questo errore mi chiama ad una partecipazione esplicita. Personalmente ammiro il coraggio di Giuseppe Englaro e la sua limpidezza intellettuale.
Se la vita mi ponesse in una medesima situazione, come genitore, credo che non troverei la forza necessaria; come figlia, vorrei che mio padre avesse agito allo stesso suo modo. Sarebbe anzi stato ancor più giusto aver accompagnato Eluana, e chiunque altro nella stessa condizione, alla fine senza inutili probabili sofferenze, con l'applicazione di un provvedimento crudele, come è stato, anziché adempiere a un pietoso atto farmacologico.

Piero Sampiero ha detto...

Comprendo i tuoi sentimenti e la tua compartecipazione al dolore per Eluana.Speriamo che il legislatore ne tenga conto per emanare una legge equilibrata dove la pietas latina abbia il suo spazio.