venerdì, marzo 23, 2007

I cazzeggi di Veronica P.



"Conservatori in un paese in cui non c'è nulla da conservare!"

(Leo Longanesi)


Volete un esempio recentissimo di come avesse ragione Longanesi?

Ascoltavo la scorsa notte la rubrica "A mezzanotte" condotta dalla Pivetti (Veronica) su Raidue.

Ebbene, ho creduto di sognare.

I gridolini e la superficialità con cui la sorella dell'ex presidente del senato (sempre apparsa ai più come una timida monacella), affrontava temi di varia umanità, si fa per dire, conversando con un sedicente scrittore, autodefinitosi "padre eterno"(bella perla di raffinato umorismo), tale Roberto Cotroneo, erano talmente grotteschi e beffardi nei confronti della comune intelligenza e di quello che rimane dell'ormai devastato senso estetico, che ho dovuto spegnere frettolosamente l'apparecchio.
La vispa conduttrice infatti per deliziare le mie orecchie mandava in onda - come espressione di amata trasgressione - la canzone della Nannini, in cui alla parola pazzo faceva da rima la parola c....
Di tale sublime poetica, la ridente anchor woman non smetteva, subito dopo la performance della celebre cantante emiliana, d'inebriarsi ed autocompiacersi,
quasi fosse, quella scelta musicale, una specie di liberazione personale dal rispetto della forma e degli ascoltatori.

Che vanto ci si può dare nel far risuonare nell'etere una parolaccia divenuta ormai d'uso corrente?

Significa semplicemente essere banali e non avere validi argomenti da proporre al pubblico della notte in cerca di programmi meno cretini di quelli televisivi.

Una volta c'era la radio come rifugio dalla volgarità e dai luoghi comuni.

Ora non c'è più neppure quella.


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