sabato, settembre 08, 2007

Il pene nell' astuccio


Scusate l'irriverenza del titolo, ma non c'è altro modo per ricordare che al mondo esistono ancora tribù primitive da farci dubitare dell'evoluzionismo e della solidità delle teorie di Darwin.

In Papua esistono ancora le tribù dei Dani, che vanno in giro con il proprio membro racchiuso in un astuccio di forma conica rovesciata (chissà perché?) a dimostrazione del fatto che, nella comunità, oltre ad aversi un'indiscutibile supremazia degli uomini sulle donne, esiste tra i maschi una gerarchia legata alle dimensioni del pene.

Si tratta di un costume che, nonostante le incursioni della globalizzazione e della civiltà mediatica, resiste indomito contro tutte le tendenze contemporanee occidentali, che tendono a privilegiare l'assoluta parità tra i sessi, se non la superiorità femminile.

I reportàges fotografici e gli studi antropologici mettono in evidenza la regola che disciplina la convivenza dei Dani e l'assoluta chiusura degli stessi al mondo progredito, che da parecchio tempo ormai condanna inesorabilmente qualsiasi sistema basato sul machismo e sul potere dei genitali maschili.

Il bello è che da quando la scoperta di una popolazione siffatta ha raggiunto le luci della ribalta del turismo di massa, miriadi di evolute signore e signorine migrano, specialmente nel periodo estivo, in quei lidi lontani per ammirare, insieme all' incontaminata bellezza della natura della sperduta Papuasia, anche il misterioso fascino degli astucci penici portati spavaldamente da individui di una bruttezza aghiacciante, ma super dotati, in varia misura, di un'asta virile mai vista sulle contrade del resto dell'universo.

Ma l'invidia del pene non era stata sconfitta da decenni al grido "l'utero è mio e me lo gestisco io"?

Misteri della modernità destinati a rimanere senza risposta.

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