
Non conoscevo la persona dello scrittore Parente, se non dagli articoli che pubblica su vari quotidiani e settimanali, sorprendentti per le affermazioni non banali, ma neanche troppo originali, peraltro esposte con corretto linguaggio e forma brillante.
A vederlo in TV per la prima volta, mi ha sconcertato invece la somiglianza nella voce, nei modi e nella fisionomia con Vittorio Sgarbi.
Massimiliano Parente, ad onta del nome imponente, ha le fattezze più grossolane, i capelli irti come un riccio, ma se lo si sente parlare soltanto, senz'apparire in video, da' l'impressione di essere il fratello minore del celebre critico.
E' giovane e migliorerà senz'altro il suo approccio col pubblico: imparerà a misurare parole e concetti, quando la carica narcisistica avrà lasciato il posto ad una matura visione delle cose.
Per ora bisogna accontentarsi.
Non va al mare il giovane scrittore, poi è solidale con Pannella, e cita doviziosamente Leopardi.
Tre fattori positivi.
Ha gli occhiali rettangolari, la spuma nei capelli e agita braccia coperte da camicie sbottonate ai polsi.
Tre elementi negativi.
Il lato peggiore consiste, peraltro, proprio nell'imitare Sgarbi.
Lasci perdere quell'esempio, Parente. Il pubblico è già troppo paziente con il primo figuro, geniale e bizzarro, ma anche troppo ossessivo-compulsivo per potersi concedere un doppione, meno colto e bruttino.
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