martedì, agosto 28, 2007

Einaudi e le tasse



Ha ricordato, in un recente articolo, Paolo del Debbio, le distinzioni di Luigi Einaudi in materia di tasse e tassazione.
Secondo l’economista di Dogliani, esistono le tasse «economiche» e le tasse «grandine».
Le prime sono quelle che il contribuente apprezza come utili perché ne vede un ritorno per sé e per la società in termini di servizi e anche di incentivi allo sviluppo economico. Sono tasse che fanno bene.
Quelle che Einaudi chiama invece «grandine», si abbattono sull’economia nazionale come la pioggia sulle coltivazioni: la deprimono, quando non la distruggono.
Sono concetti semplici.
Perché non si tengono presenti quando si amministra il popolo?
Maliziosamente siamo portati a pensare che le somme sottratte al contribuenti non finanzino tanto i servizi ed incoraggino l’economia, quanto un apparato ed una nomenklatura, che
ha fatto dello Stato un affare meramente privato, in funzione dei partiti e delle oligarchie che li rappresentano.

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