domenica, settembre 16, 2007

Monsieur Ibrahim ed i fiori del Corano



Un film del 2003 di Francois Pupeyron ha colpito oggi la mia attenzione.

Una tematica intelligente sviluppata con sobrietà d'immagini e di dialoghi, composti con eleganza e sensibilità ed un'eccellente interpretazione di Omar Sharif nella Parigi degli anni sessanta.

Una storia delicata incentrata sul legame che si sviluppa tra un commerciante mussulmano ed un ragazzo di nome Mosè, abbandonato in tempi diversi da madre e padre.


Col diminutivo di Momo, l'adulto negoziante, dotato di grande saggezza e di un patrimonio di emozioni ricco ed esemplare, chiama il giovinetto accattivandosene la simpatia e la stima.


A poco a poco diventa il suo genitore putativo trasmettendo tutto ciò che ha imparato dalla vita ed aprendo una strada imprevista per il figlio adottivo, che continuerà il mestiere di chi l'ha adottato con amore e spirito benevolo verso il mondo.


Un bel film contrappuntato da musiche degli anni antecedenti il sessantotto. Sembrano trascorsi dei millenni dalla rivoluzione del maggio francese.


Eppure le parole tratte dai fiori del Corano sono lì ad indicare percorsi dimenticati ma sempre sicuri: "La lentezza è il segreto della felicità"dice prima di concludere la propria esistenza Monsieur Ibrahim al figlio, "non la ricchezza!"


C'è da sbigottirsi, ma anche da nutrire qualche speranza...

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