lunedì, maggio 08, 2006

L'Europa e La malinconia



Tommaso Padoa Schioppa, illustre docente dell'Università Bocconi, ha dato alle stampe un libro sull'Europa, in cui analizza il generale stato di scetticismo delle nazioni, che ne fanno parte, nella volontà di costruire una Unione non solo economica, ma un vero soggetto politico protagonista fra le grandi potenze.

L'aspetto curioso del libro è il collegamento che l'autore stabilisce tra la mancanza di slancio ideale, la capacità di realizzare un sogno e il male oscuro dell'occidente, la malinconia.
Un accostamento assai interessante, che può meravigliare, ma che invita a riflettere sulla condizione delle società contemporanee del vecchio mondo.

Sembra inevitabile la constatazione di una perdita di energia vitale con l'avanzare del progresso materiale e sociale, quasi fossero due facce della stessa medaglia.

La malinconia pare il vero problema europeo, ovviamente intesa in senso metaforico, ma con addentellati precisi ad un diffuso disincanto.

Storicamente una pessimistica visione del mondo, negli spiriti più attenti è sempre esistita.
Un concetto costantemente presente nella cultura occidentale, un tema di grande respiro, all'interno di discipline tradizionali come la filosofia e la religione, come testimoniano le opere di Aristotele.

Sulle vie che un tale stato d'animo può far intraprendere alle classi dirigenti, agli uomini grandi, i quali - pur avendo la consapevolezza del proprio valore - soffrono dell'incapacità di raggiungere le loro alte apirazioni, avendo ben chiara la propria insufficienza, si sono esercitate menti illuminate.

E' pregnante la definizione della "melancolia" come "nostalgia di ciò che è perfetto".

Variamente interpretata con i termini equivalenti di accidia, spleen, umor nero, noia, essa afflisse nell'antichità eroi come Ercole e nell'età moderna statisti come Churchill, fu studiata da filosofi e dommatici, fin quando la medicina dei nostri giorni, la psicologia, la psichiatria, non coniarono la parola depressione, la quale, nel declino della civiltà occidentale, conta oggi massicce conquiste tra le popolazioni europee e nei reggitori dei governi, ma probabilmente, a nostro sommesso avviso, senza una presa di coscienza adeguata da parte delle vittime e qualsivoglia intendimento di reagire e di vincere la malattia.

Un altro sintomo della massificazione imperante e dell'assenza di élites selezionate.