giovedì, gennaio 29, 2009

Traghetti e poltrone


La recentissima notizia di un incendio a bordo di un traghetto della Tirrenia, ripropone ancora una volta il tema degli aiuti di Stato ed il mantenimento dello status quo nell'organigramma della società di navigazione.

L'attuale Presidente di quest'ultima, come si sa, è stato confermato, anche se per un periodo limitato, senza tenere in debito conto che l'impresa, nel corso degli ultimi decenni, non ha fatto altro che aggiungere sprechi su sprechi, senz'assicurare né comfort né sicurezza ai passeggeri. Pare che anche questa volta, infatti essi siano stati abbandonati e lasciati in balìa degli eventi, senza preoccuparsi di farli scendere immediatamente dopo il frettoloso rientro nel porto di Genova deciso dal comandante della nave al verificarsi dell'incidente.

Com'è possibile che un fatto così grave non richiami l'attenzione sulla necessità di riformare i rapporti tra la ex flotta di stato e l'ordinamento, accelerando la liberalizzazione e l'apertura del mercato?

Lo chiediamo al Ministro dell'economia.

E' possibile che i casi Alitalia si moltiplichino e che sia sempre Pantalone a pagare lo scotto dell'eterna sopravvivenza di carrozzoni clientelari, come le famigerate linee di navigazione di preminente interesse nazionale e... di nessun servizio per il cittadino?

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