tag:blogger.com,1999:blog-128689082024-03-21T14:01:52.940+01:00'' IL CANTO DEL MONDO '' (un blog di piero sampiero)Chi ricorda "Les hussards"?
C'era in Francia, negli anni sessanta,una cultura anti-ideologica, libertaire e joyeuse, irriverente verso le mode del tempo, dai gusti eleganti ed aristocratici,una compagine intellettuale lucida e brillante, acuta e valorosa, ardita e buissonière con fior di scrittori come Roger Nimier,Jacques Laurent,Michel Deon ed altri eminenti personaggi del calibro di Jean Giono, autore de "L'Ussaro sul tetto",una scuola di pensiero intramontabile.Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.comBlogger303125tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-17461874371950859362014-05-25T13:23:00.003+02:002014-05-25T13:25:12.343+02:00 Mircea Eliade e l'ideale dell'uomo universale di I. P. Couliano (*)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b><span style="font-family: Bell MT; font-size: small;"> </span><span style="font-family: Bell MT; font-size: small;"><span style="font-family: Bell MT; font-size: large;"><br />
</span><span style="font-family: Bell MT; font-size: small;"><br />
L'itinerario<br />
Nato il 9 marzo 1907 nella famiglia di un ufficiale di carriera, Mircea Eliade<br />
manifestò un'attitudine molto precoce per gli studi<br />
enciclopedici. Dopo aver debuttato con alcuni articoli di entomologia in<br />
una rivista di divulgazione scientifica, in breve tempo festeggiò la<br />
pubblicazione del suo centesimo articolo. La sua adolescenza è segnata<br />
da due inclinazioni complementari: crisi di disperazione malinconica e<br />
rivolte eroiche contro di esse e contro le limitazioni della condizione<br />
umana in generale. Si abituò a non dormire che cinque ore per notte e<br />
anche ad ingoiare sostanze repellenti per dominare la sua volontà. Oltre<br />
a questo, dopo Honoré de Balzac, la sua prima passione letteraria,<br />
incontra Giovanni Papini e si riconosce nel suo "uomo finito" che
giunge<br />
fino a perdere la propria identità. Già in quest'epoca </span>si appassiona per<br />
la storia delle scienze -specialmente l'alchimia-, per l'orientalismo e<br />
la storia delle religioni.<br />
<br />
Iniziati gli studi universitari di filosofia nel 1925, restò affascinato<br />
dal suo professore Nae Ionescu (1890-1940), un giovane erudito di<br />
aspetto e intelligenza mefistofelici che doveva divenire di lì a poco<br />
una delle voci di spicco del movimento tradizionalista rumeno. In quel<br />
periodo, Nae Ionescu spartiva il suo tempo fra le lezioni di metafisica<br />
e di logica e il giornale "Cuvântul" (La Parola), di tendenza
politica<br />
nazional-contadina. In un panorama politico dominato dal partito<br />
liberale, i nazional-contadini si ponevano alla destra del governo e<br />
basavano i loro progetti di riforme economiche e sociali sull'idea del<br />
benessere della classe maggioritaria, che era quella dei contadini.<br />
Senza interessarsi direttamente di politica, Mircea Eliade, che divenne<br />
presto redattore di "Cuvântul", era un democratico nato. Una visita
in<br />
Italia, nel corso della quale ebbe un incontro col suo idolo Giovanni<br />
Papini ma anche con gli intellettuali Ernesto Buonaiuti e Virgilio<br />
Macchioro, gli offrì l'occasione di condannare in un articolo il regime<br />
di Mussolini. Virgilio Macchioro, al quale dobbiamo queste informazioni,<br />
fu quasi messo alla porta, dal che l'ingenuo giovane Mircea Eliade<br />
decise di non occuparsi mai più direttamente di politica.<br />
<br />
Fu in Italia che seppe dell'esistenza di Surendranath Dasgupta, il<br />
grande storico della cultura indiana, e della liberalità del maharaja di<br />
Kassimbazar. Scrisse a quest'ultimo per chiedere una borsa di studio in<br />
India, al fine di studiare le pratiche dello yoga. La richiesta fu<br />
accolta e nel 1929, a 22 anni, Mircea Eliade si ritrovò a Calcutta dove<br />
all'inizio visse in una pensione per inglesi, per trasferirsi in seguito<br />
dal suo guru Dasgupta. Tuttavia un amore sfortunato lo allontanò dalla<br />
casa di costui ed egli si ritirò nell'eremo himalaiano di Shri<br />
Shivananda. Un nuovo amore, come pure la necessità di compiere il<br />
servizio militare in Romania, lo costrinsero ad abbandonare l'eremo e a<br />
rientrare a Bucarest, dove apparve il suo primo romanzo: Isabel si apele<br />
diavolului (Isabella e le acque del diavolo, 1930).<br />
Per Eliade è la celebrità, accompagnata da una lunga serie di delusioni.<br />
Superato il dottorato in filosofia con la prima versione del suo libro,<br />
pubblicato contemporaneamente da P. Geuthner e dalla Fondazione Reale<br />
romena nel 1936, che costituisce l'unica grande opera allora disponibile<br />
di sintesi sullo yoga, egli vede aprirsi ad un tempo la carriera di<br />
romanziere e quella di insegnante universitario, diventando assistente<br />
supplente di Nae Ionescu nella facoltà di Lettere. Nel 1933 arriva il<br />
successo -di prestigio e di pubblico- del romanzo autobiografico<br />
Maytreyi, tradotto nel 1950 in francese col titolo La Nuit bengali. Da<br />
allora i volumi di saggi, di memorie, di romanzi e di scritti<br />
scientifici si susseguono: ventidue, dal 1932 al 1943. Molti dei quali<br />
costituiti da raccolte di articoli, che, al 1943, erano ormai più di un<br />
migliaio ...ed Eliade era appena giunto alla maturità!<br />
<br />
Sostenuto sia dal partito nazional-contadino arrivato al potere sia dal<br />
re che lo aveva fatto tornare in Romania, il professor Nae Ionescu si<br />
avvicinò lentamente all'organizzazione estremista "La Guardia di
ferro",<br />
di Cornelio Zelea-Codreanu (1899-1938). Per questo motivo il giornale<br />
"Cuvântul" dovette sospendere le pubblicazioni nel 1933. Ideologo di
una<br />
rivoluzione ortodossa che doveva restaurare i valori dello spiritualismo<br />
autoctono, Nae Ionescu, buon conoscitore della cultura ebraica, finì con<br />
assumere a poco a poco posizioni vagamente antisemitiche. Questo gli fu<br />
rimproverato dall'allievo Mircea Eliade nel corso di una celebre<br />
polemica nel 1934. In effetti Eliade si collocava ancora su posizioni<br />
democratiche, rifiutando di cadere negli eccessi dei suoi amici di<br />
destra o della sinistra comunista. Egli manteneva aperto il dialogo con<br />
gli uni e con gli altri attraverso la partecipazione ad un ciclo di<br />
conferenze chiamato Criterion, il cui scopo era di rappresentare in<br />
maniera equilibrata tutti i punti di vista in un dibattito<br />
autenticamente pluralista. Sfortunatamente, dal 1934, i punti di vista<br />
si irrigidirono e Eliade si vide isolato in una terra di nessuno dai<br />
suoi amici di sinistra come da quelli di estrema destra,<br />
rimproverandogli sistematicamente gli uni il suo "spiritualismo", gli<br />
altri la sua posizione a proposito della "questione ebraica".<br />
Ciò nonostante Eliade finirà con l'essere ingiustamente considerato di<br />
destra a causa della politica sempre più marcata del suo maestro Nae<br />
Ionescu. È così che nel corso delle grandi purghe ordinate dal re Carlo<br />
II, dopo l'arresto di Nae Ionescu, venne anch'egli internato in un campo<br />
di concentramento. Rimesso in libertà, egli rimase d'allora in poi<br />
prigioniero dello stesso equivoco dal quale era dipeso il suo arresto.<br />
Poco dopo, alle Idi di marzo del 1940, Nae Ionescu cadeva, probabilmente<br />
vittima di uno dei servizi segreti stranieri che si erano resi conto<br />
dell'enorme importanza economica e strategica della Romania allo scoppio<br />
della guerra.<br />
Il 10 aprile 1940 Mircea Eliade venne nominato consigliere culturale<br />
dell'Ambasciata rumena a Londra dal governo del liberale filo-inglese G.<br />
Tataresco, il cui ministro degli Affari culturali era lo storico<br />
liberale C. C. Giuresco. Quando, il 10 febbraio 1941, l'Inghilterra<br />
ruppe le relazioni diplomatiche con la Romania, Eliade fu trasferito a<br />
Lisbona, dove rimase per tutta la durata della guerra.<br />
<br />
L'esperienza portoghese è fondamentale per la posizione politica assunta<br />
da Eliade in quest'epoca tragica. Democratico convinto, egli si vede<br />
costretto ad accettare la realtà della dittatura, poiché la Romania è<br />
passata dalla dittatura reale del 1938-1940 alla dittatura militare del<br />
1941-1944. In Portogallo Eliade si confronta con una dittatura a quei<br />
tempi prospera e, per ammissione dei suoi stessi avversari, molto<br />
"democratica", di cui, al di fuori della mischia, egli può ammirare
ad<br />
un tempo la posizione moderata in politica estera e soprattutto il<br />
rifiuto dell'antisemitismo in tutte le sue forme. Al confronto della<br />
dittatura militare romena, che cade sempre più preda delle minacce e<br />
delle promesse di Hitler, il leader portoghese Salazar si permette di<br />
criticare Hitler in pubblico, affermando che l'occupazione militare<br />
dell'Europa da parte dell'esercito nazista costituisce la più grande<br />
sventura della civiltà occidentale.<br />
Eliade descrisse la sua esperienza portoghese in un libro, apparso in<br />
Romania nel 1942, con lo scopo di persuadere il dittatore del suo paese<br />
ad assumere un atteggiamento più flessibile riguardo alle richieste<br />
tedesche. Lo stesso Salazar, che Eliade incontrò nell'agosto 1942,<br />
considerava una follia la guerra di Russia e dichiarò che se egli fosse<br />
stato Antonesco si sarebbe curato di far rimanere l'esercito in patria.<br />
Mircea Eliade rientrò a Bucarest per tentare di trasmettere questo<br />
importante consiglio al leader romeno, ma giunse solo alla sua<br />
anticamera. È questa la sua ultima visita alla terra di Romania.<br />
<br />
La fine della guerra lo sorprende a Parigi, con le difficoltà<br />
iniziatiche dell'esilio, che egli affronta da solo, dato che la sua<br />
prima moglie è morta durante la guerra. Il grande successo delle sue<br />
prime opere scientifiche non è in grado di assicurargli un posto al CNRS<br />
poiché su di lui pende il sospetto -infondato ma alimentato<br />
dall'ambasciata di Romania- di essere stato membro della Guardia di<br />
ferro. Il 9 gennaio 1950, Eliade sposa Christinel Cottesco che sarà<br />
l'inseparabile compagna della sua vita e del suo lavoro per i successivi<br />
trentacinque anni. Legatosi in amicizia con Carl Gustav Jung, partecipa<br />
alle conferenze "Eranos" ad Ascona e ottiene una modesta borsa di
studio<br />
dalla fondazione Bollingen di New York, che gli consente il<br />
sostentamento fino al 1955 quando, invitato a Chicago per tenere le<br />
famose Haskell Lectures, andrà ad occupare la cattedra, rimasta vacante,<br />
del grande studioso di sociologia e fenomenologia delle religioni<br />
Joachim Wach. Stabilitosi negli Stati Uniti, Mircea Eliade va incontro<br />
ad una sempre maggiore notorietà, pienamente meritata in forza<br />
dell'originalità, dell'ineguagliabile erudizione e della profondità dei<br />
più di trenta volumi apparsi nel dopoguerra e tradotti in 18 lingue.<br />
Proposto dieci volte senza alcun esito per il premio Nobel per la<br />
letteratura, Mircea Eliade ha in compenso ottenuto le più alte<br />
distinzioni accademiche ed onorifiche in Francia, negli Stati Uniti e in<br />
altri paesi d'Europa e d'America.<br />
<br />
L'opera vasta e profonda dello storico delle religioni nasce da<br />
un'implicita contesa sul senso dell'esistenza dell'uomo nel mondo. Lo<br />
scopo di Eliade è di tracciare i contorni di una antropologia filosofica<br />
a partire dalla descrizione delle strutture fondamentali della<br />
religione.<br />
Ci sono tre caratteri fondamentali che attraversano la carriera<br />
scientifica di Eliade:<br />
1) lo specialista, autore delle monografie sullo yoga (1936, 1954), lo<br />
sciamanesimo (1951) e le religioni australiane (1973);<br />
2) il fenomenologo-comparatista, autore del Trattato di storia delle<br />
religioni (1949), di Aspetti del mito (1963) e dell'imponente Storia<br />
delle credenze e delle idee religiose (tre volumi, 1976-1983);<br />
3) infine il filosofo-ermeneuta, autore di notevoli saggi, in romeno e<br />
in francese, alcuni dei quali sono inclusi nei volumi Miti, sogni,<br />
misteri (1957), La nostalgia delle origini (1971), ecc.<br />
<br />
Superare i limiti della condizione umana<br />
Lo studio dei documenti religiosi dell'umanità rivela ad Eliade<br />
l'esistenza di un'identità o di una continuità di struttura che si<br />
manifesta nelle molteplici analogie al livello delle tecniche religiose<br />
propriamente dette. È così che, senza pronunciarsi sulle filiazioni<br />
derivate da questi due fenomeni religiosi distinti, Eliade sottolinea,<br />
ad esempio, le grandi somiglianze fra lo yoga e lo sciamanesimo sul<br />
piano dei loro propositi esistenziali e della realizzazione pratica<br />
degli adepti. Per lo sciamano l'importante è l'estasi. Tutto ciò che<br />
egli fa, fino ad esempio ai più piccoli dettagli del suo costume, è<br />
diretto a questo scopo. L'estasi è così quasi il compimento di una<br />
rappresentazione teatrale, al punto che i limiti fra le due sono spesso<br />
impercettibili. Ma l'ideologia sciamana afferma che il praticante può<br />
trascendere i limiti della condizione umana, e la tecnica mette a volte<br />
il ricercatore a confronto con fenomeni paradossali.<br />
<br />
Quanto allo yoga, pur fondandosi sulle stesse credenze arcaiche dello<br />
sciamanesimo, esso rappresenta una tecnica in cui il cosmo è piuttosto<br />
interiorizzato dal praticante, assunto nel suo corpo sottile. Per Eliade<br />
l'estasi dello sciamano si contrappone all'"èntasi" dello yogi.<br />
Fedele a questo programma di ricerca delle tecniche religiose di<br />
superamento della condizione umana, Eliade si pose ugualmente ad<br />
analizzare quel fenomeno di rilevanza ad un tempo sociale e mistica che<br />
è l'iniziazione (Nascite mistiche, 1959, poi Iniziazioni, riti, società<br />
segrete, 1976). Dallo stesso programma d'indagine delle tecniche<br />
religiose mediante le quali l'uomo afferma la sua autonomia spirituale<br />
dipendono le ricerche sull'alchimia, abbozzate già in due piccoli volumi<br />
in rumeno (1935 e 1937) ma rese celebri dal testo Arti del metallo e<br />
alchimia (1956). Sciamanesimo, yoga, iniziazioni, alchimia costituiscono<br />
le quattro maggiori materie alle quali Eliade ha consacrato alcune opere<br />
di riferimento obbligato.<br />
<br />
Fondata su una vasta esperienza di documenti religiosi autentici,<br />
l'opera del fenomenologo rappresenta una continuazione e al tempo stesso<br />
un superamento dei soggetti monografici verso la realizzazione di grandi<br />
sintesi. La prospettiva fenomenologica è intesa a scoprire le strutture<br />
e i tipi all'interno delle religioni di tutto il mondo, per cogliere<br />
quanto fra di esse vi è di comune, in breve a stabilire l'essenza della<br />
religione.<br />
La fenomenologia delle religioni in quanto disciplina autonoma era<br />
apparsa in Olanda durante la seconda metà del XIX secolo, difesa ed<br />
illustrata dai professori P. D. Chantepie de la Saussaye (ad Amsterdam)<br />
e C. P. Tiele (a Leida). Dopo la pubblicazione dell'opera di Edmund<br />
Husserl, la fenomenologia delle religioni si era ispirata ad<br />
quest'ultima per difendere la sua particolare procedura, la cui<br />
intenzione era quella di cogliere l'essenza del fenomeno in oggetto. Il<br />
suo carattere di disciplina scientifica, che procedeva induttivamente,<br />
venne via via accentuato dai numerosi fenomenologi tedeschi, olandesi e<br />
svedesi all'inizio del secolo. Fra essi il più grande -e il principale<br />
ispiratore di Eliade- fu il professore di Groninga Gerardus Van der<br />
Leeuw (1890-1950), autore di un'imponente Fenomenologia religiosa (1933)<br />
come pure di molte altri fondamentali saggi sulle strutture della<br />
religione e la mentalità primitiva.<br />
Vi era in qualche modo una tradizione, all'interno dei trattati di<br />
fenomenologia, di abbozzare dei quadri di categorie religiose ricorrenti<br />
con cui rappresentarle in modo invariabile, dato che le esperienze<br />
religiose, dalle più semplici dell'umanità hanno attinto al centro<br />
all'interno del quale si svolge la vita umana: il cielo, la terra,<br />
l'acqua, la vegetazione, la roccia. Fra le 82 categorie di Van der<br />
Leeuw, queste ultime non avevano che un ruolo marginale e, ciò che più<br />
conta, se ne parlava ancora al modo degli evoluzionisti, dopo aver<br />
trattato il soggetto dell'animismo. Infine il loro ordine era ugualmente<br />
dettato dall'idea evoluzionista, implicita o esplicita, che le stesse<br />
religioni avessero conosciuto uno sviluppo dal semplice e dall'inferiore<br />
verso il complesso e il superiore. Il problema di Dio nel monoteismo non<br />
poteva dunque essere trattato che alla fine delle liste delle categorie.<br />
<br />
Il sacro modifica la nostra percezione dello spazio-tempo<br />
Nel suo Trattato di storia delle religioni, Eliade capovolge, in due<br />
sensi, la tradizione della fenomenologia. In primo luogo perché la<br />
fenomenologia religiosa non va al di là dell'esperienza legata al dato<br />
naturale, al tempo e allo spazio. In secondo luogo perché si parla del<br />
Dio monoteista all'inizio e non alla fine dell'opera.<br />
L'innovazione introdotta da Eliade all'interno della fenomenologia è<br />
quindi di ordine molto elevato. Eliade determina le categorie in virtù<br />
delle quali l'esperienza religiosa modifica la percezione dello spazio e<br />
del tempo (materia su cui i suoi scritti più volte si erano soffermati)<br />
già a partire da Il mito dell'integrazione (ed. originale 1942) e<br />
Commentari sulla leggenda del maestro muratore Manolo (1943).<br />
<br />
Nella sua opera di fenomenologia Eliade introduce il concetto<br />
fondamentale di ierofania, che rappresenta la rivelazione del sacro<br />
entro gli oggetti naturali e artificiali che circondano l'uomo.<br />
I primi elementi che si rivelano come sacri sono il cielo, la terra,<br />
l'acqua, gli alberi, le pietre. Ma tutte queste ierofanie esprimono una<br />
particolare modalità del sacro: così il cielo, ad esempio, simboleggia<br />
la trascendenza, la terra simboleggia piuttosto la maternità e la<br />
fecondità, ecc. In una vasta sintesi Mircea Eliade delinea<br />
minuziosamente l'esperienza umana del sacro, un'esperienza che è, per<br />
noi, strana ed affascinante ad un tempo.<br />
<br />
Il territorio, per l'uomo arcaico, è sempre orientato: è uno spazio<br />
sacro attorno ad un centro del mondo, il quale è ad un tempo assoluto<br />
dal punto di vista ontologico e relativo dal punto di vista pragmatico<br />
(nel buddhismo ad esempio ciascun stupa o tomba di Buddha è un centro<br />
del mondo e, allo stesso tempo, l'unica tomba dell'unico Buddha).<br />
Il tempo sacro è un tempo reso ciclico dalla commemorazione periodica e<br />
stabile di avvenimenti che hanno avuto luogo all'origine.<br />
Spazio e tempo sacro devono il loro speciale carattere al mito. Il mito<br />
è sempre una storia concernente le origini del mondo nel senso più<br />
generale. Questo racconto riguarda anche il territorio -di cui<br />
stabilisce il carattere sacro per il rapporto che instaura con le gesta<br />
degli esseri mitici primordiali- e il tempo -i cui cicli si basano<br />
ugualmente sulle cerimonie e i rituali periodici istituiti ab origine<br />
dai personaggi del mito.<br />
Per l'uomo arcaico il mondo non è che un pretesto, un supporto la cui<br />
realtà non è posta in prima istanza dall'esperienza sensibile ma<br />
dall'esperienza delle tracce originali degli esseri mitici, in breve<br />
dall'esperienza delle ierofanie.<br />
<br />
La concezione del mondo moderno, completamente profana, non orientata<br />
per rapporto ad alcun valore trans-storico, è stata prefigurata dal<br />
giudaismo e dal cristianesimo che tramandano una nozione di tempo<br />
lineare, in cui la storia prende il posto degli avvenimenti del mito. Si<br />
può dire, in qualche modo, che nelle religioni abramiche la storia<br />
stessa è mitizzata: la Pasqua non è più, come presso i popoli cananei,<br />
una semplice festa della primavera ma la commemorazione dell'uscita del<br />
popolo ebreo dall'Egitto: la passione di Cristo non ha luogo in illo<br />
tempore, all'origine del tempo o nel tempo del sogno, come presso le<br />
popolazioni australiane, ma si è svolta in un momento storico<br />
determinato, sotto il procuratore Ponzio Pilato, ecc.<br />
<br />
Concepita in questo modo, la dicotomia sacro-profano gioca un ruolo di<br />
primo piano nell'antropologia filosofica di Mircea Eliade. Esposta in<br />
numerosi saggi, da Il mito dell'eterno ritorno (1949) a La nostalgia<br />
delle origini (1971), l'antropologia filosofica di Eliade non ha nulla<br />
della dottrina sistematica. Si fonda su alcune premesse di ordine<br />
fenomenologico come pure sulle teorie della psicanalisi di Carl Gustav<br />
Jung.<br />
</span></b></span>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b><span style="font-family: Bell MT; font-size: small;">L'uomo moderno vive disorientato<br />
Eliade fa propria, dal pensiero di Jung, l'idea di sopravvivenze<br />
arcaiche nell'inconscio dell'uomo moderno. L'uomo moderno porta in sé il<br />
paradosso di un'esistenza a due livelli differenti e paralleli, fra loro<br />
incompatibili per la coscienza di sé: da una parte il livello storico,<br />
organizzato secondo uno schema di adeguamento ad una situazione<br />
alienante, e dall'altra il livello mitico, cioè la sua struttura<br />
psichica profonda, organizzata secondo uno schema simbolico. L'uomo<br />
storico continua a vivere inconsciamente secondo le stesse categorie<br />
dell'uomo premoderno: la sua vita inconscia è infatti strutturata ancora<br />
secondo uno schema di iniziazione implicito nel suo contatto con la<br />
storia. Questa situazione può essere definita, secondo la formula dello<br />
psicanalista Erich Neumann, come un "rituale del destino"; l'uomo<br />
moderno subisce la prova iniziatica della storia, è inconsciamente<br />
iniziato all'esistenza responsabile per il fatto stesso della sua<br />
storicità. È così che Eliade recupera, d'altronde, l'esistenza nel mondo<br />
dell'uomo moderno: assegnandogli ancora un modello mitico.<br />
<br />
La problematica del rituale del destino ritorna molto spesso nella<br />
creazione letteraria di Eliade. Questa, a fianco di alcuni romanzi<br />
realisti, la maggior parte dei quali ancora inediti in Francia [e anche<br />
in Italia n. d. t.] e di un romanzo sperimentale (Luce che si spegne,<br />
1934), comprende diversi romanzi e racconti fantastici, quasi tutti<br />
ormai disponibili in traduzione.<br />
All'inizio i racconti fantastici rispondono ad una convinzione espressa<br />
nell'eccellente saggio Il folklore come mezzo di conoscenza (1937): dal<br />
momento che tutti i fenomeni paranormali sono reali, le straordinarie<br />
azioni fantastiche che Eliade espone nei suoi romanzi -spostamento dei<br />
personaggi nello spazio e nel tempo, facoltà di azione magica, "uscita<br />
dal corpo", addirittura vampirismo (La signorina Cristina, 1936,)- sono<br />
esse stesse reali.<br />
In seguito Eliade elabora una teoria del "miracolo inconoscibile", che<br />
giunge ad una specie di "sincronicità" nel senso junghiano della
parola.<br />
Si sa, in effetti, che Jung negava la relazione causale fra gli elementi<br />
di un pronostico (ad esempio la carta del cielo nell'astrologia) e la<br />
realizzazione di esso. Tuttavia egli ammetteva l'esistenza di ciò che<br />
chiamava "sincronicità".<br />
<br />
Nella seconda fase della letteratura fantastica di Eliade, il racconto<br />
di straordinarie gesta soprannaturali resta pressoché invariato, col<br />
primato assoluto dello spostamento nel tempo ("scivolamento" di strati<br />
di tempo l'uno sull'altro, discontinuità temporale, ecc.). Sono i<br />
personaggi a cambiare del tutto, e l'atteggiamento nei confronti di ciò<br />
che accade loro. È l'"idiota" dell'estetica espressionista (L'uomo
che<br />
passava attraverso i muri di Marcel Aymé, L'uomo con la rosa del<br />
drammaturgo rumeno George Ciprian, ecc.) che ora fa la sua apparizione<br />
nella prosa di Eliade, specialmente nei racconti come I Bohémiennes<br />
(1959), 14.000 capi di bestiame (1959), Il vecchio e l'ufficiale (1968),<br />
ecc.<br />
Nel grande romanzo, in parte autobiografico, La foresta proibita il<br />
ruolo dell'"idiota" è attribuito all'antieroe per eccellenza Stéphane<br />
Viziru, il cui problema fondamentale è l'irruzione del soprannaturale<br />
nel reale, la premonizione e la sua interpretazione. Stéphane è un uomo<br />
moderno, un uomo comune la cui esistenza storica è turbata da una serie<br />
di "sincronicità". Lo spazio spalancato della notte dell'inconscio
che<br />
si era socchiuso per lui ne prova compassione e nel finale lo assorbe<br />
completamente.<br />
<br />
Il terzo periodo della letteratura fantastica di Eliade, risponde ad una<br />
intenzione di recupero di tutti quelli che soffrono, delle coscienze<br />
alla deriva, e si distingue nettamente in rapporto ai primi due.<br />
Quest'ultima metamorfosi di Mircea Eliade narratore si manifesta a<br />
partire dal racconto Uniformi di un generale (1974) che inaugura tutto<br />
un ciclo, da noi chiamato "ciclo dello spettacolo e della
crittografia".<br />
Esso contiene tutte le ultime novelle di Eliade: L'agente segreto di<br />
Bhuchenwald, Le tre grazie, La pellegrina, La vita di un centenario,<br />
Diciannove rose e Dayan. Il passaggio dal "ciclo dell'idiota" al
"ciclo<br />
dello spettacolo" avviene con la novella Alla corte di Dioniso,<br />
pubblicata per la prima volta nella "Rivista degli scrittori rumeni"<br />
(Monaco, 1968, pp. 24-66).<br />
<br />
Nel primo ciclo, quello di Notti a Serampore, Il segreto di dottor<br />
Honigberher, Il serpente, che potrebbe chiamarsi "ciclo indiano",<br />
primeggia lo specialista del sacro. Nel secondo l'idiota, il povero di<br />
spirito prende il posto dello specialista. Ma in ambedue i casi si<br />
tratta di un'irruzione del fantastico nel quotidiano.<br />
<br />
Reminiscenze dell'idiota -del quale bisogna sottolineare il carattere<br />
positivo che l'idiota triumphans ha avuto in Nicolò Cusano e, in<br />
seguito, in tutta la tradizione cristiana- permangono nel terzo ciclo,<br />
così come altre tematiche eliadiane. Ma, in generale, questo "ciclo<br />
dello spettacolo e della crittografia" ci confronta con personaggi e<br />
problematiche nuove. Il fantastico, non irrompe più nel quotidiano, ma<br />
viene messo in rapporto con la scienza moderna e con la crittografia: da<br />
qui il ruolo decisivo attribuito al poliziotto, al crittografo che crea<br />
un mito proponendo l'esistenza di un enigma. I procedimenti di<br />
decifrazione giocano un ruolo di primo piano nello spettacolo<br />
organizzato da giovani alla ricerca della libertà assoluta e occupano un<br />
posto centrale in molti scritti di questo ciclo.<br />
Non è più questione, adesso, di un miracolo: "Noi siamo condannati alla<br />
libertà assoluta", dice un personaggio nel finale di Diciannove rose. E<br />
il tentativo di decifrare i messaggi in codice che appaiono senza<br />
significato, tendenti a disorientare la polizia, dà un risultato<br />
meschino: "Ci sono ben stati dei poveri di spirito in questo mondo fino<br />
a noi. Ma il più celebre di essi resta Parsifal. Infatti egli fu il solo<br />
a chiedere: Dov'è la coppa del Santo Graal? [...] Che<br />
meschinità! -continuò in tono affaticato, lontano- che meschinità,<br />
questo Graal che ci è stato comandato di cercare. Di cercare e di<br />
ritrovare! [...]" (La pellegrina, in "Ethos" 3, pp. 35-36).<br />
<br />
La decifrazione, essenziale alla narrazione in questo "ciclo dello<br />
spettacolo e della crittografia", non mette capo a "nulla".
Nondimeno,<br />
il significato dell'esistenza nel mondo, di questa esistenza qui,<br />
fondandosi sul "nulla", è condannato alla libertà assoluta, e non può<br />
darsi che mediante un'operazione di decifrazione.<br />
<br />
Eliade, mistagogo dei tempi moderni<br />
È possibile attribuire a Eliade l'appellativo di mistagogo. Presso gli<br />
antichi Greci il mistagogo era il sacerdote che presiedeva<br />
all'iniziazione ai misteri e quindi, per estensione, un maestro, una<br />
guida. Questo è uno dei significati della parola. Ve n'è tuttavia un<br />
altro che, senza essere peggiorativo, indica un processo artificiale: il<br />
mistagogo è qualcuno che inventa dei misteri ed attira gli altri a<br />
seguirlo nella sua strada. Ambedue i significati si addicono ad Eliade:<br />
egli è il maestro, l'iniziatore ai misteri da lui stesso inventati.<br />
<br />
Inutile insistere sullo statuto e l'importanza dell'ermeneutica<br />
nell'opera scientifica di Eliade, illustrata da Adrian Marino nel suo<br />
libro pubblicato in Francia nel 1981. Nelle memorie e nei diari di<br />
Eliade l'ermeneutica acquista uno statuto esistenziale, che viene<br />
sottolineato più volte. È attraverso l'attività ermeneutica che Eliade<br />
affronta e comprende alcuni episodi della propria esistenza, così come<br />
della cultura moderna: ad esempio lo yoga e il tantrismo lo aiutano a<br />
rivalutare certe esperienze anarchiche della sua adolescenza, in cui<br />
riduceva le sue ore di sonno e rinforzava la sua volontà inghiottendo<br />
sostanze ripugnanti; l'amore gli rivela il mistero della totalità. Così,<br />
altrove, indica dei parallelismi fra le teorie della fisica moderna e le<br />
esperienze mistiche.<br />
<br />
Nella letteratura di Eliade, l'ermeneutica conserva un carattere di<br />
essenzialità e viene elevata a fondamentale tecnica di sopravvivenza e<br />
di liberazione. La ricerca di senso è un'attività propria dell'uomo, ed<br />
egli non può sopravvivere che nella misura in cui ne abbia uno:<br />
raggiungere la liberazione significa aver trovato un senso. Ora,<br />
l'ermeneutica è appunto l'operazione che attribuisce un senso. Bisogna<br />
che ciascuno cerchi il suo Graal per proprio conto. La ricerca del Graal<br />
è un'attività essenzialmente ermeneutica. Il "primo" Eliade, il
teorico<br />
del miracolo e della sua irruzione nel mondo, credeva ad un senso<br />
trascendente la stessa ermeneutica. Il "secondo" Eliade, quello del<br />
"meschino Graal [...] cercato e trovato" crede che il senso sia posto<br />
dall'ermeneutica.<br />
Così il mistagogo, che si comportava da iniziatore a misteri oggettivi e<br />
trascendenti l'operatore, si rende conto di non essere che un inventore<br />
di misteri che si serve dei mezzi dell'ermeneutica. Nella letteratura di<br />
Eliade, lungo le sue tre tappe o cicli, la matassa della trascendenza si<br />
dipana in modo che alla fine, nel terzo ciclo, l'uomo non si ritrova<br />
separato dal nulla (la "libertà assoluta") che dalla sottile parete<br />
dell'ermeneutica.<br />
<br />
A questo punto tutto il messaggio di Eliade potrebbe essere riassunto in<br />
queste parole: per sopravvivere bisogna praticare l'ermeneutica. Quanto<br />
alle modalità dell'ermeneutica, quella che più si confà all'uomo è la<br />
crittografia. Bisogna sempre decifrare dei misteri, infatti la<br />
decriptazione non è fatta per dissipare il dubbio: al contrario essa lo<br />
crea, essa è il meccanismo produttivo del mistero. Ciò su cui questo<br />
meccanismo si esercita non ha invero importanza: al limite ci si può<br />
servire delle macchie di muffa su un muro (L'agente segreto di<br />
Buchenwanld) -tesi con la quale Eliade raggiunge l'altro grande<br />
mistagogo moderno, Jorge Luis Borges. Ma questa operazione è efficace a<br />
condizione che il mistero non venga svelato, o per meglio dire, che non<br />
si riesca a decriptare il messaggio cifrato. In questo caso il senso che<br />
si ottiene è sempre ridicolo per la sua scarsa importanza, non è che un<br />
"miserabile Graal". Il Graal non può essere veramente produttore di<br />
senso, di elevazione morale e d'equilibrio che durante la sua ricerca:<br />
quando lo si trova -come dire: quando la facoltà ermeneutica non si<br />
esercita più- esso produce la morte. Infatti il Graal è il nulla e la<br />
sua ricerca non è ciò che ad esso ci avvicina ma ciò che da esso ci<br />
separa.<br />
Certo, vi saranno dei fedeli di Eliade che protesteranno: bisogna<br />
cercare per così lungo tempo per capire che fra il nulla e il Graal non<br />
vi è alcuna differenza? Ma, come Eliade stesso, ognuno lo comprenderà<br />
solo al momento opportuno, sicché questa rivelazione non sarà meno<br />
straordinaria di qualunque altra. E al tempo stesso meno terribile.<br />
<br />
La funzione del mistagogo è di istruire e di accompagnare. Non vi può<br />
essere un mistagogo senza fedeli. Mircea Eliade non ha istituito dei<br />
veri misteri. Con i suoi libri egli si rivolge al mondo intero: tutti i<br />
suoi lettori sono suoi fedeli. E a coloro che lo accostano, Eliade<br />
risponde con un intenso ed uguale irraggiamento d'amore. Che è<br />
l'imperativo del "santo": donare a tutti, senza discriminazione, tutto<br />
il proprio amore. Un impegno tardivo, che ha inizio con un esercizio di<br />
cui testimoniano molti dei suoi romanzi: amare due donne alla volta con<br />
lo stesso amore imparziale ed indivisibile. Come la diminuzione delle<br />
ore di sonno non può effettuarsi che un minuto per notte, così<br />
l'irraggiamento universale d'amore non si può ottenere che cominciando<br />
dal caso meno complicato: provare ad amare due esseri diversi con tutto<br />
il proprio amore, per arrivare più tardi all'umanità intera. Questo è il<br />
metodo del dottor Payot applicato alla santità.<br />
<br />
Eliade è arrivato così lontano su questa via che potrebbero senza dubbio<br />
applicarsi a lui le parole del 49° capitolo del Tao-te-king: "Il saggio<br />
è senza cuore; il suo cuore è il cuore della sua gente. Io sono buono<br />
con il buono ed ugualmente con il malvagio, infatti è la virtù in se<br />
stessa che è buona. Io sono sincero con chi è sincero ed ugualmente con<br />
il traditore, infatti è la virtù in se stessa che è sincera. L'esistenza<br />
del saggio nel mondo non è tranquilla: il suo cuore si irraggia su tutti<br />
i mortali; il suo popolo si lega a lui e il saggio lo tratta come se<br />
tutti fossero suoi figli."<br />
<br />
Ma l'attività di mistagogo di Eliade può essere ancora meglio chiarita<br />
che con una parabola appartenente alla saggezza d'Oriente. Il "Sutra del<br />
Loto", la Saddharma-pundarika buddista, afferma che la probabilità che<br />
l'uomo riesca a raggiungere la liberazione nel corso di questa esistenza<br />
non è più grande di quella che una tartaruga guercia affiori alla<br />
superficie dell'acqua nel preciso momento in cui un tronco forato passa<br />
al di sopra del suo occhio sano, in modo da potersi arrampicare,<br />
passando per il foro, sopra il tronco. La tartaruga è guercia: la sua<br />
possibilità di orientamento è ristretta. La probabilità che il tronco<br />
sia bucato è minima. Il tronco naviga a caso, percorrendo tutte le acque<br />
del mondo: la probabilità che esso passi giusto sopra la tartaruga è<br />
infima. C'è poca speranza di ottenere la liberazione. Ma, giustamente,<br />
la funzione del mistagogo è quella di gettare in acqua dei pezzi di<br />
legno bucati destinati alle tartarughe guercie.<br />
<br />
Questo è il ruolo che Mircea Eliade si è dato. La sua letteratura,<br />
soprattutto i racconti, consiste di questi "pezzi di legno" la cui<br />
funzione è di attirare le tartarughe guercie ad un esercizio veramen</span></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><span style="font-family: Bell MT; font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8a7kt56QbAit6crEqNe-qFRxKrcCC1djSTsf5ARNPc4NhiDGDsByQe48y4EJawQ08Ja8nrHgH99-fH7CpSia5Vg4a4roCZztKplNmM27g10Nl2US4N9tUGGBNdB7xa_7LobOyOA/s1600/br0870o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8a7kt56QbAit6crEqNe-qFRxKrcCC1djSTsf5ARNPc4NhiDGDsByQe48y4EJawQ08Ja8nrHgH99-fH7CpSia5Vg4a4roCZztKplNmM27g10Nl2US4N9tUGGBNdB7xa_7LobOyOA/s1600/br0870o.jpg" height="318" width="320" /></a></span></b></div>
<b><span style="font-family: Bell MT; font-size: small;">te<br />
inabituale, un esercizio che è stato rappresentato anche in uno dei<br />
capolavori dello scultore Costantin Brancusi: La tartaruga volante.<br />
<br />
</span></b><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b>
</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b><span style="font-family: Bell MT; font-size: small;"><br />
(*) Ioan P. Couliano, tragicamente scomparso all'inizio del 1991,<br />
insegnava Storia delle Religioni all'Università di Groninga; ha scritto<br />
Esperienze dell'estasi, Eros e magia nel Rinascimento, I Viaggi<br />
dell'anima.</span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b>
</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b>
</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b> Dal sito 'In Quiete'</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b> il sito di Gianfranco Bertagni</b></span></div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-31624165047383715082013-07-11T23:05:00.002+02:002013-07-11T23:05:58.543+02:00''Siamo all'alba di una rivoluzione planetaria: potremo sopravvivere o essere condannati all'insussistenza''<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="_6nm userContentWrapper" data-ft="{"tn":"K"}" style="text-align: justify;">
<div class="userContent">
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>di Franco Cardini </b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>- Le rivoluzioni della modernità analizzate da un grande storico. Al
giro di boa del III millennio le prospettive di un futuro che un sistema
mediatico menzognero ci impedisce di comprendere -</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>l
generale malessere del mondo, la crisi presente in molti paesi europei,
la situazione di stallo segnata dai paesi arabi nei quali troppo presto e
con scarsa cognizione di causa si era parlato di “primavera”, l’incerto
e contraddittorio ritorno di alcune potenze occidentali (segnatamente
la Francia) a strumentalizzare i movimenti islamisti, il disagio
registrato da quelle che potrebbero venir presentate come “rivolte
antifondamentaliste” in Egitto e in Turchia, hanno ricondotto
d’attualità presso i media una domanda per molti versi drammatica: non
c’è forse ormai bisogno di una rivoluzione per ridefinire gli immensi
problemi che ormai si stanno intrecciando fra loro e magari azzerarli e
ricominciare? Ma è possibile tale rivoluzione? Ed è possibile che essa
si verifichi sul serio in qualche parte del mondo, oppure la realtà
globalizzata è tale ch’essa stessa, per riuscire, dovrebbe essere
globale? Proviamo, per avviare una risposta storica a tale qustione, a
precisare alcuni punti.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Il concetto di “rivoluzione” è, in
origine, astronomico: indica il giro completo che nel sistema solare i
pianeti compiono attorno al sole per tornare al punto di partenza.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Ma la parola, che per noi è ormai sinonimo di totale e sconvolgente
mutamento di assetto sociopolitico, per giunta di solito rapido e
violento, fu impiegata nella sua accezione attuale per la prima volta
nell’Inghilterra del Seicento, col significato di un movimento che,
attraverso una pratica di cambiamento radicale della situazione
politica, mirava a riacquistare e a imporre di nuovo sulla terra e nella
storia l’originaria condizione umana di libertà e di uguaglianza,
quindi a compiere l’opera divina di Redenzione. Tale la natura del
concetto di “rivoluzione” in quel movimento che alla fine del Seicento
condusse al trono Guglielmo di Orange e che fu la glorious revolution.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Un centinaio di anni dopo, nella Parigi dei philosophes e dei
giacobini, tutto era cambiato. Era già stato il cristianesimo a
sostituire l’idea del tempo lineare, con un principio e una fine, a
quella ch’era stata la tenace idea tradizionale del tempo circolare e
dell’Eterno Ritorno, i cristiani ne avevano sostituita un’altra che
aveva come perno l’incarnazione e come estremi la Creazione e la Fine
del Mondo: tuttavia l’anno liturgico e l’anno lavorativo agrario,
entrambi radicati nel ritmo circolare delle stagioni, aveva a lungo
mantenuta viva nei popoli l’idea del tempo ciclico, magari corrotta dal
pessimismo esiodeo e lucreziano in un susseguirsi spiraliforme di ere
l’una peggiore dell’altra (d’oro, d’argento, di bronzo, di ferro), giù
fino alla ferrea proles, il kali-yuga dei Veda.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Ma con la
Rivoluzione si aprì un’età nuova: e, come il Carducci fa dire al Goethe
all’indomani della battaglia di Valmy, una “novella istoria”. La
rivoluzione inglese, per quanto giunta al termine di una lunga
gestazione durante la quale si era addirittura potuto decapitare un re,
nel ridefinire i patti tra il sovrano e il popolo con la nuova casa
d’Orange rafforzò, rinnovandola, la monarchia. La rivoluzione, dopo i
suoi primi incerti e contraddittorii inizi, al contrario non solo
rovesciò il trono e l’altare e decapitò la coppia regale, ma sostituì al
principio della fedeltà incrollabile alla corona e alla dinastia quello
della fedeltà a qualcosa di vecchio quanto al nome, ma di nuovo quanto
al concetto: la nazione. </b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Il Settecento è difatti non solo il
secolo dell’invenzione della tradizione, come l’ha definita Eric
Hobsbawm, bensì anche quello dell’invenzione della nazione come realtà
etno-socio-linguistico-culturale non tanto nuova in sé – di nationes già
si parlava nell’impero romano e come gentes o nationes si qualificavano
nelle traduzioni latine della Bibbia i popoli non-ebrei – quanto nuova
nella misura in cui, fra i suoi diritti primari, le si rivendicava
quello di costruire uno stato di sua esclusiva eprtinenza, uno “stato
nazionale”.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>La Rivoluzione francese sta quindi all’inizio di un
complesso e polimorfo movimento dinamico che anima e informa di sé i
suoi secoli presenti: afferma solennemente i principii di libertà
individuale ma al tempo stesso di eguaglianza tra individui e tra
qualunque tipo di forma societaria, incurante delle divergenti dinamiche
che i due princìpi in realtà avviavano e della paradossale loro
reciproca incompatibilità se assunti in senso assoluto, dal momento che
la libertà di ciascuno uccide fatalmente l’uguaglianza, e questa non può
se non affermarsi distruggendo quella.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Non solo: distinguendo
una liberta di (di parola, di pensiero, di espressione, di confessione
religiosa, di proprietà) da una libertà da (dalla dogmatica,
dall’autoritarismo, dalla tirannia, dalla fame, dalla malattia, dalla
paura), si traccia privilegiando quest’ultima la strada verso
l’uguaglianza non solo giuridica, bensì anche economica e sociale. In
questo senso però la rivoluzione francese, sfociando nelle soluzioni
“borghesi” e “liberali” di Termidoro e dell’autoritarismo militarista
napoleonico, resta “incompiuta” e in parte nega se stessa – da qui le
tesi di chi vorrebbe far cominciare la Restaurazione non già dalla
caduta dell’imperatore dei francesi, bensì al contrario proprio dal
consolato e poi dall’impero -: liberalismo e socialismo, in effetti,
risultano strettamente collegati e in qualche modo complementari, o
quanto meno questo il naturale esito sotto forma di reazione rispetto a
quello.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Durante il XIX secolo e poi all’inizio del XX,
abbiamo assistito alla corsa all’egemonia tra le potenze europee due
delle quali (Francia e Inghilterra) avevano imboccato senza sostanziali
esitazioni la strada capitalistica e il sistema democratico
rappresentativo liberale, mentre altre due (Prussia-Germania e
Austria-Ungheria) mostravano di voler accompagnare allo sviluppo
capitalistico e liberistico un sistema politico fondato su forme di
rappresentanza a carattere sostanzialmente consultivo e altre due ancora
(impero czarista russo e impero sultaniale ottomano) apparivano intente
ad affrontare i problemi della multinazionalità/pluriculturalità e
della modernizzazione, per il secondo dei quali necessitavano in vari e
differenti modi del sostegno finanziario, imprenditoriale e tecnologico
delle potenze occidentali, in cambio accettando con certe limitazioni la
loro alleanza (la Russia) o la loro penetrazione egemonica (l’impero
ottomano).</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Frattanto, in Asia, altre compagini imperiali si
stavano ponendo il problema della modernizzazione-occidentalizzazione
(il Giappone, la Cina, la Persia), mentre non insensibili al fascino
dell’occidente e alle idee nazionali –per loro del tutto nuove –
apparivano i paesi arabi. Queste differenti e contrastanti prospettive
determinavano delle fatali rotte di scontro: tra la Russia e
l’Inghilterra per l’egemonia sull’Asia centrale (il Great Game); tra la
Russia e la Turchia ottomana per quella sul Mar Nero e sugli Stretti
(Bosforo-Mar di Marmara) in quanto la Russia czarista intendeva
affacciarsi sul Mediterraneo; ancora tra la Russia e l’Austro-Ungheria
per la spartizione dell’area balcanica nella quale la potenza sultaniale
stava sbriciolandosi (e in quell’area la Russia intendeva non solo
raggiungere anche là il Mediterraneo, ma anche proporsi come stato-guida
del mondo slavo e della compagine religiosa ortodossa); tra
l’Inghilterra e la Turchia in quanto Sua maestà Britannica, una volta
aggiunta alle sue corone quella imperiale d’India, aveva bisogno di
egemonizzare il Vicino Oriente per mantenersi libero il passaggio del
Canale di Suez e assicurarsi che mai sarebbero sorte potenze sue
concorrenti sulle coste settentrionali e occidentali dell’Oceano
Indiano.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>La detenzione e il controllo sia di Gibilterra, sia di
Suez, sia della fortezza di Malta, faceva intanto sì che
l’Inghilterra potesse considerare il Mediterraneo un “lago britannico”:
ma ciò sottintendeva la necessità di controllare in quel settore gli
sviluppi navali sul piano tanto militare quanto civile e commerciale di
Francia e di Spagna, e stabilire una sorta di “alleanza egemonica” con
Portogallo e Italia.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Infine, quando con Guglielmo II anche il
capitalismo e il militarismo tedesco ebbero scelto di giocare a loro
volta a fondo le carte del colonialismo africano e della corsa allo
sviluppo cantieristico e nautico, quindi dell’accesso della Germania a
una politica egemonica oceanica in concorrenza con l’Inghilterra, tutto
sarebbe stato pronto per lo scoppio della “guerra dei Trent’anni”,
quella 1914-1945, che vanno considerate congiunte in quanto la seconda
rappresenta un’inevitabile prosecuzione della prima a causa degli
iniqui patti di pace di Versailles alla fine di essa e dell’insorgere
dei totalitarismi, che è necessario interpretare come una risposta al
fallimento della gestione liberal-liberistica della “questione sociale”
nata nell’Ottocento e aggravatasi nel Novecento e dell’incapacità della
classe dirigente capitalistica dell’Europa occidentale di risolvere i
problemi delle società di massa.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>A tutto ciò vanno uniti almeno
tre ulteriori, decisivi fattori: primo, l’insorgere della questione
petrolifera a causa degli sviluppi della tecnologia moderna e delle
scoperte dei giacimenti soprattutto vicino-orientali: secondo, il
progressivo affermarsi della nuova potenza statunitense con una
progressiva azione egemonica sul mondo; terzo, lo sviluppo in funzione
prima anticolonialistica, quindi – dopo il secondo conflitto mondiale –
antineocolonialistica delle istanze di libertà e di affermazione
nazionale dei nuovi paesi emersi dallo scomporsi del sistema coloniale.
</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Oggi, siamo pervenuti a una fase critica del cosiddetto
processo di globalizzazione, avviatosi nei secoli XVI-XVIII con le
grandi scoperte geografiche, le invenzioni, lo sviluppo scientifico e la
prima “rivoluzione industriale” e giunto quindi alle ulteriori
rivoluzioni – la petrolifera, la nucleare, la tecnologico-spaziale, la
tecnologico-genetica, l’informatico-telematica – che hanno in pochi
decenni sconvolto il panorama ecoantropologico e messo profondamente in
discussione il rapporto, già del resto dinamico, tra uomo, cosmo e
natura.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>D’altronde, il netto predominio dell’Europa e di quello
che dal Settecento in poi si è autodefinito l’Occidente nei confronti
del resto del mondo è stato caratterizzato dalla violenza e dallo
sfruttamento colonialistici e dal drenaggio continuo delle ricchezze dei
continenti extraeuropei messo in atto attraverso l’economia-mondo e il
cosiddetto “scambio asimmetrico”.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Nonostante segnali importanti
come l’abolizione dello schiavismo (del resto coincidente con il
crescente e sistematico sfruttamento dei ceti subalterni all’insegna di
un’uguaglianza giuridico-formale che nascondeva profonde
disuguaglianze), nessun occidentale pareva curarsi – al di là delle
denunzie di alcuni spiriti eletti – che le premesse eticosociali delle
grandi rivoluzioni settenovecentesche, con i loro valori “universali”,
erano tutte disattese dalla pratica della dominazione coloniale.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Contraccolpi come il diffondersi del socialismo in Asia, Africa e
America latina durante la seconda metà del Novecento e l’insorgere poi
del fondamentalismo musulmano, radicato nella frustrazione e nella
delusione del mondo islamico nei confronti delle mancate promesse e
degli inganni, erano del tutto prevedibili e sono stati storicamente
parlando ovvi e legittimi. Anche se e nella misura in cui non hanno
conseguito sempre e del tutto gli scopi che si erano prefissi.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Al riguardo, si è obbligati a segnalare con energia un grossolano e
gravissimo inganno che alcuni governi e alcuni media hanno cercato di
perpetrare ai nostri danni a proposito dei movimenti musulmani
cosiddetti “fondamentalisti”, ora elogiati come “combattenti della
libertà” (dall’Afghanistan del tempo della guerra di liberazione
antisovietica fino alle vicende del Kosovo e, più di recente, a
proposito della Libia e della Siria), ora implacabilmente demonizzati
com’è accaduto all’indomani dell’11 settembre 2001, una tragedia il
carattere della quale resta ancora nell’ombra – nonostante la
trionfalistica conclusione di troppe fasulle inchieste – e che è stata
cinicamente strumentalizzata per aggredire l’Afghanistan nel 2001 e
l’Iraq nel 2003, scatenando disordini, guerre civili e forme
d’ingovernabilità ormai cronicizzatesi.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Quelle aggressioni
hanno prodotto anche autentici mostri sotto il profilo del diritto
internazionale, come il carcere di Abu Ghraib dove si torturavano
orribilmente i detenuti e quello di Guantanamo che continua a sussistere
nonostante la sua evidente illegalità della quale è responsabile il
governo degli Stati Uniti d’America. E si è altresì costretti a
denunziare l’illusione e la truffa delle cosiddette “primavere arabe”,
un’invenzione mediatica escogitata per giustificare in qualche modo
dinanzi all’opinione pubblica mondiale la cacciata dalla Tunisia e
dall’Egitto di due dittatori feroci e corrotti, entrambi amicissimi dei
governi occidentali, ed elaborata in modo da mascherare la feroce
repressione che alcuni governi arabi sunniti tanto religiosamente
esclusivisti quanto politicamente filoccidentali (l’Arabia Saudita e gli
emirati del Qatar, del Bahrein, dell’Oman) mettevano in atto per
scatenare una durissima persecuzione contro i loro stessi sudditi di
confessione sciita, esportando poi la fitna (guerra civile nei paesi
musulmani) in direzione della Libia prima, della Siria poi, e nelle
intenzioni forse perfino verso l’Iran.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Ai giorni d’oggi, gli
stessi governi islamistici sunniti moderati, come Turchia ed Egitto,
stanno subendo nei loro paesi il contrattacco di forze che all’esterno i
media presentano come “laiche”, mentre il fatto che lo stesso governo
israeliano si sia dimostrato come tutt’altro che entusiasta dinanzi alla
prospettiva di una vittoria delle forze ribelli in Siria (temendo non
ingiustificatamente che esse una volta al potere riaprirebbero la
questione del Golan, che il governo assadista di Damasco si è nella
sostanza rassegnato a lasciare nelle mani d’Israele) ha preso di
contropiede quegli occidentali che si erano dimostrati più
nethanyahunisti di Nethanyahu, quali gli impagabili Bernard-Hénri Lévi e
Magdi Allam.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Il quadro è quindi complesso, ma siamo quindi
giunti forse adesso alla resa dei conti. Se per rivoluzione la Modernità
ci ha abituati a intendere un radicale e profondo mutamento negli
equilibri non solo giuridici, civili, economici e sociali, ma anche
nelle prospettive etiche e addirittura esistenziali, possiamo dire che
dopo il blocco rappresentato dalle quattro grandi rivoluzioni
sociopolitiche dei secolo XVIII-XX (l’americana, la francese, la
sovietica, la cinese) noi siamo oggi chiamati ad affrontare una nuova
rivoluzione di portata epocale, i tratti fondamentali della quale sono
due.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Primo: l’eclisse per ora irreversibile delle istituzioni
pubbliche, anzitutto di quelle statali, accompagnata dalla crescente
importanza di lobbies multinazionali private sottratte a qualunque
controllo, con la conseguente riduzione dei governi statali e delle
classi politiche a “comitati d’affari” e, parallelamente, l’avanzare di
un “irresistibile” (che qualcuno vorrebbe presentare come
“inarrestabile”, con non disinteresasto determinismo) processo di
concentrazione della ricchezza, di proletarizzazione dei ceti medi e di
generale impoverimento della società civile del mondo, già
caratterizzata da abissali e intollerabili sperequazioni.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Secondo: il passaggio – mirabilmente interpretato da Zygmunt Bauman –
dalla “Modernità solida”, caratterizzata da una tensione verso
l’individualismo il più possibile assoluto e dalla volontà di potenza
della società occidentale, con il correlativo processo di
secolarizzazione, alla “Modernità liquida” (il “Postmoderno”) nella
quale questi valori e atteggiamenti sono messi in crisi, si contesta
l’individualismo, rinascono forme di solidarismo, si ricercano nuovi
stili qualitativi di vita, riaffiorano le esigenze religiose.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Terzo: l’affacciarsi alla ribalta della storia di nuovi popoli e di
nuovi stati, specie asiatici, africani e latino-americani, che
contestano il carattere eurocentrico e occidentocentrico della storia
così com’è stata interpretata fino ad oggi e rimettono all’Occidente il
conto di un’egemonia durata mezzo millennio durante il quale i governi
liberali occidentali hanno usato quegli stessi metodi che l’Occidente ha
rimproverato ai totalitarismi quando essi li hanno usati all’interno
della sua compagine. </b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>La rivoluzione del futuro, quella che ci
sta davanti mentre avanzano le nuove potenze del BRIC (Brasile, Russia,
India, Cina, cui si dovrà forse aggiungere tra non molto l’Iran), dovrà
pertanto, se vorrà aver caratteristiche positive per l’intero genere
umano, essere caratterizzata da due elementi: primo, una profonda
ridistribuzione a livello mondiale della ricchezza, che riequilibri i
rapporti internazionali e quelli interni a ciascuna compagine civile
rappresentando così da sola un importante fattore di pace altrimenti
inconseguibile in quanto senza giustizia sociale la pace è impensabile;
secondo, una vera e propria rivoluzione sul piano dei consumi, del
rapporto con l’ambiente, degli stili di vita.</b></span></span></span><br />
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></span>
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>Questa rivoluzione potrà anche non verificarsi, oppure fallire: ma allora saremo tutti condannati.</b></span></span></span></div>
</div>
<div class="_6kv _57uf" style="text-align: justify;">
<div class="_5cq3" data-ft="{"tn":"E"}">
<div class="uiScaledImageContainer _4-ep" id="u_0_5" style="height: 184px; width: 274px;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><b>( Totalità, 11/07/2013)</b></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: small;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicH-yj3nEgia-5IK6aXSOaESE9xUQAEOVDyCQBhgQ6dBvFeGk9zXzJvRgmztjcXUdbMxNNQhjK3T3Et4u_jfFZbwrXVwCDzSWXUfMMSezrGMDm2vbMDZlURRmgjJIUU3lP9j_Ccw/s1600/giudizio+universale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="106" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicH-yj3nEgia-5IK6aXSOaESE9xUQAEOVDyCQBhgQ6dBvFeGk9zXzJvRgmztjcXUdbMxNNQhjK3T3Et4u_jfFZbwrXVwCDzSWXUfMMSezrGMDm2vbMDZlURRmgjJIUU3lP9j_Ccw/s320/giudizio+universale.jpg" width="320" /></a></b></span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-25600886953978183592013-06-15T12:01:00.001+02:002013-06-15T12:01:26.171+02:00Marcello Staglieno<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtUj8-wKzDOiD9c91EJAo5RP1E1C8dnSkSBopzsEPwI9hqdJB1qpjL75qP-UuW4z3oR0ozDYlRKpdnu8faiT990-JRmZVYVf0-U8Dqx0b46C_MxJxbuxVeCYa04J45fBWWBwBdOQ/s1600/Marcello-Staglieno.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtUj8-wKzDOiD9c91EJAo5RP1E1C8dnSkSBopzsEPwI9hqdJB1qpjL75qP-UuW4z3oR0ozDYlRKpdnu8faiT990-JRmZVYVf0-U8Dqx0b46C_MxJxbuxVeCYa04J45fBWWBwBdOQ/s1600/Marcello-Staglieno.jpg" /></a><b style="background-color: white;"></b><br />
<div style="text-align: justify;">
<b style="background-color: white;"><b><span style="color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;">Ho sentito l'ultima volta Marcello ai primi di gennaio di quest'anno ed era felice per averla scampata bella dal male tremendo. </span></span></b></b></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold; line-height: 18px;"><br /></span></div>
<b style="background-color: white;"><div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;">Mi illustrò le terapie seguite e i suoi prossimi appuntamenti importanti: il matrimonio del figlio (di cui era orgogliosissi</span></span></b><b><span style="color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18px;">mo), al quale mi invitò per il prossimo luglio, orgoglioso del fatto che la futura nuora fosse una nobile e cattolicissima giovane di antico casato tedesco, la stesura di un libro sull'amatissimo Ernst Junge</span><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 18px;">r, gli ultimi ritocchi all'arredamento del nuovo centralissimo appartamento di Milano da parte dell'attenta e perfettissima moglie Monica per aprirla alla frequentazione degli amici in un clima di rinnovata serenità e fiducia nella vita.</span></span></b></div>
</b><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold; line-height: 18px;"><br /></span></div>
<b style="background-color: white;"><div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 18px;">Per un invito a cena riservata a due ospiti molto cari, mi ringraziò poi per il Cannonau che gli avevo inviato, annunciandomi che avrebbe festeggiato l'evento, tirando il collo ad alcune delle bottiglie appena arrivate.</span></span></b></div>
</b><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold; line-height: 18px;"><br /></span></div>
<b style="background-color: white;"><div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 18px;">Inutile dire che fu, more solito, premuroso e gentile, profondamente vicino, sollecito e pronto ad ascoltarmi come solo un vero amico è in grado di fare. </span></span></b></div>
</b><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold; line-height: 18px;"><br /></span></div>
<b style="background-color: white;"><div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 18px;">La notizia della sua scomparsa mi attanaglia l'animo e mi rende orfano: Marcello era un personaggio antico e moderno al tempo stesso, generoso, esuberante, coltissimo, ricco di esperienze intellettuali e di vita pratica, anche avventurosa, assai preziose; fu spesso, per scelta di Indro, un alter ego di Montanelli, il prediletto fra i suo illustri collaboratori, un principe del giornalismo culturale, un anarco-conservatore dalle sensibilità finissime, un galantuomo ed un vero signore come ormai si è persa la traccia.</span></span></b></div>
</b><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold; line-height: 18px;"><br /></span></div>
<b style="background-color: white;"><div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 18px;">Una volta mi disse, nel suo buen retiro di Carro, che avrebbe voluto morire in battaglia... </span></span></b></div>
<span style="color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 18px;">E così è stato, al di là delle apparenze. Una fine esemplare da uomo virile, dalle qualità aristocratiche e dalle rare virtù civili. Indimenticabile e insostituibile.</span></span></b></div>
</span></b></div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-55449232384128401432013-01-16T14:21:00.001+01:002013-01-16T14:22:38.418+01:00Michele Marsonet: Solidarietà e mercato<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnkr_ew7qZYDk_vvHYvx_80XumbC787oj0Mh7C9DryV1t3IPbNAmaAHuvxQYHghbUWirpD_MYdu8qddyOCNA9KcD7pd8WX6OfnitMEw-k4Y9-VVlSvKGIGGpEn3l1BNYclkOy_Ig/s1600/cornucopia_thumb%5B2%5D.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnkr_ew7qZYDk_vvHYvx_80XumbC787oj0Mh7C9DryV1t3IPbNAmaAHuvxQYHghbUWirpD_MYdu8qddyOCNA9KcD7pd8WX6OfnitMEw-k4Y9-VVlSvKGIGGpEn3l1BNYclkOy_Ig/s320/cornucopia_thumb%5B2%5D.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #073763;"><span style="color: #20124d;"><b>Si legge spesso sui giornali che, in una democrazia liberale, legalità e etica sono cose diverse, ragion per cui la dimensione etica dev’essere nettamente distinta da quella politica ed economica. I liberisti odierni hanno ragioni da vendere quando mettono in guardia contro i pericoli di “politicizzazione” dell’economia, e ciò è ancor più giustificabile nel caso italiano, soprattutto rammentando quanto è avvenuto nel nostro Paese durante gli ultimi decenni. Tuttavia occorre chiedersi se, tra l’infeudamento dell’economia alla politica da un lato, e l’individualismo quale unico metro di giudizio dall’altro, non esistano davvero altre strade praticabili. Il liberismo, in altre parole, non può essere un dogma da difendere a ogni costo, e la fine ingloriosa di coloro che sui dogmi costruirono le loro fortune passate dovrebbe indurre tutti ad adottare un sano realismo quando si discute di questi temi.<br />Ipotizzare un individuo isolato dalle cui scelte, in meccanica congiunzione con le scelte degli altri individui, si possa dedurre l’intera struttura della vita sociale, è mera utopia. Ed è un’utopia che è la speculare controparte dell’idea secondo cui l’intera struttura della vita sociale può essere dedotta dalla “classe” intesa come entità a se stante. Si tratta, in ogni caso, di ipostatizzazioni che nulla hanno a che fare con la vita concreta; nel primo caso si presuppone la presenza di un mitico individuo isolato, nel secondo l’altrettanto mitica presenza di una classe che prescinde dagli individui che la compongono.<br />In realtà, sin dalla nascita noi non siamo mai individui isolati, bensì individui che agiscono in un contesto sociale. Facciamo insomma parte di un gruppo che si è dato delle regole, e queste regole determinano il senso stesso delle nostre azioni. Non solo. Il nostro gruppo è parte di un gruppo più vasto, e quest’ultimo è parte di un gruppo più vasto ancora, e così via, sino a giungere al gruppo più vasto in assoluto, includente tutti coloro che vengono definiti esseri umani. Si noti, ad ogni buon conto, che risulterebbe assai difficile determinare che cosa sia un individuo prescindendo dall’intera rete di relazioni sociali che fissano i criteri in base ai quali si svolge la sua vita.<br />Tuttavia occorre aggiungere ancora qualcosa per completare il quadro. L’insieme delle relazioni sociali di cui abbiamo appena parlato dà vita al mondo sociale, e tale mondo ha via via conquistato una sua dimensione autonoma che è difficile contestare. Istituzioni, forme di governo, regole, etc. sono certamente prodotti del genere umano, ma la loro forza è tale da produrre ciò che oggi si chiama “reazione di feed-back” (retroazione), grazie a cui essi sono influenzati dalle azioni degli individui ma, a loro volta, le influenzano. Se non teniamo conto di questo fatto, diventa arduo dare un senso alle nostre stesse azioni.<br />Se io e alcuni di voi decidessimo oggi di dar vita a un circolo culturale, è evidente che l’esistenza di tale circolo dipenderebbe da quella degli individui che lo hanno creato. Tuttavia, non è affatto meno evidente che l’esistenza del circolo influenzerebbe la nostra, in quanto la sua creazione ci differenzia da tutti gli altri individui che non ne sono membri. Ma si può pure notare che, dando vita al circolo, noi in un certo senso trascendiamo il presente per proiettarci nel futuro, in quanto il nostro circolo presumibilmente si propone di organizzare delle attività destinate a migliorare il livello culturale nostro e di altre persone. Da questo esempio tutto sommato semplice, possiamo partire per illustrare esempi via via più complessi, sino a giungere ad una spiegazione plausibile della nascita e della crescita delle istituzioni e delle forme di governo. Abbiamo, dunque, una sorta di doppia dipendenza. Da un lato le istituzioni politico-sociali dipendono dagli individui, in quanto non potrebbero neppure essere immaginate in loro assenza (in altri termini, esse non si creano da sole: in un pianeta privo di esseri umani non ci sarebbero istituzioni sociali). Dall’altro gli indivui dipendono, anche se non in modo totale, dal contesto sociale in cui sono inseriti (la “solidarietà” altro non è che il riconoscimento di questo vincolo originario con gli altri membri della società).<br />Ho detto che tale dipendenza non è totale per un motivo molto semplice: l’individuo non dipende soltanto dal contesto sociale in quanto, da un certo punto di vista, egli è pure parte del mondo naturale. Per quanto riguarda la sua configurazione fisica e materiale, egli è un oggetto tra gli oggetti e, in ultima analisi, le particelle subatomiche di cui noi siamo fatti sono le stesse che compongono qualsiasi oggetto che ci circonda, dal più piccolo al più grande. Tuttavia non può essere questo il nostro segno distintivo, altrimenti non vi sarebbe differenza alcuna tra me e, per esempio, il computer mediante il quale sto scrivendo. La differenza risiede, appunto, nell’essere noi inseriti in un mondo sociale che è in gran parte autonomo da quello naturale. Questo mondo sociale ci fornisce non solo le regole per l’azione o il linguaggio per comunicare in maniera intersoggettiva, ma anche gli strumenti per metterci in contatto con il mondo naturale di cui noi stessi facciamo parte dal punto di vista meramente fisico. Il nostro rapporto con il mondo naturale è sempre un rapporto mediato, giacché la scienza stessa è un prodotto sociale, e gli strumenti scientifici che usiamo per indagare la natura sono il prodotto di una ricerca storica che trova in ambito sociale la sua giustificazione ultima (il desiderio di conoscere il mondo circostante). Infine, la nostra stessa attività concettuale, mediante la quale categorizziamo il mondo, ha senso soltanto all’interno di un contesto sociale. L’uso dei concetti - come quello del linguaggio - sorge e si sviluppa solo in un ambiente comunicativo: l’individuo isolato, che comunica solo con se stesso e tiene conto unicamente dei propri scopi e dei propri desideri è mera finzione e indebita ipostatizzazione.<br />Tutto ciò ci conduce direttamente al concetto di “solidarietà”. Si tratta, come tutti sappiamo, di un concetto oggi piuttosto impopolare a causa dell’uso distorto che di esso è stato fatto in un passato anche recente, per cui esiste il timore - peraltro fondato, se si guarda all’esperienza trascorsa - che la solidarietà si trasformi in assistenzialismo che costa senza dare nulla in cambio. Il concetto di solidarietà deve tornare al centro dell’attenzione se si vuole evitare l’acuirsi di una crisi sociale già molto profonda. Come già detto in precedenza, la “solidarietà” altro non è che il riconoscimento del vincolo originario e indistruttibile che ognuno di noi intrattiene con gli altri membri della società. In altre parole, se rammentiamo che il nostro essere individui è inevitabilmente segnato dal nostro stare in rapporto organico con gli altri, allora comprenderemo che uno spostamento ragionevole di risorse può servire ad alleviare le tensioni sociali dando vita a una migliore qualità complessiva della vita. Per incamminarsi su questa strada occorre rinunciare all’io atomizzato e solipsistico (e sostanzialmente fittizio) teorizzato da tanti pensatori liberali e liberisti dei nostri giorni. Occorre insomma rinunciare a questo “io” che si espande a dismisura, sino ad annullare tutto il resto. Bisogna negare l’equivalenza “Io = mondo”, nel senso che l’io e il mondo sarebbero in pratica la stessa cosa (proprio come, in tanta parte della filosofia contemporanea, linguaggio e mondo sono la stessa cosa). Se il mondo è una semplice proiezione dell’io, diventa pressoché impossibile trovare ragioni per stare insieme.<br />Si noti, tuttavia, che la solidarietà non è un concetto attraente solo a livello teorico. Esso ha delle ricadute sul piano pratico, e può addirittura essere vista sotto un profilo utilitaristico. Se, in nome della solidarietà, si rinuncia a qualcosa per favorire gli altri, è probabile che le tensioni sociali possano essere mantenute entro livelli tollerabili, contribuendo così a migliorare la qualità della vita sia di chi dà sia di chi riceve. In caso contrario, esiste il rischio che i soggetti più deboli (e tra questi vanno inclusi anche i giovani, che risentono meno della mediazione dell’esperienza) scelgano la strada della violenza. In questo senso, occorre riconoscere che il mercato, per quanto indispensabile, non produce valori, ma efficienza. Qualcuno potrebbe obiettare che anche l’efficienza è, in fondo, un valore, ma a mio avviso essa non è sufficiente - da sola - a fondare la vita sociale. Credere dunque che la dimensione economica goda di un predominio assoluto su tutte le altre non porta affatto a un maggiore benessere diffuso, bensì alla crescita del disagio sociale.</b></span></span></div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-59574956262782585802013-01-16T12:09:00.001+01:002013-01-16T12:14:33.272+01:00Michele Marsonet: La democrazia è un bene assoluto ?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<i><br /></i>
<span style="color: #20124d;"><b>La democrazia non è un bene assoluto, né lo è quella sua particolare
versione intrisa di liberalismo che oggi prevale in Occidente. La
democrazia, anzi, è pericolosa, perché molto spesso – per non dire quasi
sempre – porta al governo i peggiori mediante elezioni cosiddette
“libere”. Bene fanno i dirigenti cinesi a dire che – loro - della
democrazia non sanno che farsene: gli occidentali se la tengano e buon
pro gli faccia. E, visto che ormai sono lanciato, metto nel calderone
pure Putin. Bene fa il leader russo post-sovietico a fissare paletti che
non si possono abbattere: democrazia sì, ma fino a un certo punto.
Aggiungo infine, per fare buon peso, Bashar al-Assad. Bene fa il
dittatore siriano a respingere gli appelli alla democratizzazione che
gli giungono da ogni dove. Sicuramente lo abbatteranno tramite la solita
“guerra giusta” combattuta per procura ma, dopo, seguirà il solito
caos e i fondamentalisti islamici avranno via libera anche a Damasco. </b></span><br />
<div align="LEFT">
<span style="color: #20124d;"><b>Questi
strani pensieri mi frullano in testa da un paio di giorni. Dapprima
confusi, sono diventati via via più netti e precisi, anche se
contraddicono le mie più intime convinzioni liberaldemocratiche. Quale
l’origine? Potrei identificarla nell’indecente talk show di Santoro del
quale Berlusconi è stato protagonista assoluto, ma non è vero. In
realtà sono le reazioni seguite all’evento che mi hanno fatto sentire –
all’improvviso – anti-democratico.</b></span></div>
<div align="LEFT">
<span style="color: #20124d;"><b>Già. I
riflettori erano stati appena spenti ed è subito iniziato il coro dei
peana. A destra un grosso respiro di sollievo. “Lui” c’è ancora. Non è
cotto come i nemici pretendevano. Al contrario: quando tira fuori gli
artigli nessuno è in grado di reggere il confronto. Non importa
l’aspetto fisico sempre più posticcio, i capelli che paiono incollati
con l’attak, gli occhi così stirati da farlo sembrare un giapponese, il
ghigno perpetuo frutto di innumerevoli lifting. “Lui”, comunque, c’è, e
le sue truppe cammellate possono rimettersi in marcia sotto la solita
bandiera.</b></span></div>
<div align="LEFT">
<span style="color: #20124d;"><b>A sinistra e al centro, ammesso che
quest’ultimo esista, respiro di affanno. Il cadavere, a dispetto di
ogni previsione, è resuscitato, è uscito dalla tomba come Lazzaro
sentendo la voce di Gesù-Santoro. E allora via con le gag, i gesti
plateali, le battute da caserma, le solite eterne promesse cui
tantissimi abboccano, dai ferrovieri agli avvocati, dai giornalai ai
professori universitari. Toglierà l’IMU e penserà a come reperire i
soldi mancanti. Bacchetterà Europa e Germania e ci ridarà la cara,
vecchia lira, rendendoci felici. Di chi la colpa se il nostro Paese si è
trovato sull’orlo di un default scongiurato all’ultimo istante? Di
Monti e dei tecnici, ovviamente. Lui, anche se mummificato, ci aveva
lasciato in condizioni splendide: ristoranti pieni, navi da crociera
affollate, clima festaiolo permanente.</b></span></div>
<div align="LEFT">
<span style="color: #20124d;"><b>Che l’uomo
di Arcore sia un grande comunicatore lo sapevamo tutti. In tema di
retorica e di abilità discorsiva nessuno regge botta, e men che mai
Monti, Bersani e gli altri leader e leaderini oggi presenti sulla scena.
Eppure la realtà non si può modificare con l’abilità dialettica, sia
pure di grande livello. Invece no. La realtà sparisce e viene sostituita
da un’apparenza intessuta di sogni, illusioni e, soprattutto, bugie
grandi come elefanti. Però sogni, illusioni e bugie pagano. Lo show,
stando ai sondaggi, ha fruttato dal 10 al 15% di consensi in più
all’eventuale partito del Cav., del quale ancora non si conosce il nome
poiché la sigla Pdl non gli piace più.</b></span></div>
<div align="LEFT">
<span style="color: #20124d;"><b>Mi si può
obiettare che questa è davvero democrazia allo stato puro. In fondo
Berlusconi è andato nella tana del nemico, si è sottoposto al
contraddittorio e… ha vinto (almeno sul piano delle parole). In
democrazia prevale chi riceve più voti degli altri. Poco importa la
bontà delle proposte, la credibilità (e fattibilità) dei programmi. E
neppure conta il passato, se si è abbastanza abili da cancellarlo
facendo intravedere una nuova verginità. Se la maggioranza degli
elettori ci crede il gioco è fatto, e forse proprio questo accadrà.</b></span></div>
<div align="LEFT">
<span style="color: #20124d;"><b>Sulla
stampa italiana ho letto commenti che stupiscono. Un giornalista ha
persino tirato in ballo il concetto weberiano di “capo carismatico”, che
il nostro incarnerebbe a pieno titolo. Davvero incredibile: chissà che
ne direbbe Max Weber. Un altro ha tentato il paragone con De Gaulle, e
in questo caso viene da ridere se appena si rammenta la biografia e la
figura austera del generale e statista francese. Nessuno ha invece
pensato a un parallelo con Juan Domingo Peron, assai più legittimo e
plausibile.</b></span></div>
<div align="LEFT">
<span style="color: #20124d;"><b>Tornando agli strani pensieri
anti-democratici che mi frullano in testa, noto che oggi molti parlano
della necessità di “dimenticare Platone”, essendo il filosofo greco
l’antesignano del pensiero totalitario. Stando almeno
all’interpretazione che ha fornito Karl Popper il quale, ne La società
aperta e i suoi nemici, equipara “totalitarismo” e “utopia”. E se così
non fosse? Se ricordassimo Platone invece di dimenticarlo? E se,
infine, tornassimo ad attribuire valenza positiva al concetto di
“utopia”?</b></span></div>
<div align="LEFT">
<span style="color: #20124d;"><b>So bene che il tentativo platonico di
tratteggiare la società ideale governata dai migliori e dai competenti
pone problemi pressoché irrisolvibili. Chi è in grado di individuare
con sicurezza i migliori e i competenti e, soprattutto, con quali
strumenti si può controllare il loro operato? Tuttavia penso che gli
intellettuali, invece di appiattirsi su un eterno presente, dovrebbero
costantemente formulare proposte utopiche, pur consci che non sono
realizzabili qui e ora.</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: #20124d;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv7gSeeBMo6LOEL8ApXusPBp9nA9ns_GQiH_O2IHY9dJvPZBU5IxWMPcL4FNiqRmyk2-oOPMWzLh4-OhD3Rwe_h9MWj1mEf5ZF-Ji-ym-BoCknFb5a5DjOyV2DcWDq75fj5kUzlA/s1600/Croce+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv7gSeeBMo6LOEL8ApXusPBp9nA9ns_GQiH_O2IHY9dJvPZBU5IxWMPcL4FNiqRmyk2-oOPMWzLh4-OhD3Rwe_h9MWj1mEf5ZF-Ji-ym-BoCknFb5a5DjOyV2DcWDq75fj5kUzlA/s1600/Croce+1.jpg" /></a></b></span></div>
<div align="LEFT">
<span style="color: #20124d;"><b>E’ possibile che i miei
pensieri anti-democratici svaniscano domani come neve al sole e che lo
spirito pratico riprenda il sopravvento. Ed è pure possibile che solo
una minoranza si faccia impressionare dallo show berlusconiano,
comprendendo gli altri la distinzione tra apparenza e realtà. Resta
però l’amarezza nel constatare come e quanto, in Italia, parole nobili
come “democrazia” e “liberalismo” vengano usate a sproposito.</b></span></div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-51250212517698833032013-01-05T11:50:00.000+01:002013-01-05T11:51:57.560+01:00Non è tutto mercato<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<b>Non tutto è mercato. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Commettiamo spesso l'errore di confondere la libertà, concetto più ampio, con l'economicismo o il mercatismo, che spesso sono più alleati dello statalismo, come lo stesso esempio dell'Italia dimostra. </b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNWkrU52xJ1ed5I1CJY-LIYKXZVTcmair2TOQtuH853y6ntwX5T39GH9y9ALtfClvu0htRvf-o-J8LqkfqyP81rkpZspyro31_5F616vFPsfuFhtYNaD4VrA2Kp1n-9aNA2pyPEA/s1600/Confindustria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="197" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNWkrU52xJ1ed5I1CJY-LIYKXZVTcmair2TOQtuH853y6ntwX5T39GH9y9ALtfClvu0htRvf-o-J8LqkfqyP81rkpZspyro31_5F616vFPsfuFhtYNaD4VrA2Kp1n-9aNA2pyPEA/s320/Confindustria.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Profitti privati e debiti pubblici sono frutto del<i> capitalismo di stato</i> come lo definisce<i> Geminello Alvi</i>, sul modello cinese.<br /><br /> Molte, troppe cariatidi nella politica italiana. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Inoltre, si esagera nel descrivere il<i> liberal - cattolicesimo</i> di Monti.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Né in passato, né nella cosiddetta<i> Agenda</i> vi sono indicazioni chiare sul<i> modello renano</i>, che l'ex premier intenderebbe perseguire, pur nel marasma generale dei rapporti tra lavoro e capitale e nulla fa ritenere possibile un cambiamento di rotta in tal senso.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>L'economia sociale di mercato vuol dire soprattutto <i>destatalizzazione,</i> ed è ben lungi dall'essere un obiettivo del<i> Monti bis</i>, specialmente nella profilata ipotesi di un compromesso con la sinistra, comprendente, per lo più, forze storicamente ed ideologicamente stataliste.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>L'appoggio dato alla <i>scelta civica</i> da personaggi di spicco della partitocrazia, o movimenti che si richiamano alle consolidate prassi degli accordi sottobanco per il mantenimento dei privilegi di casta, con ricorso alla tassazione a sostegno di lobby e carrozzoni politici, la dice lunga sui veri <i>conservatori</i> dell'<i>establishmen</i>t, con il consenso del Vaticano e della finanza internazionale.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Il <i>capitale</i> dovrebbe essere mobilitazione di energie creative, nello spirito dell'autentica libertà d'iniziativa e d'intrapresa individuale e tendere allo scambio e al dono, più che alla mercificazione e all'abbrutimento dell'uomo, considerato non già persona, ma numero al servizio del potere di qualsiasi genere.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>L'esatto contrario di quanto avviene da troppo tempo nel nostro paese e che si vorrebbe perpetuare.</b></div>
<br />
<br /></div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-50135206030914519852013-01-04T10:35:00.003+01:002013-01-04T10:36:54.292+01:00Autoaffondamento<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><b><span data-ft="{"tn":"K"}" id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2]"><span class="UFICommentBody" id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0"><span id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[0]"><span id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[0].[0]">Monti autoaffonda sotto il peso dello snobismo e dell'autoreferenzalità. </span></span></span></span></b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><b><span data-ft="{"tn":"K"}" id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2]"><span class="UFICommentBody" id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0"><span id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[0]"><span id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[0].[0]">Essendo stato nominato premier per grazia divina, crede di poter
dispensare rabbiosi consigli a destra e a manca, con una supponenza ed
un'acredine degne dei peggiori partitant</span></span><span id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3]"><span id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3].0"><span id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3].0.[0]">i.</span></span></span></span></span></b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE67QZU5c9tRlU9jhEpBUntuzp2xaTRZR5DQK407Xw8MGsif8uO_AkqqwddveQ2gYSAqhgFguwbsU09PnIGtQk9IffxDHhJMHiJSeZyYJFgLnxtEGdp1akZVaEStKucsfw_GF2Ug/s1600/rapace.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE67QZU5c9tRlU9jhEpBUntuzp2xaTRZR5DQK407Xw8MGsif8uO_AkqqwddveQ2gYSAqhgFguwbsU09PnIGtQk9IffxDHhJMHiJSeZyYJFgLnxtEGdp1akZVaEStKucsfw_GF2Ug/s320/rapace.jpg" width="320" /></a></b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><b><span data-ft="{"tn":"K"}" id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2]"><span class="UFICommentBody" id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0"><span id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3]"><span id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3].0"><span id=".reactRoot[345].[1][2][1]{comment4166911810687_3916773}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3].0.[0]">L'ultima
battuta su Brunetta lo qualifica come uno dei più brutali e rissosi
uomini politici della prima repubblica, a nulla valendo gli
atteggiamenti curialeschi e la gesticolazione semi-artcolata a
conferirgli il carisma cui aspira e di cui è purtroppo sprovvisto.</span></span></span></span></span></b></span></span></div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-91038732299783793262013-01-04T09:46:00.001+01:002013-01-04T09:51:44.179+01:00Il gambero Monti <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d;"><b><span data-ft="{"tn":"K"}" id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2]"><span class="UFICommentBody" id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[0]"><u><i>Verso la prima repubblica... </i></u></span></span></span></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwb9lVBrcNQ7wwA_lDdHXtCuXe7yNMF2QSrVr7T47mNj8Ind6QJ_mlrorfeonP-edYZfQ2HVh0DKpvnNDC9kYg044Aw2vXis4DlyKuzbiFR1k_VHJFlVlFqv4VDlAI22as_TmwaA/s1600/300px-Mario_Monti_con_coltello.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwb9lVBrcNQ7wwA_lDdHXtCuXe7yNMF2QSrVr7T47mNj8Ind6QJ_mlrorfeonP-edYZfQ2HVh0DKpvnNDC9kYg044Aw2vXis4DlyKuzbiFR1k_VHJFlVlFqv4VDlAI22as_TmwaA/s1600/300px-Mario_Monti_con_coltello.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d;"><b><span data-ft="{"tn":"K"}" id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2]"><span class="UFICommentBody" id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[0]">Luca<span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[0].[2]"> Ricolfi, in un lucido articolo pubblicato sulla<i> Stampa</i> del 31.12.12, ha fatto le pulci all'<i>Agenda Monti</i> per ricavarne un'ineccepibile conclusione. L'ex premier ha in mente un allontanamento dalle posizioni squisitamente moderate e punta all'alleanza con la sinistra storica, preferendo impostazioni stataliste e fondate soprattutto sull'austerity piuttosto che sui tagli della spesa pubblica, tramite un aumento della tassazione.</span></span></span></span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d;"><b><span data-ft="{"tn":"K"}" id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2]"><span class="UFICommentBody" id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[0]"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[0].[2]">Ricolfi ha analizzato molto bene la strategia
messa in atto dai montiani: depredare i voti dei moderati per
privilegiare quelli che un tempo il Cardinale <i>Siri</i> definiva' i
comunistelli di</span></span><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3]"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3].0"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3].0.[0]">
sagrestia', fautori della collettivizzazione forzata a mezzo del fisco,
da attuarsi con un'alleanza con il Pd ed evitando in tal modo moti di
piazza, turbolenze sindacali e reazioni della sinistra radicale e
alternativa. </span></span></span></span></span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d;"><b><span data-ft="{"tn":"K"}" id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2]"><span class="UFICommentBody" id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3]"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3].0"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3].0.[0]">E' un po' il gioco della<i> balena bianca</i> che prendeva i voti a
destra per inaugurare tristi connubi con l'estrema sinistra fino ad
arrivare al compromesso (anti)storico.</span></span></span></span></span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d;"><b><span data-ft="{"tn":"K"}" id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2]"><span class="UFICommentBody" id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3]"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3].0"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3].0.[0]">Con questo sistema, a dispetto
delle parole di Monti, si perpetua la conservazione della nomenklatura:
non per nulla pronubi di queste malsane nozze appaiono i soliti <i>Casini</i> e
l'apprendista stregone <i>Montezemolo</i>, al quale già molti moderati avevavo
prestato il proprio consenso in buona fede, sperando in un serio
rinnovamento del centro-destra, da realizzarsi sulle rovine del
berlusconismo. </span></span></span></span></span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d;"><b><span data-ft="{"tn":"K"}" id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2]"><span class="UFICommentBody" id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3]"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3].0"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3].0.[0]">Piaccia o no, a parte Grillo, Il giornalista <i>Giannino</i> è
l'unico a dire cose giuste sui mali d'Italia e sui programmi da
applicare per uscire dalla crisi e dallo statalismo più bieco in nome
della libertà della persona contro il <i>Leviatano</i> e nell'interesse stesso
della Chiesa, la quale sperando di salvare se stessa e i suoi beni, si
affida al neo-sagrestano, fiduciario dell'alta finanza, per non
soccombere politicamente ed economicamente. </span></span></span></span></span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #20124d;"><b><span data-ft="{"tn":"K"}" id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2]"><span class="UFICommentBody" id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3]"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3].0"><span id=".reactRoot[47].[1][2][1]{comment493520754020215_1916936}.0.[1].0.[1].0.[0].[0][2].0.[3].0.[0]">Più di quanto non sia già
stata sconfitta da una società civile, che ha perso qualsiasi
riferimento di tipo religioso, e considera il cattolicesimo alla
stregua di un' ideologia mondana, il Vaticano finge di credere che i catto-
comunisti e i post- comunisti abbiano cambiato pelle e siano ora <i>unti
del Signore</i> : non si avvede che questa strada è insidiata da trappole mortali, che accelerano la fine dell'Istituzione .</span></span></span></span></span></b></span></div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-88086082106170802902012-12-31T12:34:00.002+01:002012-12-31T12:36:46.660+01:00Perché Monti?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span class="userContent"> <span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #0c343d;"><i><b><br /></b></i></span></span></span><span class="userContent"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #0c343d;"><i><b> Andrà a finire così: voteremo la lista Monti. </b></i></span></span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent"><span style="color: #0c343d;"><i><b><br /></b></i></span></span></span><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent"><span style="color: #0c343d;"><i><b>
Perché lo vogliono il Vaticano, la Confindustria, la BCE, la Germania,
gli USA, L'Onu, la Nato, Israele e i banchieri, la Palestina e i
fratelli Mussulmani, il wwf, l'Unicef, Green P<span class="text_exposed_show">eace e l'Eni, Mamma Rai e l'Enel, la Bocconi e la Luiss, la Ferrari e la Fiat, Equitalia, la Cei e Bersani.</span></b></i></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih8dFE0HYRFYA59sW-vip4jUpxIihVS5ZT4SQu9YUgWL1rMI9zzsuciFaDQjDK_bf15s-dI_UcbZIUqsDu6buE2wAS8ikVQkOqwbISqo0RmgMs2C_xCf0eX71w3-VPYC0NjPdfEg/s1600/Monti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih8dFE0HYRFYA59sW-vip4jUpxIihVS5ZT4SQu9YUgWL1rMI9zzsuciFaDQjDK_bf15s-dI_UcbZIUqsDu6buE2wAS8ikVQkOqwbISqo0RmgMs2C_xCf0eX71w3-VPYC0NjPdfEg/s1600/Monti.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent"><span style="color: #0c343d;"><i><b><span class="text_exposed_show"></span></b></i></span></span></span><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent"><span style="color: #0c343d;"><i><b><span class="text_exposed_show"> Perché non ci sono alternative e abbiamo bisogno dell'uomo della provvidenza.</span></b></i></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent"><span style="color: #0c343d;"><i><b><span class="text_exposed_show"> Perché abbiamo la testa fra le nuvole e vogliamo salire in cielo.</span></b></i></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span class="userContent"><span style="color: #0c343d;"><i><b><span class="text_exposed_show"> Perché siamo disperati. Perché siamo masochisti.</span></b></i></span></span></span></div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-3713997035316976132012-12-31T12:28:00.001+01:002012-12-31T12:35:48.029+01:00S.Terenzo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSHonci2NKi3Fzcd7rjo3xeRH42tkY8l-54_dOv6ag1dQFv1sM4naNaWpVyDwaXT0OZ7WBkiVJrDL1wl-6BrJQz8MemYugkECeXXBsDOBTI4crIfzWj58zq9m7swUfykRAgKsClw/s1600/2102_07_fat-girl-greece.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSHonci2NKi3Fzcd7rjo3xeRH42tkY8l-54_dOv6ag1dQFv1sM4naNaWpVyDwaXT0OZ7WBkiVJrDL1wl-6BrJQz8MemYugkECeXXBsDOBTI4crIfzWj58zq9m7swUfykRAgKsClw/s1600/2102_07_fat-girl-greece.jpg" /></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #0c343d;"><i><b><span class="userContent">Molte donne si sono recate a messa in abiti succinti per manifestare la loro protesta contro il parroco di S. Terenzo. </span></b></i></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #0c343d;"><i><b><span class="userContent"><br />
La sfilata sul sagrato della Chiesa ha certamente smentito ogni ipotesi
di provocazione nei confronti degli uomini, i quali avrebbero preferito
non vedere tali agghiaccianti esempi di seduzione, per non restare
terrorizzati.</span></b></i></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #0c343d;"><i><b><span class="userContent">La dimostrazione quindi può dirsi perfettamente riuscita.</span></b></i></span></span></div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-84639796169848703882012-12-31T10:07:00.001+01:002012-12-31T10:07:45.192+01:00''Ricordi sott'odio'' di Indro Montanelli<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span class="test" id="test"></span></div>
<span style="color: #073763;"><b><i>Sarcastici, fulminanti, sornioni, escono, a dieci anni dalla morte di
Indro Montanelli, gli epitaffi, rimasti finora inediti, scritti dal
giornalista per puro divertimento negli anni Cinquanta. Nella carrellata
di «ritratti taglienti per cadaveri eccellenti» c’èanche il suo:
«Qui/riposa/ Indro Montanelli./Genio compreso,/spiegava agli altri/ciò
/ch’egli stesso/non capiva» e l’epitaffio per la moglie Colette
Rosselli, cronista di costume e pittrice. «Qui/riposa/Colette
Rosselli/tardiva/eroina/d’un melodramma/ di cui/portò il lutto/con
grazia/divina». Sono Ricordi sott’odio, a cura di Marcello Staglieno,
nei quali Montanelli (morto il 22 luglio del 2001 a Milano) svela con il
suo sguardo dissacratore i retroscena e le contraddizioni dei salotti
letterari e dei personaggi del mondo della cultura, dell’editoria, della
politica e dello spettacolo di quegli anni. Ad aprire il libro
l’epitaffio per il suo «cattivo» maestro e grande amico, Leo Longanesi:
«Qui giace/per la pace di tutti/ Leo Longanesi/uomo imparziale./Odiò/il
prossimo </i></b></span><br />
<div class="right" style="width: 167px;">
<span style="color: #073763;"><b><i><img height="250" src="http://www.ilcittadino.it/r/IlCittadinodiLodi/2011/10/14/Foto_Trattate/1704963_0[1]-025--167x250.jpg" width="167" /></i></b></span></div>
<span style="color: #073763;"><b><i>suo/come/se
stesso». Quest’ultimo, insieme a quello dedicato a Zavattini («Non
piangete/per/Cesare Zavattini/ha già pianto/lui per tutti noi») sono gli
unici due testi del libro già pubblicati. Illuminanti come aforismi,
questi brevi componenti sono nello stesso tempo una foto di gruppo della
stagione che precede il boom economico. Così del grande autore de Gli
indifferenti Montanelli scrive: «Qui giace il più rappresentativo e
completo di tutt’i personaggi di Moravia: Alberto» e del leader storico
del Partito comunista: «Qui/riposa/Palmiro Togliatti/impiegato
modello/di/rivoluzioni/parastatali». «Manoscritti su tovagliette in
qualche trattoria milanese, ora su un block notes, ora dattiloscritti
con la sua Lettera 22 su carta da bozze, ora autografi su una rubrica
telefonica», come spiega nell’introduzione Staglieno, questi epitaffi
sono potuti diventare un libro grazie alla collaborazione del Fondo
manoscritti di Pavia, che ha messo a disposizione gli originali dei
taccuini sui quali Montanelli appuntava questi testi. Così é stato
possibile «rendere nota al grande pubblico una parte della produzione
letteraria montanelliana rimasta finora sconosciuta» dice in una nota
l’editore Rizzoli, che di Montanelli ha da poco pubblicato Ve lo avevo
detto, dedicato a Silvio Berlusconi. Ultimo grande inviato d’assalto,
fondatore del «Giornale nuovo» nel 1974 e della «Voce» nel 1994,
Montanelli, originario di Fucecchio (Firenze) dove era nato nel 1909, è
autore di circa una cinquantina di libri. In questi epitaffi si rivela
tutto il suo talento di sbeffeggiatore delle ipocrisie e piccolezze di
amici e nemici e la sua capacità di trasformare lo sdegno in ironia e la
cattiveria in arte. Cosi del fondatore del settimanale «L’Uomo
Qualunque» dice: «Qui giace/Guglielmo Giannini/ucciso/dal dolore/di
essere/un/uomo qualunque» e del Lord Brummel del teatro italiano: «Qui
giace/un frac./Dentro/c’era una volta/Luigi Cimara». Nel libro anche
ritratti di Piero Calamandrei, Amintore Fanfani, Giulio De Benedetti,
Wanda Osiris, Luchino Visconti e Giovanni Ansaldo e due illustrazioni,
in inchiostro di china su carta, che John Alcorn ha dedicato a
Montanelli, per gentile concessione della famiglia Alcorn, in
collaborazione con l’Università degli Studi di Milano. «Una Spoon River»
all’acido prussico, definisce Staglieno questi Ricordi sott’odio che in
fondo sono sì «affilate stelle filanti», «epigrammi assassini» ma tutti
sembrano «una testimonianza, per il postero lettore, dei risvolti
nascosti dietro una realtà “ufficiale” spesso, inclusi i propri amici,
troppo retoricamente celebrativa». Ordinati secondo «criteri di
compiutezza e di gusto», alcuni, precisa ancora Staglieno, «sono di
schietta ispirazione longanesiana» e benché scritti alle soglie del boom
economico mostrano una sostanziale amarezza montanelliana perché «Indro
- conclude Staglieno - aveva in parte intuito che taluni aspetti di
quel tempo erano sulla scivolosa china verso la realtà d’oggi».</i></b></span>
_________<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
_</div>
<div style="text-align: justify;">
INDRO MONTANELLI, Ricordi sott’odio Rizzoli, Milano 2011, pp. 218, 17 euro</div>
<div style="clear: both; color: #666666; font-weight: bold; padding-right: 25px; text-align: justify;">
Mauretta Capuano (da Il Cittadino.it, 13 ottobre 2011)</div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-36475114396665161442012-12-23T11:20:00.001+01:002012-12-23T18:29:12.897+01:00Restyling ?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #073763;">Sul benemerito quotidiano on line ''Il Legno Storto'', è apparso un articolo del direttore del ''Tempo'' Mario Sechi dal titolo<i> Come rifondare il centrodestra</i>. Dalla serie di commenti colpisce da parte di un lettore il richiamo alla destra di Almirante. Traendo spunto da tale indicazione e dalle considerazioni di Sechi, schierato su posizione montiane mi sono venute spontanee alcune riflessioni.</span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #073763;">Queste. </span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #073763;">Ma dove sta scritto che per rifare la destra è necessario ricostituire il msi? </span></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNXTM-QjuuNRI6sUlkpzpQvPr0I7cMBy_OybKfbBm9gCNM1WBPB_NUXMb7Q3Io0iIYktPW-BhIuTfb6jZaMRzM_AXrBG-RKK2t1rnKBmBgO5SdJKkWX3ncI5OZEbnV1nCb7mi-DA/s1600/600259_424572437565843_1857166176_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNXTM-QjuuNRI6sUlkpzpQvPr0I7cMBy_OybKfbBm9gCNM1WBPB_NUXMb7Q3Io0iIYktPW-BhIuTfb6jZaMRzM_AXrBG-RKK2t1rnKBmBgO5SdJKkWX3ncI5OZEbnV1nCb7mi-DA/s1600/600259_424572437565843_1857166176_n.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #073763;">Quel partito, come il fascismo, appartengono al passato e tutti i tentativi per dargli una forma moderna e credibile sul piano delle idee e di un progetto culturale perseguibile in concreto, si sono schiantati contro il muro delle ideologie o peggio dell'opportunismo politico. <br /><br />Migliaia di giovani sono caduti vittime, come i loro padri, di un tranello partitocratico scatenando, dall'apertura di un vaso di Pandora, tutto il peggio possibile, utile soltanto a chi voleva una carriera parlamentare e scranni regionali, provinciali comunali e posti di sottogoverno. <br /><br />Chi dette un contributo serio al rinnovamento di uomini e principii, prendendo atto della fine della seconda guerra mondiale e di quella civile ed adeguandoli ai tempi moderni nel solco di tradizioni ancora vitali, furono alcuni giornalisti, intellettuali, scrittori, uomini delle professioni, e di cultura dotati di un minimo di senso dello stato e della nazione, pur in un contesto atlantico ed europeo, accomunati da ideali conservatori e liberali con maestri come Prezzolini, Longanesi, Montanelli, Ansaldo, Artieri, Mathieu e diversi altri, determinati a creare un'alternativa al catto-comunismo e all'economicismo. <br /><br />Se le fila devono riprendersi, è di là che bisogna ripartire e non dai cascami del nostalgismo e del passatismo fine a se stesso.<br />Ma oggi il problema si fa più complesso con la globalizzazione e la perdita di autonomia dei singoli stati di fronte al prepotere economico, tanto da mettere in serio rischio libertà individuali e collettive ed il rispetto stesso della persona umana - con il livellamento verso il basso dei ceti medio-piccoli e l'omologazione massificante. <br /><br />E su questo versante voci nuove, sganciate dagli ideologismi e dai luoghi comuni di derivazione post- comunista, non se ne sentono, all'infuori di quella che a torto è stata definita 'la nouvelle droite' di Alain de Benoist e del suo cenacolo di pensatori spregiudicati, intesi a suerare la falsa alternativa tra destra e sinistra, nel senso paradossale indicato da Ortega Y Gasset, il quale definiva tali categorie politiche come semi-paralisi mentali o, in casa nostra, dalle idee eterodosse di Geminello Alvi e dei fautori dello stato-minimo con una visione economica fondata sul dono e non sul calcolo degli interessi e tanto meno sul modello cinese di capitalismo, che è quello che sta avendo la meglio anche in Occidente. <br /><br />Allora la domanda che si pone è: Mario Sechi ha indicato una strada e un metodo che tengono conto delle questioni accennate in Italia e in Europa? <br />Siamo sicuri che il montismo sia una dottrina ed abbia la potenziale capacità di affrontare le sfide della modernità? <br />Siamo persuasi che la via tedesca riuscirà ad averla vinta sui mercati drogati e il super-colonialismo USA e cinese? <br />E' possibile un impero germanico accanto a quello nord-americano e della Cina? <br /><br />Basterà il modello renano, da noi quasi del tutto sconosciuto, a liberare forze ed energie nuove dalla società civile, per ristabilire la concorrenza, un'economia basata sul patrimonio e non sulla finanza, un assetto sociale, con pochi poteri statali efficienti, alimentato da un serio ed essenziale federalismo, da comunità intermedie ben strutturate e accompagnato da sussidiarietà non assistita? <br />Mi pare che finora Monti e i suoi sostenitori non abbiano dato risposte precise, ma che si accontentino di pensare ad un ruolo dell'Italia accettabile in un'Europa ancora troppo confusa e di governare, non tanto nel senso della moderazione, quanto di un inaudito accordo con il PD di Bersani (a rimorchio di Vendola). <br /><br />Forse il disegno di Monti è di rifondare, non tanto il centrodestra, quanto il centro sinistra.</span></span></b><br />
<b><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #073763;">Un paradosso ?</span></span></b><br />
<br />
<b><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #073763;">In politica tutto è possibile. </span></span></b><br />
<br />
<b><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #073763;">Il timore in tal caso è che lo statalismo non diminuisca, mentre le sacche di privilegio, pubblico o privato, permangano o magari s'incrementino in una suprema beffa nei confronti dei cittadini. </span></span></b></div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-11322523713858123602012-12-22T11:44:00.001+01:002012-12-22T11:45:36.626+01:00Tutti a Teatro<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #073763;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><b>E' cominciata la campagna elettorale e si susseguono le presentazioni di candidati e movimenti. Sono tutti <i>dei ex machina,</i> capaci, manco a dirlo, di risolvere i problemi del paese con l'appoggio del popolo e in nome della democrazia.</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #073763;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><b>E' una specie di epidemia il<i> dopo Monti</i>: la fila dei candidati, personaggi pubblici provenienti da varie estrazioni (imprenditoria, partitocrazia, magistratura, mondo dello spettacolo, università, sindacati, professioni) è talmente lunga che si fa fatica a starci dietro, ma tutti danno l'impressione di essere convinti di proporre le scelte migliori per la comunità.</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #073763;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #073763;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><b>Ma chi ci crede</b></span></span><b><span style="color: #073763;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">? </span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Sì andiamo tutti a teatro per vedere questi nuovi protagonisti sulla scena pubblica, ma la gente sempre più avvertita dalle vicende degli ultimi anni non si lascia tanto incantare.</span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">La politica e l'antipolitica sono in conrapposizione forte, ma ciò non vuol dire che ci siano motivi per lasciarsi ancora influenzare dagli aspiranti padroni del vapore o da vecchi manovratori. </span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Si parla di società civile, ma nessuno sa cosa sia questa società civile, che annaspa tra tasse e disgusto generalizzato per i partiti e che non ha più tabu', perche non crede più agli slogan e ai luoghi comuni.</span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Un magistrato, in vena di battute non troppo distanti dalla realtà, anziché commentare la nuova legge anti-corruzione, fa una denuncia <i>ideologica </i>affermando che la corruzione è fra tutti, pubblici enti e privati cittadini, e tra cittadini tra loro.</span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Il bel paese è tutta una corruzione? </span></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLrm6NHUuOYh-toTywbsKF95CzWk9ISh8bzyWrN-X5CimB4_wwzg2hDbieroRbs4hotdvkcvdZ_BLZX8vcIWhmiUMQt2Fz4QB7Fise5JWdyrkEWfgTf4yCaW9oqOn8pdWYDqQYHQ/s1600/Raia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLrm6NHUuOYh-toTywbsKF95CzWk9ISh8bzyWrN-X5CimB4_wwzg2hDbieroRbs4hotdvkcvdZ_BLZX8vcIWhmiUMQt2Fz4QB7Fise5JWdyrkEWfgTf4yCaW9oqOn8pdWYDqQYHQ/s1600/Raia.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">E chi ci salverà? </span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Un nuovo Robespierre, un nuovo terrore?</span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Occorre diffidare in primo luogo dei <i>giacobini</i>. </span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">La libertà è troppo importante per affidarci ai demagoghi, ai tribuni della plebe, ai giustizieri, ai politicanti vecchi e nuovi.</span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #073763;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">Pensiamo ad organizzarci come singoli e come comunità senza dare deleghe a nessuno, specialmente se sono deleghe in<i> bianco</i>. </span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-1846700305789655602012-10-26T08:34:00.001+02:002012-10-28T11:50:13.623+01:00Dove sono le idee generose ?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="color: #0c343d;"><b><br />La nostra politica è stata non solo<i> piccola</i>, ma<i> miserabile</i> ed ha distrutto la possibilità di coltivare idee generose nell'interesse della comunità. </b></span><br />
<span style="color: #0c343d;"><b><br />I valori di libertà sono stati interpretati <i>ad usum delphini</i> per permettere ad ognuno di fare i propri comodi e difendere privilegi ingiustificati.</b></span><br />
<span style="color: #0c343d;"><b><br />Ora accade che tutti i partiti siano allo sbando, ma nell'area moderata pare prevalere il fine di conservare la tecnocrazia al potere, per salvarsi dal naufragio, mentre i tentativi di reagire alla decadenza della società civile si concentrano sull<i>' economicismo</i> <i>e l'homo oeconomicus</i>, in nome di un liberismo portato alle conseguenze estreme, il quale considera lo stato (anche quello minimo)ciarpame o zavorra da buttare in mare, consentendo il risveglio di moti egoistici e separatisti nell'illusione di fare il bene del cittadino.</b></span><br />
<span style="color: #0c343d;"><b><br />Ci avviciniamo ad uno stadio di sempre più avanzata schiavitù nei confronti di un <i>Moloch</i>, che s'identifica ormai come predominio di una partitocrazia, alimentata da una folle tassazione a carico dei ceti medio-bassi, per consentire al capitalismo finanziario di prosperare a danno della più elementare equità e delle delle persone più deboli.</b></span><br />
<span style="color: #0c343d;"><b><br />Effettivamente sarebbe necessaria una reazione libertaria, la quale rivaluti i soggetti sociali intermedi e rifondi organicamente l'ordinamento generale all'insegna di un nuovo umanesimo.</b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6nGW6wMw4zMi9HN7TYoKDu6ypDFRiImJini1LWOO1XO8n9HUFF3canO4hXpKw0JSGyKqm8F3n0km8QLpEdEu5O-xdsx82nYx2SDQMabl7Hwkq-jPlgo2mqIW9unJy1TrAzM5c3g/s1600/541323_541288149230940_1222978482_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6nGW6wMw4zMi9HN7TYoKDu6ypDFRiImJini1LWOO1XO8n9HUFF3canO4hXpKw0JSGyKqm8F3n0km8QLpEdEu5O-xdsx82nYx2SDQMabl7Hwkq-jPlgo2mqIW9unJy1TrAzM5c3g/s320/541323_541288149230940_1222978482_n.jpg" width="313" /></a></div>
<span style="color: #0c343d;"><b><br />Considerato l'attuale stato dell'arte ed i pronunciamenti dei<i> leader</i>, dubito che la cultura del nostro paese, considerata nel suo complesso, per lo più asservita da troppo tempo alle ideologie e al principe, riesca ad orientare le scelte dell'elettorato verso l'auspicabile <i>grande </i>politica ed un profondo rinnovamento del costume, lasciando campo libero a sacrosanti movimenti di protesta, purtroppo privi finora della necessaria competenza a governare per affrontare la complessità del reale, le sfide della modernità, favorendo le aspirazioni e le esigenze spirituali di uomini non ancora privi delle proprie radici.</b></span><br />
<span style="color: #0c343d;"><b>Dove sono le idee generose ?</b></span></div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-65934957433382305222012-10-22T18:42:00.001+02:002012-10-22T18:45:18.888+02:00 Votare Giannino e sperare in Grillo <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span class="comment-header"></span> <br />
<b><br /></b>
<div class="comment-content">
<b><br /></b>
<div class="content" style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #351c75;"><span style="background-color: #073763;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="background-color: white;">Come non votare per Giannino e i suoi amici? </span></span></span></span></span></b></div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #351c75;"><span style="background-color: #073763;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="background-color: white;">Le cose dette al Teatro Quirino appaiono anche non stereostipate ( il
welfare non si abbatte, si ricrea ) inducono al consenso elettorale dei
moderati. </span></span></span></span></span></b></div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #351c75;"><span style="background-color: #073763;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="background-color: white;">Gli intervenuti hanno pronunciato parole appropriate sul piano tecnico
ed economico, elencato fatti veri ed insopportabili e denunciato senza
peli sulla lingua una classe politica decotta e parassitaria. </span></span></span></span></span></b></div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #351c75;"><span style="background-color: #073763;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="background-color: white;">Lo spettacolo è stato ben rappresentato ed ha avuto applausi sentiti e
calorosi, ad indicare che finalmente qualcosa si muove in direzione di
una buona politica. </span></span></span></span></span></b></div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #351c75;"><span style="background-color: #073763;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="background-color: white;">Eppure i maestri saliti sul palco, pur esprimendo argomenti eccellenti,
lasciavano un po' la bocca asciutta. </span></span></span></span></span></b></div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #351c75;"><span style="background-color: #073763;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="background-color: white;">Mancava la visione di un avvenire non esclusivamente legato all'Homo
Oeconomicus, che si ponesse un po' più in là dello stretto economicismo. </span></span></span></span></span></b></div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #351c75;"><span style="background-color: #073763;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="background-color: white;">Populismo tecnicista?
Forse è proprio questo è il limite. </span></span></span></span></span></b></div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #351c75;"><span style="background-color: #073763;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="background-color: white;">Per lanciare il cuore oltre lo steccato, bisognerebbe aver appreso
qualche lezione della 'Psicologia delle folle' di<i> Le Bon</i>. </span></span></span></span></span></b></div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #351c75;"><span style="background-color: #073763;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="background-color: white;">Non è sufficiente che l'amico Falasca invochi un anticipo dell'età
scolare, il raddoppio dei progetti 'Erasmus' e la rivoluzione digitale. </span></span></span></span></span></b></div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #351c75;"><span style="background-color: #073763;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="background-color: white;">Una rivoluzione autentica,seppure non violenta, coinvolge ragione e
passione; genera un fuoco rigeneratore ed una volontà di programma
comune per uomini e cittadini che vivono la vita nella sua complessità,
nelle più varie sfaccettature e rifiutano di riconoscersi in una sola
dimensione. </span></span></span></span></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj14hnDZzrQlVzpzXwUQG4GwQAb-7ezH06sMlu96GXQ3KgxfdMZeoD8DMEPP0GclWXaTriV59ZztTPg85KPKn-KjsyVNGjTofSYvJ4inj1yDoLXfaX_BAyCkf_hdylZLaAVKhCqDg/s1600/thumbnailCA6HT15H.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj14hnDZzrQlVzpzXwUQG4GwQAb-7ezH06sMlu96GXQ3KgxfdMZeoD8DMEPP0GclWXaTriV59ZztTPg85KPKn-KjsyVNGjTofSYvJ4inj1yDoLXfaX_BAyCkf_hdylZLaAVKhCqDg/s1600/thumbnailCA6HT15H.jpg" /></a></b></div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #351c75;"><span style="background-color: #073763;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="background-color: white;">Dunque? </span></span></span></span></span></b></div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #351c75;"><span style="background-color: #073763;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="background-color: white;">Si può votare per i gianniniani (movimento non certamente all'altezza
dell'antico e vivace 'Uomo qualunque'), augurandosi che prendano i voti
dell'ex pdl, sperando peraltro che la battaglia la vinca Grillo,
sbaragliando la vecchia e maleodorante partitocrazia con tutte le sue
patetiche e pericolose lobby.</span></span></span></span></span></b></div>
</div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-68420822498419667832012-10-08T10:02:00.000+02:002012-10-08T10:04:03.520+02:00Teologia delle tasse<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
<a data-mce-href="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2012/10/thumbnailCA95WFMI.jpg" href="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2012/10/thumbnailCA95WFMI.jpg"><img alt="" class="alignnone size-full wp-image-1301" data-mce-src="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2012/10/thumbnailCA95WFMI.jpg" height="160" src="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2012/10/thumbnailCA95WFMI.jpg" width="141" /></a><span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b>Crediamo
che il clima ecumenico tra laicissimi atei e religiosissimi pacifisti,
riuniti ad Assisi, abbia suscitato un'euforia ingiustificata nella mente di Monsignor
Ravasi accorto commentatore de ''La domenica''de Il sole 24 h nella sua
universalistica rubrica denominata il ''Breviario''. </b></span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
<span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b>Alla presenza del
Capo dello Stato e forse proprio per questo, dimentico delle profonde
sottigliezze descritte da un Santo come Tommaso, sempre più dimenticato,
dai sacerdoti di professione, ha parlato di tasse e di peccati. </b></span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
<span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b>''Chi non
paga le tasse è un peccatore'' ha detto angelicamente il robusto
personaggio, dimentico dei numerosi suicidi e della disperazione di
tanti imprenditori e no, che non sanno come raggiungere la seconda
settimana per sopravvivere e delle innumerevoli scandalose dilapidazioni
di denaro poubblico da parte di privati, regioni, comuni province e
partitocrati di stato.</b></span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
<br />
<span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b>Peccato è il caso di dire, ma per altri motivi.</b></span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
<span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b>Ricordavamo una chiesa schierata dalla parte del cittadino contro il
potere. </b></span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
<span data-mce-style="color: #000080;" style="color: navy;"><b>Ora i rappresentanti del cristianesimo scrivono sui giornali
confindustriali e fanno propaganda per equitalia, dimenticandosi del
travaglio infinito dell'Imu sui beni ecclesiastici e dei molti affari
poco trasparenti con la cricca da parte dei finanzieri vaticani.</b></span></div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-46345167059478952112012-09-13T09:37:00.000+02:002012-09-13T09:38:22.145+02:00Attenti all'ircocervo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZMqA_fbK8F3OSvMtD4L2eMUu28W8OCAjFm1Zq48j_mxo_BLnHr5Hvc8sesIfwQwa0xQwg2FK7SWsrHUKI0AmwEtnaY3fA2bMwPx2AuQLAQ80RrGy7cdiLjRpKoDgNoKEjNP9cfw/s1600/images+(27).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZMqA_fbK8F3OSvMtD4L2eMUu28W8OCAjFm1Zq48j_mxo_BLnHr5Hvc8sesIfwQwa0xQwg2FK7SWsrHUKI0AmwEtnaY3fA2bMwPx2AuQLAQ80RrGy7cdiLjRpKoDgNoKEjNP9cfw/s1600/images+(27).jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><b><br /></b></span></span><span style="color: #20124d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><b>E' vero il termine liberale è ormai diffuso dappertutto e le dichiarazioni autoreferenziali di partiti e politicanti, intellettuali e giornalisti nel senso del liberalismo si sprecano. Giorni fa un abile inviato speciale del 'Corsera' definiva <i>liberali di sinistra</i> Renzi e Marino e li accomunava a al nome di Giannino.</b></span><br /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"></span><br /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><b>Si fa una grande mescolanza dei termini<i> liberal</i> e<i> liberal</i>i come se avessero lo stesso significato. Ciò non toglie che la patente di verità non possa essere attribuita agevolmente a circoli movimenti e gruppi, che si ammantano di un termine nobile per fare i propri comodi e perseguire scopi diametralmente opposti ai principi di libertà.</b></span><br /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"></span><br /><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><b>Annita Garibaldi, pronipote dell'eroe dei due mondi,appartiene al Movimento federalista europeo, che si richiama a Gobetti, Bobbio, Spinelli & company.</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #20124d;"><b>Questo raggruppamento non si preoccupa di definere, sul proprio giornale, Piero Ostellino come il capofila dei 'liberali all'arancia'..., i quali se non puzzano di fascismo, poco ci manca.<br /><br />Insomma la confusione è alle stelle e questa è il terreno favorevole per annientare chi tenta di salvaguardare un patrimonio ideale, culturalmente ricco e vivace e di coltivare alcune idee tradizionali elaborando soluzioni moderne per la società contemporanea, al di là dei dogmatismi e dei pregiudizi di chi si crede depositario del verbo anche tra liberali d.o.c. o chic.<br /><br />E' utile pertanto rispettare alcuni criteri ermeneutici di fondo, ai quali si richiamava lo stesso Croce: liberale non vuol dire liberista, liberale di sinistra è sinonimo di liberal- socialista ed azionista e quindi rappresenta<i> l'ircocervo,</i> una vera e propria contraddizione in termini.<br /><br />I<i> circoli dei notabili liberali </i>ben vengano dunque per i giovani, purché si rispettino grammatica e sintassi della politica depurata dagli ideologismi e si coniughi correttamente la parola liberalismo.</b></span></span></span></div>
</div>
Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-34187957506152937182012-04-06T19:34:00.001+02:002012-04-06T19:36:00.802+02:00La Pasqua lontana<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<br />
<div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> Ad andare a ritroso con la memoria, viene alla mente una Pasqua lontana: una festa da celebrare in comunità, in famiglia, con gli amici, nel segno di una tradizione antica, che forse si sta perdendo per sempre. </span></strong></div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></strong></div><div style="text-align: justify;"><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><strong>La <i>settimana santa </i>era uno spettacolo per l’anima semplice: le campane mute, i sepolcri, la processione e l’attesa della <em>Resurrezione</em> la domenica mattina, dopo la messa della mezzanotte, durante la quale, accoccolati su una sedia di paglia della parrocchia, dietro i banchi affollati da famiglie intere di fedeli o presunti tali, era facile addormentarsi durante la lunga rituale veglia solenne accompagnata da una predica lunghissima dal pulpito del monsignore, oppure durante la messa del mezzogiorno successivo, nella cappella delle suore dedicata alla Vergine Maria, un ambiente più raccolto, intimo ed</strong> <strong>accogliente col suo sepolcro e le insegne della<em> via crucis</em> lungo le pareti. </strong></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><strong><br />
</strong></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNwCtASb6HLkdc3taYuxl50mqLNpf1_NqfbbtcOST_hDsRIeUD7C42zCSHq570MQPKQUKawwoAqRPg0O3JnQ5WSvt1UbzUn4I1d6WQ4h5wOAM3qRuL-VEUAmPcpmHidHHq4-pgow/s1600/la+coperta+di+linus.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNwCtASb6HLkdc3taYuxl50mqLNpf1_NqfbbtcOST_hDsRIeUD7C42zCSHq570MQPKQUKawwoAqRPg0O3JnQ5WSvt1UbzUn4I1d6WQ4h5wOAM3qRuL-VEUAmPcpmHidHHq4-pgow/s200/la+coperta+di+linus.jpg" width="200" /></a></div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">In ogni caso era il clima festoso il vero protagonista. </span></strong></div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></strong></div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Dopo il preannuncio della domenica precedente con le palme innalzate al cielo nell’attesa della grande gioia del mistero del ritorno alla vita.</span></strong></div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Quella festa non si sente più, purtroppo. </span></strong></div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></strong></div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La fede stemperata nella ricorrenza un po’ troppo dispersiva, in mano ormai ai maestri cioccolatieri, le ‘scampagnate’ fuori porta, ridotte a semplice reliquia di una civiltà contadina e pastorale dimenticata frettolosamente, il culto della cucina povera ridotto a mera curiosità gastronomica e non più luogo d’incontro amichevole, <em>agape</em> dissoltasi nel grigiore della banalità dei sentimenti. </span></strong></div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></strong></div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Si fa ogni anno troppo lontana la bella Pasqua d’amore alla quale eravamo stati educati coltivando la speranza di un’umanità migliore, di rapporti non <i>sclerotizzati</i> che vivevano nella freschezza dei moti del cuore, per credenti e no. </span></strong></div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></strong></div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Un evento sempre più rarefatto e forzoso, pallida testimonianza di un mondo che declina lentamente nel nulla. </span></strong></div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></strong></div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="color: #351c75; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Neppure la crisi economica, con le sue restrizioni nei consumi, riesce a farci percepire la bellezza spirituale, la spontaneità ed il senso del sacro di tempi lontani.</span></strong></div><br />
</div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-3622614084089469662012-04-04T20:20:00.000+02:002012-04-04T20:20:08.161+02:00Dante Troisi il magistrato che fu...<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<div align="justify"><strong><span style="color: #000040;">E’ stato ripubblicato da Sellerio ‘’Il diario di un giudice’’, edito per la prima volta da Einaudi nel 1956, con una postfazione poco accorta di Andrea Camilleri, il quale ha in mente una figura diversa di magistrato, un po’ <em>più terra terra</em>, immerso nella società civile, uomo tra gli uomini ed anche affetto da strabismo o partigianeria come un comune cittadino e non alieno dai richiami della politica, materia poco commestibile, a nostro parere per chi voglia esercitare un potere<em> imparziale</em>, servo solo della legge e del diritto.</span></strong></div><div align="justify"><strong><span style="color: #000040;">Il fatto è che dopo Troisi, che pure fu un intellettuale aperto al mondo contemporaneo, sofferente per il ruolo pesante di chi deve emettere sentenze, che comunque incidono sull’anima e la carne dei nostri simili, si è persa nella nebbia la funzione un tempo definita, non senza ragione, sacrale del giudicare.</span></strong></div><div align="justify"><strong><span style="color: #000040;">Oggi si parla tranquillamente perfino di un partito dei giudici o di una casta nel senso corporativo del termine e non nel senso teologico di un tempo.</span></strong></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy0w6lgxys7i42_mIwr5XpNIFeYDUSM7wlPl_XuZn3u0NFR1CCeYoN323FHrAH8xNDtqcF4Pnm9WN1QpkppUADeUPyXV7D0AzUnsZcjgCO7AvIQJOtydfgOcASwBtxx_4Psz7EYA/s1600/martelletto_animato.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy0w6lgxys7i42_mIwr5XpNIFeYDUSM7wlPl_XuZn3u0NFR1CCeYoN323FHrAH8xNDtqcF4Pnm9WN1QpkppUADeUPyXV7D0AzUnsZcjgCO7AvIQJOtydfgOcASwBtxx_4Psz7EYA/s1600/martelletto_animato.gif" /></a></div><div align="justify"><strong><span style="color: #000040;">Giudici come Troisi, esempio cristallino di onestà morale, di coscienza critica del sistema giudiziario, modello di servitore dello Stato, tormentato dal dubbio e dalla sensibilità della costante ricerca della verità, non esistono più: abbiamo solo burocrati. </span></strong></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-22023211210336030932012-04-03T11:21:00.002+02:002012-04-03T14:20:31.303+02:00A Robinson manca Venerdì<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<div align="justify"><span style="color: navy; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><strong><br />
</strong></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7s7KVgRXg6wZGECMqrKM_2OANOFclMyONR6Qe4lSvuHUcIDwfiC5Hi8gwjq2jjgejEGpsv9K4JrcPN8f5eL3pgZtKWZ9jDZesElqMAzsPV6bRtZB3bS7wyDSWy5P-Pl8dSal1Kw/s1600/225px-Robinson_Crusoe_and_Man_Friday_Offterdinger.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7s7KVgRXg6wZGECMqrKM_2OANOFclMyONR6Qe4lSvuHUcIDwfiC5Hi8gwjq2jjgejEGpsv9K4JrcPN8f5eL3pgZtKWZ9jDZesElqMAzsPV6bRtZB3bS7wyDSWy5P-Pl8dSal1Kw/s320/225px-Robinson_Crusoe_and_Man_Friday_Offterdinger.jpg" width="206" /></a></div><div align="justify"><span style="color: navy; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><strong><br />
</strong></span></div><div align="justify"><span style="color: navy; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><strong>Chi avesse pensato ad un</strong> <strong>nuovo ciclo di trasmissioni non contrassegnate dalla solita faziosità post-sessantottina, confidando nella figura accattivante di <em>Luisella Costamagna</em>, peraltro provvista del viatico filo-statalista ed assistenzialista della 7, ha dovuto in fretta ricredersi e ritrovarsi nel solito <em>ambaradan</em> degli orfani del padre-partito-padrone di<em> berlingueriana</em> e ormai stantìa memoria. </strong></span></div><div align="justify"><span style="color: navy; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><strong>Ne è recente testimonianza lo <em>show </em>allestito sulle tasse e gli evasori, senza senso della realtà e il benché minimo discernimento per un tema talmente complesso per il quale sarebbe stata necessaria una disamina più accurata, meno plateale e demagogica. </strong></span></div><div align="justify"><span style="color: navy; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><strong>La fiscalità, oggetto di disputa tra esperti e commentatori di alto livello e di fama internazionale, non è riconducibile alla elencazione dei soliti luoghi comuni o alla ripetizione ossessiva di slogan buoni tutt’al più per i comizi in piazza.</strong></span></div><div align="justify"><span style="color: navy; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><strong>Tanto per dare un tocco caricaturale al dibattito (si fa per dire), tra un pm ancora in servizio e chiaramente impegnato nella cattura di delinquenti sociali (come razzisticamente sono stati definiti imputati ancora in attesa di giudizio) ed uno scrittore libertario, da tempo in lotta contro le esagerazioni e le menzogne diffuse per santificare un’attività spesso poco commendevole in uno stato di diritto, non si è pensato di meglio che collegarsi ad un circolo di periferia, composto dai soliti corbellati (pensionati ed operai) tramite un portavoce improbabile come il giovane romanziere della terra di <em>Gramsci</em>, <em>Flavio Soriga</em>, sorretto da un<em> flatus</em> gracile e roco, quasi impercettibile alle orecchie del pubblico e poco attendibile per la sua più che prevedibile azione di supporter per i tifosi della repressione tributaria.</strong></span></div><div align="justify"><strong><span style="color: navy; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">In tale gallinaio di poveri derelitti masochisti, piegati da una tassazione vergognosa ed oscena di un apparato pubblico al tempo stesso inefficiente con i potenti ed impietoso con i deboli, si osava invocare la mannaia del fisco contro i cosiddetti evasori ( i quali com’è stato confermato, nel corso della discussione, sono ben conosciuti dagli esattori, ma rimangono impuniti per il vincolo, neppure tanto occulto, tra la politica agli affari, per il quale è più opportuno parlare tecnicamente di elusione anziché di evasione dal fisco, sorretto da una ragnatela di connivenze legislative, dipanatesi da tempo immemorabile per garantire salvacondotti indistruttibili ai ricchi o super ricchi, alle grandi società alle proprietà miliardarie a tutto danno dei ceti medio-piccoli, com’è ormai chiaro dalla politica canagliesca del governo tecnico, il quale non la capacità di eliminare gli sprechi del parassitismo pubblico, ma ricorre maramaldescamente all’impiccagione di schiere di cittadini privi di protezione sociale.</span></strong></div><div align="justify"><strong><span style="color: navy; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">I colleghi universitari del <em>premier </em>continuano a sgolarsi, implorando maggiore decisione nella deforestazione dei privilegi e della costosa inutile giungla della spesa statale e degli enti locali ed <em>il Prof</em> continua a far finta di niente per continuare ad avere il fasullo appoggio della partitocrazia con la quale evidentemente sussiste un<em> pactum</em> <em>sceleris</em> inscindibile e sempre più vessatorio verso la gente comune.</span></strong></div><div align="justify"><strong><span style="color: navy; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ora, organizzare una comparsata in cui il solito esemplare di virgulto della politica politicante dell’ultima periferia del paese si mette ad esaltare un patto civile tra i cittadini e il<em> Moloch</em> è un insulto per l’intelligenza degli scolari delle elementari, meno per chi in questo sistema ci sguazza, appartenendo ad una delle tante corporazioni o alla categoria sempre verde degli aspiranti<em> valletti</em> della casta. </span></strong></div><span style="color: navy; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><strong>Inutili gli appalusi preconfezionati dalla<em> claque</em> per corroborare tesi improbabili come quella che senza tasse i servizi per il cittadino difetteranno sempre di più distruggendo il<em> welfare</em> per i più poveri.Solo gli struzzi non vedono quel che accade nel verminaio della pubblica amministrazione in ogni campo si vada a parare. Senza voler fare d’ogni erba un fascio, pare ormai incontrovertibile che il fallimento regna sovrano in ogni settore pubblico, dalla sanità alla giustizia, dall’istruzione ai lavori pubblici, all’informazione, alla previdenza, plasticamente evidenziando quanto lo sperpero ed il ladrocinio regnino sovrani sulla pelle dei contribuenti.</strong></span><br />
<strong><span style="color: navy; font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Che dire dunque di<em> Robinson</em>? Gli manca il solito<em> Venerdì</em> per farne una trasmissione obiettiva al servizio della comunicazione non taroccata e delle opinioni libere. </span></strong></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-17310566067276345642012-03-26T14:11:00.000+02:002012-03-26T14:11:18.645+02:00Chi crede di essere Carlo Freccero?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<b></b><br />
<div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">Ma chi crede di essere Carlo Freccero?</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXYMDL3THJoYyIgtpVZ0z2TFmkclWNT_6RGathOE270qMRI1StDFHBDv5AG1Ifq88caCE5B5eqLdWEuoFSx7PQwYLZGbCradRIrLg-ZL0pXUDwYZzDshF55oRUagq86rEQjeWJ3g/s1600/politi4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: #351c75;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXYMDL3THJoYyIgtpVZ0z2TFmkclWNT_6RGathOE270qMRI1StDFHBDv5AG1Ifq88caCE5B5eqLdWEuoFSx7PQwYLZGbCradRIrLg-ZL0pXUDwYZzDshF55oRUagq86rEQjeWJ3g/s1600/politi4.jpg" /></span></a></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">La sua immagine è fin troppo nota al pubblico televisivo e la fissità del suo sguardo, perso nei propri pensieri, quasi sempre sospesi tra odio ed aggressività, al di là di un approssimativo sorriso di maniera, non si può dire che predispongano alla simpatia e all'attenzione, né il linguaggio, imperlato di goccioline di fatica sovrumana, per l'oggettiva difficoltà ad interloquire con il prossimo, non lo accreditano certamente come un personaggio di talento, ma piuttosto come un settario di stampo stalinista.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">Ero rimasto all'ultima sua performance sul trespolo di Anno Zero (in compagnia del furbo contadinotto Antonio Di Pietro, entrambi accomunati dall'incurabile malattia giustizialista e dall'inestirpabile tendenza presenzialista), tutto intento a beatificare il geniale Celentano sanremese, interpretando la religione cristiana come l'altra faccia della medaglia marxista, antesignana della rivoluzione, della realizzazione del paradiso in terra. </span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">Ora, invece, ci si accorge che il primigenio e ricchissimo dirigente Rai, l'artefice insostituibile dei meravigliosi programmi del servizio pubblico, tesi a creare l'uomo nuovo del secondo millennio, manco a dirlo, fabbricato con indelebile impronta leninista, e pronto a combattere, al segnale di Pavlov, la reazione in agguato, non pone limiti alla propria onnipotenza e all'innata vocazione a divulgare il libretto rosso di Mao, ad esibire le tavole della legge totalitaria, a stabilire, da perfetto mandarino, di volta in volta, ciò che è giusto e ciò che è ingiusto per il bene della causa.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">Un giovane garbato, benché tosto, redattore delle pagine culturali di 'Libero'( inorridite gente!), Francesco Borgonovo, ha avuto la malaugurata idea di criticare la messa in onda in prima serata, sulla Tv pubblica, ad opera dell' ideologo Freccero, di una serie dedicata al sesso generalista (ivi compreso quello omofilo), atto ad erudire i pupi sui liberi costumi, ormai diffusi in tutta Europa tra adulti consenzienti, a dispetto delle conclamate, quanto introvabili, radici cristiane del vecchio continente.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">Di quale peccato si è macchiato Borgonovo? </span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">Non tanto di aver rappresentato una voce diversa, non laicista, ma tendenzialmente rispettosa della religione cattolica, quanto di aver registrato una telefonata isterica, colma d'insulti ed invettive, rabbiosa e persecutrice del nostro magnifico e progressivo dirigente Rai, depositario non solo della verità rilevata, ma anche unico possessore della sola cultura che conti, quella post-comunista o radical chic e (udite, udite!) di averla resa nota, pubblicandola sulle pagine del suo quotidiano.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">Ma come? </span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">Il deus ex machina della Televisione di Stato ingiunge all'articolista di un foglio conservatore di leggere dei libri e questi ha l'impudenza di andare a spifferare al mondo intero le parole biliose di un grande intellettuale di estrema sinistra, anziché cospargersi il capo di cenere, chiedere perdono ed inchinarsi di fronte al grande uomo di cultura?</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">Incredibile.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">Anni di esercizio del potere di manipolare le masse hanno reso Freccero del tutto indifferente alla società reale: egli è pervicacemente convinto di dettare il galateo e ancor più d'impartire con supponenza lezioni culturali. </span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">Ma di quali libri parla?</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">Quelli che andavano di moda nel '68?</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">Quelli dei suoi maitres à penser, autori morali o materiali di stragi terroristiche? </span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">Oppure dei sempinterni visionari fanatici della rivolta bolscevica così ben definita dal compagno Fantozzi, a commento del capolavoro della cinematografia sovietica, come una c..... pazzesca?</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;"><br />
</span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="color: #351c75;">Non si accorge che, nelle sue apparizioni e nei suoi stentati comizi, assomiglia, ogni giorno di più, alla figura del trinariciuto, fumante di collera, delle vignette di Guareschi e che i suoi banali tentativi d'incarnare un rosso gerarca addetto alla propanganda di regime sono solo patetici?</span></b></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b><br />
</b></div><br />
</div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-81908418559603373002011-09-15T10:52:00.002+02:002011-09-15T12:58:16.007+02:00Virtù civiche<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><span class="Apple-style-span" style="background-color: white;"></span><br />
<div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font: normal normal normal 13px/19px Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0.6em; padding-left: 0.6em; padding-right: 0.6em; padding-top: 0.6em;"><div mce_style="text-align: justify" style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" mce_name="strong" mce_style="font-weight: bold;" style="font-weight: bold;"><span mce_style="color: #000080" style="color: navy;">C'è un magistrato, collocato fuori ruolo presso l'Agcom con uno stipendio 390 mila euro l'anno, viene portato ad esempio di correttezza e virtù civiche dal settimanale 'Panorama', perché ha rinunciato al suo stipendio di consigliere del Tar da 7 mila euro al mese, facendo presente di non sentirsela di percepire due stipendi in un momento di crisi del paese (!)</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" mce_name="strong" mce_style="font-weight: bold;" style="font-weight: bold;"><span mce_style="color: #000080" style="color: navy;"><br />
</span></span></div><div mce_style="text-align: justify" style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" mce_name="strong" mce_style="font-weight: bold;" style="font-weight: bold;"><span mce_style="color: #000080" style="color: navy;">Ma, i giornali, berlusconiani o no, possono consentirsi tanta insulsaggine nei confronti dei lettori, evidentemente ritenuti tutti degli imbecilli ?</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" mce_name="strong" mce_style="font-weight: bold;" style="font-weight: bold;"><span mce_style="color: #000080" style="color: navy;"><br />
</span></span></div><div mce_style="text-align: justify" style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" mce_name="strong" mce_style="font-weight: bold;" style="font-weight: bold;"><span mce_style="color: #000080" style="color: navy;">Il gesto di quel giudice non dovrebbe essere ritenuto normale? E chi lo sostituirà nel suo lavoro principale? E perché possono essere consentiti altri incarichi retribuiti a funzionari dello stato o ad alcuni di loro?</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" mce_name="strong" mce_style="font-weight: bold;" style="font-weight: bold;"><span mce_style="color: #000080" style="color: navy;"><br />
</span></span></div><div mce_style="text-align: justify" style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" mce_name="strong" mce_style="font-weight: bold;" style="font-weight: bold;"><span mce_style="color: #000080" style="color: navy;">Il distacco di quel magistrato, e di tutti gli altri nella stessa condizione, regolarmente autorizzati dal consiglio superiore della magistratura, quanto viene a pesare sul buon funzionamento della giustizia e la buona gestione del debito pubblico nei casi di doppi o tripli emolumenti?<img alt="ave" class="alignnone size-full wp-image-1207" height="89" mce_src="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2011/09/ave.gif" src="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2011/09/ave.gif" style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px;" title="ave" width="102" /></span></span></div></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-68030320803128173452011-09-10T13:20:00.001+02:002011-09-10T13:24:24.380+02:00Che fare?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #073763; line-height: 14px;"><br />
<br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: large;">S</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">o</span></b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold;">no scettico sulle possibilità di reale cambiamento del sistema. </span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #073763; line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold;"><br />
</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #073763; line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold;">Ma che strade abbiamo per cambiare? </span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #073763; line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold;"><br />
</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #073763; line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold;">Intanto cerchiamo di modificare la legge elettorale partendo dalla società civile.<br />
<br />
</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #073763; line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold;">Fondamentale è rendersi conto che la partitocrazia non ha confini né a destra </span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #073763; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold; line-height: 14px;">né a sinistra.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #073763; line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold;"><br />
</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #073763; line-height: 14px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-weight: bold;"> I programmi di rinnovamento da qualunque parte vengano devono essere resi credibili anche dal comportamento d</span><span class="text_exposed_show"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">i chi li propone.<br />
<br />
</span></b></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #073763; line-height: 14px;"><span class="text_exposed_show"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Quel che vedo è esattamente il contrario.<br />
<br />
</span></b></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #073763; line-height: 14px;"><span class="text_exposed_show"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Se i rappresentanti delle istituzioni rinunciassero a farsi ritrarre in atteggiamenti, che suonano offesa alla tanta gente in difficoltà economiche gravi, non sarebbe un piccolo segnale positivo?<br />
<br />
</span></b></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #073763; line-height: 14px;"><span class="text_exposed_show"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Che cosa vediamo invece?<br />
<br />
</span></b></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #073763; line-height: 14px;"><span class="text_exposed_show"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Politici che s'inseriscono a pieno titolo nello star system e che del popolo se ne stropicciano altamente.<br />
<br />
</span></b></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin7wEdjMyQMAFU_OvTq0e6-YAlii6tietQDOA6g9bJcRqaZiMineqc2ncbypgu2Qp1MmFSr0URz1cneV2qF6IE3gvUfKR_vbYjQzh_nphruEGO8CtohgJEhysDGyJqVJ3xUbIRJg/s1600/ct06_galantara_asino.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin7wEdjMyQMAFU_OvTq0e6-YAlii6tietQDOA6g9bJcRqaZiMineqc2ncbypgu2Qp1MmFSr0URz1cneV2qF6IE3gvUfKR_vbYjQzh_nphruEGO8CtohgJEhysDGyJqVJ3xUbIRJg/s320/ct06_galantara_asino.jpg" width="227" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #073763; line-height: 14px;"><span class="text_exposed_show"><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ci vuol molto a capire che la casta non soffre eccezioni. Non illudiamoci di avere risposte serie ai problemi del paese da questa classe politica</span></b><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 11px;">.</span></span></span></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-78016247277758084122011-09-09T13:38:00.002+02:002011-09-09T13:38:49.984+02:00Asini d'oro e Asini da soma<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><span class="Apple-style-span" style="background-color: #0f2233; font-family: Verdana, 'BitStream vera Sans', Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 17px;"></span><br />
<div style="margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><strong style="font-weight: bold;"><span style="color: navy;">Può darsi che sia sostanzialmente un reazionario, ma credo che sia meglio, se proprio dobbiamo avere rappresentanti in parlamento, scegliere personaggi non nominati dalle segreterie delle cosche- partito, nel numero minimo indispensabile (e non calcolando fette di elettorato, come vorrebbe il tentennante Giuseppe Sartori, quasi eleggessimo capi bastone, che ci proteggono per il voto di scambio…), adottando l’ uninominale e, magari, il doppio turno, ammettendo candidati in possesso di alcuni indispensabili requisiti di etica pubblica ed anche, se permettete, …un minimo di stile.</span></strong></div><div style="margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><strong style="font-weight: bold;"><span style="color: navy;">Ditemi se la querelle sul presunto stalking del vicepresidente del fli ed i molluschi e le stelle marine, presunto oggetto di raccolta del presidente della camera, nelle acque proibite dell’isola di Giannutri, possano tranquillizzare l’opinione pubblica sulla validità del programma di rinnovamento sbandierato da ‘futuro e libertà’.</span></strong></div><div style="margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><strong style="font-weight: bold;"><span style="color: navy;">Io penso che le paginate di giornali sulle cadute di stile dei nostri uomini politici , tutti, beatamente, in spensierate vacanze di lusso,a spese del contribuente, mentre il popolo minuto annaspa e non sa più dove sbattere la testa per far fronte alle nuove imposizioni fiscali, aumentino la diffidenza e l’indignazione dei cittadini nei confronti di ”tutta la casta”, senz’esclusione alcuna, nonostante le raccomandazioni del capo dello stato a non fare di tutt’erba un fascio e buone soltanto a rassicurare la partitocrazia imperante.</span></strong></div><div style="margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><strong style="font-weight: bold;"><span style="color: navy;">Avevano ragione Podrecca e Galantara a raffigurare nell’Asino le mille ingiustizie, che dividono i privilegiati della politica politicante dai poveri e sempre bastonati governati, sottolineate dal Carducci ne:</span></strong></div><div style="margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><strong style="font-weight: bold;"><span style="color: navy;">‘L’asino, o vero dell’ideale’</span></strong></div><div style="margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><strong style="font-weight: bold;"><span style="color: navy;">Oltre la siepe, o antico paziente,<br />
de l’odoroso biancospino fiorito,<br />
che guardi tra i sambuchi a l’oriente<br />
con l’accesa pupilla inumidita?”<br />
Io non guardo all’oriente, o poeta, ma guardo al mondo che è del tutto… disorientato.<br />
Guardo a questa matta popolazione di asini divisa in due categorie:<br />
Gli asini da soma; e gli asini d’oro,<br />
I primi vanno ai campi; i secondi stanno alla greppia.<br />
I primi portano la farina; i secondi…la mangiano!<br />
Guardo al fenomeno curioso, e ne penso la causa: perché tutto ciò?<br />
Perché i primi hanno il basto; e i secondi…il bastone.<br />
Oh vivaddio…basta!Io, nato fra gli asini da soma, non<br />
Penso l’ardente Arabia e i padiglioni di Giob,<br />
ma penso, per Giobbe! che è ora di finirla, e col primo vagito mando un raglio di ribellione:<br />
compagni di fatica! sprangate a calci a destra, a sinistra…e al centro!<br />
Buttate il basto! e frantumate il bastone!<br />
Per tutti la fatica! per tutti la farina!<br />
<img alt="1187957148-1-ratalanga-asino-mic-grottammare" class="alignnone size-medium wp-image-1195" height="300" src="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2011/09/1187957148-1-ratalanga-asino-mic-grottammare-218x300.jpg" style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; max-width: 600px;" title="1187957148-1-ratalanga-asino-mic-grottammare" width="218" /></span></strong></div><div id="fb-div" style="display: block; float: left; height: 25px; margin-bottom: 20px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 10px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; width: 600px;"><div style="line-height: 16px; margin-bottom: 10px; margin-top: 10px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"></div></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-12868908.post-4789613423826526072011-09-06T23:19:00.002+02:002011-09-06T23:19:57.811+02:00Apprendisti stregoni<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><span class="Apple-style-span" style="background-color: white;"></span><br />
<div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font: normal normal normal 13px/19px Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0.6em; padding-left: 0.6em; padding-right: 0.6em; padding-top: 0.6em;"><span class="Apple-style-span" mce_name="strong" mce_style="font-weight: bold;" style="font-weight: bold;"><span mce_style="color: #000080" style="color: navy;">A leggere i commenti sulla manovra e sulle prospettive economiche di tanti presuntuosi professorini da strapazzo, magari eccellenti ragionieri muniti di laurea Cepu, i quali si piccano di sapere e d'insegnare,<span class="Apple-style-span" mce_name="em" mce_style="font-style: italic;" style="font-style: italic;"> ore rotundo</span>, alla plebaglia incolta, la verità prossima ventura su banche e banchieri, viene acuta la nostalgia della semplicità e della chiarezza, della solida cultura e dell'ironia, unite ad umiltà e lungimiranza dell' 'imperfetto' ,ma insostituibile maestro Sergio Ricossa, che, di fronte alla patetica compunzione di certi aspiranti stregoni, avrebbe consigliato loro più studio e maggior modestia, per evitare, prima o poi, di essere sepolti da omeriche risate, <span class="Apple-style-span" mce_name="em" mce_style="font-style: italic;" style="font-style: italic;">coram populo.<img alt="idiozie" class="alignnone size-medium wp-image-1190" height="300" mce_src="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2011/09/idiozie-188x300.jpg" src="http://impertinente.blog.tiscali.it/files/2011/09/idiozie-188x300.jpg" style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px;" title="idiozie" width="188" /></span></span></span></div></div>Piero Sampierohttp://www.blogger.com/profile/05272012413426549858noreply@blogger.com0