
Forse gli oppositori al sistema scolastico, che si va delineando in Italia non trovano argomenti più validi del presunto razzismo, per contestare le scelte del governo e quindi sono obbligati agridare ancora una volta al lupo al lupo!, per avere qualche eco a proteste, le quali, col passare del tempo e le prime verifiche reali, verranno svuotate di contenuto.
La separazione delle classi, a seconda del grado di conoscenza dell'Italiano, è una misura detta dal buonsenso e dalla ricerca di maggiore funzionalità nella scuola: in buona sostanza è un ausilio in più agli stranieri che studiano in Italia.
A leggere, poi, i commenti sui giornali non filogovernativi, si apprendono notizie positive circa il gradimento della riforma da parte d'insegnanti (gli unici ad aver fatto esperienza sul campo) e genitori che abbiano seguito, con attenzione, le alterne vicissitudini delle classi prive di un minimo di uniformità, nella realizzazione dei piani di studio.
Sul "Corsera" è stata pubblicata la lettera di un padre che racconta l'esperienza del figlio studente in Inghilterra, al quale è stato negato l'accesso all'Università, per non avere il requisto della conoscenza della lingua inglese al 100%.
Per due anni ha dovuto studiare l'inglese e poi la sua iscrizione è stata accettata.
Gl'inglesi sono razzisti?
Sullo stesso giornale, alcuni insegnanti, avendo avuto l'esperienza negativa di un programma scolastico, che non poteva essere svolto compiutamente, a causa della presenza di alunni indietro con l'apprendimento dell'italiano, hanno manifestato il loro consenso alla separazione delle classi, ritenendola più produttiva per l'apprendimento di italiani e stranieri, sia per la funzione di sostegno in tal modo concessa agli allievi meno istruiti, sia per per l'omogeneità e la regolarità nello svolgimento dei programmi, garantita, nel contempo a quanti, senza distinzione di razza, non hanno difficoltà di comprensione della lingua.
Si tratta di segregazione o di scelta equilibrata, per evitare che il gap nella scuola si prolunghi o aumenti nel tempo?
Il discorso è ancora una volta semplice: c'è chi vuole gettare l'ombra del razzismo, per speculazioni di partito.
Qui si dà per scontato un fatto non accertato e non ipotizzabile: la segregazione.
E' un modo di ragionare scorretto e un po' infantile, che stravolge gli avvenimenti ad uso e consumo di una polemica di bassissimo livello.
Quando l'ideologia diventa il criterio di generale interpretazione della realtà, si commettono errori gravissimi, creando i presupposti per il fanatismo e la violenza.
Noto come siano sempre più diffusi linguaggi e comportamenti, che aumentano la confusione e l'ignoranza, dettati unicamente dai preconcetti favoriti dalla propaganda e dalla manipolazione delle idee.
Ecco, io vorrei una società che non sia schiava dei pregiudizi ideologici e delle superstizioni politiche, ma affrontasse i problemi alla luce della razionalità e del senso del reale, per quanto possibile.
Altrimenti, si rischia prima il ridicolo e la farsa e poi la tragedia.
Forse è questo il risultato che si vuole raggiungere?Attenzione però a non gridare troppo spesso al lupo al lupo!
Si fa il gioco di chi antirazzista non è.
2 commenti:
imparato molto
Si, probabilmente lo e
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